“Bolt e i suoi fratelli”, i ritratti di Marabini

09 Gennaio 2024

Il libro del giornalista Gazzetta sui campioni dello sport (quando ancora non lo erano)

Quando non erano ancora campioni, sognavano già di esserlo. Il ragazzino prodigio Usain Bolt che a quindici anni infiamma la sua Kingston in festa, il giovanissimo Andrew Howe e le treccine bionde, la sorpresa del diciannovenne Eliud Kipchoge ai Mondiali di Parigi. “Bolt e i suoi fratelli” è un ritorno alle radici, un viaggio alla scoperta dei grandissimi dello sport, quando ancora non erano conosciuti, affermati e osannati come star. Una serie di ritratti firmata da chi, come Paolo Marabini, firma della Gazzetta dello Sport, ne ha potuto apprezzare il potenziale grazie al suo lavoro da inviato, prima che tutto il mondo se ne accorgesse. C’è anche tanta atletica nel volume edito da Bolis Edizioni (176 pagine, 16 euro), oltre al ciclismo, alla scherma, all’alpinismo, alcuni degli altri sport cari all’autore. È il tempo che si ferma nel momento in cui tutto sta per accadere e nulla è ancora successo, come quando al Cross dell’Altopiano a Clusone nel ’90 gli si rivela il talento di Stefano Baldini o come quando è ‘amore a prima vista’ con Allyson Felix a Debrecen 2001. Sono le lancette dell’orologio a scandire l’attimo da custodire, le 19.35 di Bolt che vince i Mondiali U20 in Giamaica, le 18.11 di Howe che incanta a Grosseto, le 18.40 dei 5000 di Kipchoge. È perché “mi segno sempre l’ora di un evento che possa essere epocale…”. 

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