Zurigo, Trost vola in finale

15 Agosto 2014

La friulana protagonista sulla pedana bagnata: per la finale basta 1,89. Promozione anche per Rosa (16,76) ed El Kabbouri (ripescato dopo la caduta nella batteria dei 1500 metri).

Alessia Trost risolve brillantemente la qualificazione dell’alto agli Europei di Zurigo, volando oltre l’asticella a 1,89 e guadagnando l’accesso alla finale di domenica. La pioggia a tratti battente ha reso incerto lo svolgimento della prova, con diverse atlete che hanno incontrato difficoltà impreviste (inclusa l’azzurra che ha commesso un errore sia a 1,80 sia a 1,85). La misura di qualificazione, fissata a 1,94, non è stata nemmeno affrontata: l’1,89 superato dalla Trost e da altre nove atlete risulta sufficiente a chiudere il turno di ammissione (ripescate altre cinque accreditate di 1,85). Finale domenica pomeriggio. Promossa anche Chiara Rosa nel getto del peso, undicesima con 16,76 (anche in questo caso, finale fissata per domenica pomeriggio). Disco verde infine per il mezzofondista Soufiane El Kabbouri, ripescato nella finale dei 1500 metri a causa della caduta occorsa in batteria (urtato da un avversario, aveva chiuso al passo in 4.02.76). Eliminati invece la discobola Valentina Aniballi (53,60, prima delle escluse), la siepista Valeria Roffino (10:07.58), e l'altro millecinquecentista Mohad Abdikadar (3:46.07).

LA CRONACA DELLA GARE

1500 uomini – batterie
Rocambolesca qualificazione alla finale per Soufiane El Kabbouri. Il mezzofondista torinese inciampa sullo spagnolo Bustos, caduto dopo un contatto con un altro avversario, e cade a sua volta piuttosto rovinosamente, poco dopo il passaggio agli 800 metri. Il crono finale, stop incluso, è di 4:02.76. La Giuria però interviene e ammette El Kabbouri alla finale. Va male invece a Mohad Abdikadar, autore comunque di un finale di corsa piuttosto incolore: alla campana è ancora attaccato al nutrito treno dei migliori, ma finisce per rimediare qualcosa come cinque secondi negli ultimi 400 metri (vince il norvegese Henrik Ingebritsen, 3:39.32, terzo e qualificato il francese Mahiedine Mekhissi Benabbad, reduce dalla clamorosa squalifica di ieri sera dopo la finale dei 3000 siepi).

3000 siepi donne – batterie
Valeria Roffino entra in crisi nel momento sbagliato, intorno al secondo chilometro, e la sua bella reazione nel finale non basta purtroppo a garantirle il passaggio del turno. Per lei, ottavo posto in batteria in 10:07.58, crono che la condanna all’esclusione (ed è anche abbastanza lontano dal 9:53.82 degli Assoluti).  L’ultimo dei tempi di ripescaggio è il 10:00.48 della romena Cristina Casandra, classificata ottava come la Roffino, ma nell’altra batteria. Il miglior tempo è quello della bielorussa Sviatliana Kidzelich (9:46.89).

Disco donne - qualificazioni
Valentina Aniballi non ce la fa. Ma quella che le si presenta è l'occasione della vita. Manca la qualificazione, a conti fatti, di appena 22 centimetri (53,60 la miglior misura della reatina, 53,82 il limite di qualificazione). All'ultimo lancio, quando l'azzurra è ancora tredicesima, la tira fuori la ceca Stankova, che fa segnare 55,79 e si installa al nono posto. La Aniballi è tredicesima. Peccato.

Alto donne
Il campione viene fuori nel momento di difficoltà. La regola si applica alla perfezione anche ad Alessia Trost, indiscusso talento dell’atletica italiana, capace di risolvere con classe e determinazione una qualificazione disputata in condizioni ambientali difficili a causa della pioggia a tratti scrosciante. Difficoltà iniziali, sulle quote più basse (due errori tra 1,80 e 1,85) e poi il colpo decisivo, l’1,89 alla prima che, anche a causa del disagio delle avversarie, diventa l’ultima misura di svolgimento della prova. Film della gara. Le incertezze arrivano in avvio, a quota 1,80. L’azzurra si presenta in pedana in calzamaglia, e sbaglia il primo tentativo. Al secondo si rifà, ma l’errore a quote basse è sempre un inciampo pericoloso, in una qualificazione. La vicenda purtroppo si ripete cinque centimetri più su, a 1,85. Errore al primo tentativo (cede un appoggio nella curva), e OK al secondo. Si sale a 1,89, il primo vero scoglio della qualificazione. E’ qui, sotto pressione, che la tigre sfodera gli artigli. Avvolge l’asticella e vola morbida di là, sui sacconi. Il risultato consente alla friulana di scalare le posizioni perse in precedenza. E anche di più. Sbagliano in dieci, tra le due pedane, e la gara si chiude. Finale a 15, con cinque ripescate a 1,85.

Peso donne – qualificazione
Chiara Rosa non è nelle migliori condizioni di forma. La distorsione al polso rimediata in allenamento porta ancora delle conseguenze per l’azzurra, che comunque, pur non brillando (16,76) riesce a qualificarsi, da undicesima, per la finale. Il lancio finale è quello che vale il passaggio del turno, su una pedana quasi allagata per la pioggia a tratti battente. Non sembra accorgersene, ovviamente, la tedesca Christina Schwanitz: per lei, un solo lancio, a 19,35, per risolvere la questione. Finale in programma domenica pomeriggio.

m.s.

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