Verso Daegu: 5. le pedane dei lanci
Il Mondiale di atletica a pochi giorni dal via: nella quinta puntata del nostro viaggio verso le gare coreane c'è il settore dei lanci, con la presentazione degli atleti ed atlete chiamati, sulla carta, a giocarsi il podio iridato di getto del peso, kancio del disco, lancio del martello e lancio del giavellotto. Oltre alle "nominations", la retrospettiva di quanto accaduto da Helsinki '83 a Berlino 2009, con bilanci, statistiche e curiosità.
Getto del peso uomini
Quattro statunitensi quattro (il campione uscente Cantwell, Hoffa, Nelson e Whiting) per rintuzzare l'assalto all'oro del canadese Dylan Armstrong, del campione d'Europa Mikhnevich (di recente oltre i 22 metri ed abbonato ai podi importanti) e del campione olimpico Majewski. Tra gli altri giganti, sono in ribasso le quotazioni del tedesco Bartels, ma il connazionale David Storl garantisce la continuità ad altissimi livelli. Nella lotteria dei tanti outsider, si candida per l'effetto-sorpresa il russo Sidorov, laddove solo l'ex-URSS ha avuto per una volta il piacere di salire sul podio per un bronzo, ormai venti anni orsono.
Nelle ultime due edizioni l'oro è arrivato con misure di poco superiori ai 22 metri. Nessun campione olimpico ha mai vinto l'oro mondiale, ci può provare Majewski (21,30 l'ultimo test in patria, dopo Ferragosto). Il primato dei campionati è ancora dello svizzero Günthör (22,23 a Roma). Dell'azzurro Alessandro Andrei è invece il "record" del lancio più lungo mai ottenuto in qualificazione (21,57). Corsi e ricorsi: dall'edizione di Göteborg 1995 la medaglia d'oro è semrpe andata a un lanciatore USA, tranne che per la finale di Parigi 2003, quando si impose il bielorusso Mikhnevich. Per finire: gli americani non hanno piazzato un loro lanciatore sul podio solo due volte su dodici, a Tokyo '91 e nella prima edizione di Helsinki. Gli States guidano il medagliere storico con sette ori, appunto, quattro argenti e tre bronzi. Finale il 2 settembre, ore 12 in Italia.
Lancio del disco uomini
Un altro duello di titani. A Berlino il tedesco Harting (reduce da un recente infortunio a un ginocchio) si impose sul polacco Malachowski chiudendo la questione-oro con l'ultimo lancio di una finale bellissima, ma a Barcellona fu Malachowski a prendersi la rivincita un anno dopo, nella finale europea. La vigilia mondiale è stata scaldata dai recenti risultati del magiaro Kovago (il migliore dell'anno con 69,50) e dello statunitense Rome (68,76). Per la cabala, Malachowski sale sul podio (olimpico, mondiale ed europeo) da tre anni consecutivi. L'estone Kanter, campione olimpico, ha sete di podio dopo aver fallito a Barcellona interrompendo la striscia di medaglie importanti che durava dal 2006. C'è poi sempre il lituano Alekna, detentore di due titoli olimpici e di due mondiali, conditi dal record dei campionati, fissato a 70,17 con l'oro di Helsinki 2005. Ambizioni di bella figura in finale anche per l'australiano Harradine e per l'iraniano Hadadi. C'è curiosità per l'inaspettata e originale "ondata" britannica di quest'anno. Occhio vigile, invece, sulle coppie Pestano-Casañas (Spagna) e Smith-Cadee (Olanda).
Nel medagliere è Germania Über Alles, con sei medaglie d'oro (la metà di quelle disponibili, cinque di Lars Riedel e l'ultima di Harting sulla pedana "amica" di Berlino), senza contare l'oro di Schult (DDR) a Roma '87. Da cinque edizioni, il titolo mondiale resta in Europa. L'ultima eccezione fu del nero statunitense Washington a Edmonton 2001. Finale il 30 agosto alle 12:55.
Lancio del martello uomini
Il lotto dei favoriti ha perso il russo Zagorniy, capofila stagionale, fermato da guai alla schiena. A contendere l'oro al campione uscente Primosz Kozmus (rientrato quest'anno dopo un lungo periodo di inattività) saranno soprattutto l'ungherese campione europeo Pars ed il gruppo di veterani della pedana che comprende il giapponese Murofushi, l'azzurro Nicola Vizzoni (quinta misura mondiale 2011), lo slovacco Charfreitag ed il polacco Ziolkowski. In extremis poco prima del mondiale è arrivata anche la bordata del bielorusso Kryvitski (80,67). Da seguire anche il nero Johnson, lanciatore USA che ha superato due volte gli 80 metri nel 2011, la novità polacca Fajdek e il figlio d'arte Sergey Litvinov: suo padre, omonimo e suo allenatore, era il martellista sovietico che vinse due titoli mondiali a Helsinki e a Roma, ed è tuttora il detentore del miglior risultato mai conseguito in Corea, l'84,80 dell'oro olimpico di Seul '88.
Numeri e cabala: il primato dei campionati è l'83,89 con cui il bielorusso Tikhon vinse a Helsinki sei anni fa. In dodici edizioni mondiali, il lancio che è valso la medaglia d'oro è stato conseguito all'ultimo dei sei turni previsti. Medaglie: da quando la Russia è solo Russia, la medaglia d'oro è diventata una chimera (tre bronzi). Guidano l'albo d'oro della specialità la vecchia Unione Sovietica e la Bielorussia in perfetto equilibrio (tre ori e tre argenti ciascuno). La Germania vanta due ori (quest'anno la rappresenta Markus Esser, sesto al mondo). La finale è in programma il 29 agosto, alle ore 12:15 italiane.
Lancio del giavellotto uomini
La specialità gravita da otto anni attorno all'astro norvegese Thorkildsen, che dal 2004 al 2010 è stato capace di vincere due titoli olimpici, due titoli europei, un titolo mondiale (l'ultimo di Berlino), e di portare a casa anche due argenti iridati. Anche quest'anno il miglior risultato mondiale è suo (90,61 dieci giorni fa). A contendergli l'oro, o perlomeno cercare spazio sul podio, troviamo in prima fila il lettone Vasilevskis, il veterano 38enne Makarov, e il mancino tedesco De Zordo. Il finlandese Pitkämäki, già iridato a Osaka, non gode delle condizioni fisiche ideali. Menzione per i tre specialisti della Repubblica Ceka Frydrych, Vadlejch e Vesely, allenati dal leggendario Jan Zelezny, tre titoli mondiali, detentore del primato dei campionati con 92,80.
La Finlandia guida l'albo d'oro iridato della specialità con 4 ori e 3 argenti, ma solo due medaglie sono riferite all'ultimo decennio. La cabala è contro Thorkildsen: dal 1995 la medaglia d'oro ha sempre cambiato padrone e nazionalità nell'edizione successiva. Finale il 3 settembre alle 12:10.
Getto del peso donne
L'obbiettivo della neozelandese Valerie Adams è una volta di più la medaglia d'oro. Vincesse a Daegu, pareggerebbe la tedesca Kumbernuss con tre titoli mondiali. La Adams è imbattuta in questa stagione e non perde da un anno (Zurigo 2010). La sua grande rivale, la bielorussa Ostapchuk, detiene la miglior prestazione mondiale stagionale ma quest'anno ha sempre perso dalla Adams. Lo scorso anno, ruoli invertiti: la bielorussa sempre davanti, tranne che nella Continental Cup di Spalato. Nel conto dei confronti diretti, guida la Ostapchuk 16 a 13. Le altre specialiste che animeranno la lotta per il podio sono le cinesi Li Ling e Gong Lijiao, bronzo due anni fa ma vista pochissimo fuori dai confini nazionali, e la statunitense Jillian Camarena-Williams, che dallo scorso inverno ha cambiato passo spostando in avanti le gittate, mediamente, di quasi un metro. Il resto d'Europa si affida all'altra bielorussa Mikhnevich-Khoroneko, alle tedesche Kleinert (punta al record di cinque medaglie mondiali) e Schwanitz, alle specialiste russe Adveyeva, Omarova, esperte quanto basta, e alla giovanissima Kolodko.
Numeri da pedana: difficile migliorare il record dei campionati, tuttora in possesso della russa Lisovskaya con 21,24 a Roma '87, in quella che fu, ma erano ben altri tempi, la finale coi numeri più importanti di sempre (l'ottava classificata lanciò a 20,29). La più sfortunata, in dodici edizioni, fu la britannica Oakes, che pur lanciando a 18,43 in qualificazione non ottenne l'accesso alla finale (Roma '87, of course). Per entrare in finale, invece, nelle qualificazioni dal 1997 al 2005 è bastata una misura vicina ai 18 metri (nell'ordine: 17,89 - 17,90 - 17,93 - 17,97 - 17,87). A Osaka e Berlino, invece, finale garantita con 18,23 e 18,10. Medagliere: Germania prima con tre ori, tre argenti e tre bronzi. Bielorussia, Cina e Nuova Zelanda sono a un passo dal pareggio, essendo con due titoli ciascuna. La finale è il 29 agosto, in Italia saranno le 13:40.
Lancio del disco donne
Dai Giochi di Pechino, le finali importanti hanno registrato novità: alle Olimpiadi, dalla mediocrità tecnica emerse la statunitense Stephanie Trafton-Brown. A Berlino vinse l'onda verde dell'australiana Samuels, a Barcellona la giovanissima Perkovic, ora fuori causa per sospensione. La stagione 2011 ha indicato in tre nomi, quelli della maestosa tedesca Nadine Müller (un metro e novantadue e braccia smisurate), della cinese Li Yanfeng (in testa alle graduatorie con 67,98) e della cubana Yarelis Barrios (un argento e un bronzo nelle ultime due edizioni), il lotto delle principali candidate al titolo mondiale. In alternativa, hanno ambizioni la russa Pishchalnikova, alla prima finale mondiale dopo la fine della squalifica, e l'eterna romena Grasu.
Il primato dei campionati è una chimera, 71,62 della tedesca Hellmann a Roma. Nel medagliere primeggia la Germania (tre ori) assieme alla Bielorussia, che per la prima volta da quando è stato indipendente non presenta nessuna rappresentante. Finale il 28 agosto alle 12:15 ora italiana.
Lancio del martello donne
Attesissime le bordate di Betty Heidler, la tedesca che in primavera ha migliorato il record del mondo portandolo a 79,42. Al momento la lanciatrice dai capelli rossi appare come la più accreditata candidata alla conquista dell'oro mondiale, pur se nelle ultime settimane hanno lasciato il letargo l'ex-primatista del mondo Tatyana Lysenko (75,70 quindici giorni orsono) e la cubana Moreno (74,46), atleta esperta che in carriera ha vinto due titoli iridati e che conta ben sei medaglie tra Mondiali e Giochi Olimpici. Di nuovo in auge anche la campionessa in carica Wlodarczyk (73 metri pochi giorni fa), in odore di podio c'è anche la cinese Zhang Wenxiu, bronzo a Osaka e Pechino e quest'anno miglioratasi con 75,65. Outsider, l'altra tedesca Klaas.
L'albo d'oro conta sei finali mondiali, a partire da Siviglia '99. I pericolo c'è il record dei campionati (77,96 della Wlodarczyk a Belrino, che fu primato mondiale). A Berlino le qualificazioni furono severissime, e registrarono il lancio più lungo nella storia dei mondiali (69,58) non valido per l'accesso alla finale. Cuba è l'unica nazione che può vantare due ori mondiali. Da tre edizioni il titolo iridato è affare europeo, nell'ordine con Kuzenkova, Heidler (anche un argento due anni fa) e Wlodarczyk. La cubana Moreno è l'unica non europea ad aver vinto una manifestazione globale nel nuovo millennio (2001 e 2003). Anche alle tre Olimpiadi del 2000, 2004 e 2008, infatti, la firma sull'oro è sempre stata europea. I verdetti si consumeranno il 4 settembre, alle 11:15 ora italiana.
Lancio del giavellotto donne
La lotta per la medaglia d'oro ha come candidate principali la primatista del mondo Barbora Spotakova (Repubblica Ceka), la tedesca Christina Obergföll e la russa Mariya Abakumova, già protagoniste di scontri epici in passato. La Spotakova è l'unica delle tre ad aver vinto un oro, sia mondiale che olimpico, e a Monaco è tornata a grandissime misure con 69,45. Negli ultimi giorni si è fatta sotto la sudafricana Sunette Viljoen, oro alle Universiadi con il record africano di 66,47. Altre atlete da seguire: la britannica Sayers, l'altra tedesca Molitor, la slovena Ratej.
Da quando è in vigore il nuovo attrezzo, l'accesso alla finale è stato possibile con una misura "minima" di 58,94 (Parigi) fino al massimo di 60,07 (Osaka). Nell'albo d'oro dei titoli mondiali, Grecia, Norvegia e Cuba guidano con due vittorie. Spotakova e Obergföll potrebbero pareggiare il conto per Repubblica Ceka e Germania. La Russia non ha mai vinto un titolo mondiale. La nazione più medagliata di tutte è la Germania, che all'oro di Berlino 2009 di Steffi Nerius, aggiungi ben quattro argenti e cinque bronzi. Finale il 2 settembre alle 12:10.
Nelle foto d'archivio, Robert Harting e Valerie Adams (foto Giancarlo Colombo/FIDAL)
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