Veneto in festa con i suoi campioni
14 Dicembre 2015Grande successo per la festa dell’atletica regionale che ieri, al Palaindoor di Padova, ha incoronato 180 atleti e 60 società. Atleta dell'anno Giovanni Galbieri, l’under 23 più veloce d’Europa.
180 atleti, 60 società. L’atletica veneta ha celebrato i protagonisti della stagione 2015. Ieri, al Palaindoor di Padova, hanno fatto passerella gli atleti e i club, ma anche i dirigenti, i tecnici e i giudici di gara che hanno contribuito ad un’annata in cui il movimento regionale ha spesso recitato da protagonista.
Atleta più applaudito, lo sprinter veronese Giovanni Galbieri, oro nei 100 ai Campionati Europei under 23 di Tallinn, cui è andato il titolo di Atleta veneto dell’anno. “Sono consapevole dell’importanza del risultato che ho ottenuto a Tallinn, ma non voglio accontentarmi – ha detto Galbieri, accolto sul palco delle premiazioni dai colleghi veneti di Nazionale, guidati da Chiara Rosa -. Davanti a me, ho altri obiettivi. Mi piacerebbe anche dimostrare che non sempre chi arriva presto a certi risultati, poi si perde per strada. Ho deciso di dedicare il mio futuro all’atletica, e la scelta si sta rivelando vincente. Ma sono solo all’inizio. Ho grandi stimoli e per l’atletica darò sempre il 110%”.
Poco prima, il Palaindoor di Padova aveva applaudito anche un altro atleta veronese, Leonardo Vanzo, argento con la 4x400 agli Europei juniores di Eskilstuna. Al velocista dell’Atletica Insieme New Foods, società dalla quale proviene anche Galbieri (oggi tesserato per l’Atletica Riccardi di Milano), è stato assegnato il titolo di Promessa veneta dell’anno.
Il presidente federale Alfio Giomi, assente perché impegnato con gli azzurri agli Europei di cross di Hyères, ha ricordato in un videomessaggio l’oro continentale di Galbieri (“Un successo così mancava all’Italia dai tempi di Mennea”), ma anche la vittoria dei cadetti del Veneto nel Campionato Italiano di categoria di Sulmona. E l’intero gruppo degli under 16 veneti era presente sul palco del Palaindoor.
Particolarmente significativo, inoltre, il momento del conferimento del premio di Dirigente dell’anno, andato al padovano Gianni Favarotto, con Dino Ponchio che, commosso, ha ricordato la figura di Giancarlo Scatena, cui per la prima volta il riconoscimento è stato dedicato. Tra i presenti, anche l’assessore allo Sport del Veneto Elena Donazzan, l’assessore allo Sport del Comune di Padova Cinzia Rampazzo, il presidente del Coni regionale Gianfranco Bardelle, l’olimpionica Gabriella Dorio e il consigliere federale Sergio Baldo.
Si è parlato, inevitabilmente, anche del recente caso degli atleti coinvolti nell’inchiesta “Olimpia”. L’ha fatto il presidente del Comitato regionale della Fidal, Paolo Valente (“Altro che atletica del doping: qui il doping non c’entra nulla. Agli atleti va tutta la mia solidarietà, sono convinto che sapranno dimostrare la loro lealtà”). E l’ha fatto, da veterana della maglia azzurra, Chiara Rosa: “Nessuno ha imbrogliato. Nessuno ha cercato di scappare. Nessuno si è dopato – ha detto la pesista padovana -. Qui gli atleti sono parte lesa. Sono le vittime di un sistema che non funzionava. Per tutti noi è stato un disastro mediatico. Io, che ho conservato tutte le carte e sono riuscita a dimostrare la mia buona fede, sono la prova che è possibile partecipare a due Olimpiadi e ad un’infinità di Campionati Mondiali ed Europei e a vestire 45 volte la maglia azzurra, senza mai neppure pensare al doping”.
Mauro Ferraro
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