Palo Alto: Viola e Magnani al personale

06 Maggio 2017

In California (USA), le mezzofondiste delle Fiamme Gialle scendono a 15:28.22 e 15:30.91 sui 5000 metri del prestigioso Payton Jordan Invitational

di Luca Cassai

Si migliorano le azzurre Giulia Viola e Margherita Magnani sui 5000 metri al Payton Jordan Invitational di Palo Alto, in California (USA). Entrambe le mezzofondiste delle Fiamme Gialle riescono a centrare il record personale sulla distanza, rispettivamente con 15:28.22 e 15:30.91, in terza e sesta posizione nella seconda serie all’università di Stanford. Per la Viola un progresso di oltre dieci secondi rispetto al suo precedente limite, ottenuto nell’edizione 2015 dello stesso meeting (15:38.47), e il ritorno in una gara all’aperto su pista dopo quasi due anni dall’ultima volta (il 24 maggio 2015 sui 3000 a Hengelo, in Olanda). La 26enne veneta era comunque rientrata nella stagione indoor, piazzandosi settima nella finale dei 3000 metri agli Europei in sala di Belgrado, nel mese di marzo. Anche la Magnani è protagonista di un sensibile miglioramento, in confronto al 15:43.78 dell’anno scorso proprio a Stanford. Non correva in una competizione su pista dalla batteria alle Olimpiadi di Rio sui 1500 metri, la distanza preferita dalla 30enne romagnola che non ha disputato la stagione invernale per un infortunio rimediato all’inizio di novembre.

La gara si svolge in una serata piuttosto ventosa e fredda, con 12 gradi di temperatura, senza lepri. Va in fuga la colombiana Muriel Coneo (3:01 al primo mille), che poi viene riassorbita poco oltre la metà, ma la Viola è in testa alle inseguitrici (3:06) insieme alla keniana Ednah Kurgat, con la Magnani nel gruppo. Al terzo chilometro il passaggio è di 9:26, quindi l’andatura cresce sotto la spinta dell’atleta africana. Quando mancano 600 metri al traguardo, l’australiana Heidi See piazza un allungo decisivo e conquista il successo in 15:22.36, seguita da Ednah Kurgat (15:26.00) e da Giulia Viola (15:28.22), mentre alle loro spalle Margherita Magnani recupera posizioni e finisce sesta in 15:30.91.

“Questo per me è un punto di partenza - dichiara Giulia Viola - e credo di poter essere soddisfatta. Speravo di scendere sotto il crono di 15:30 e ci sono riuscita, in una gara che era scattata un po’ lenta. C’era molto vento, ma le condizioni erano uguali per tutte e non mi lamento. Ho cercato di mettermi subito davanti, perché finora non ho lavorato sui cambi di ritmo. Negli ultimi dieci giorni di allenamento a Flagstaff si era riacutizzato un dolore al calcagno del piede sinistro, quindi avevo ridotto i carichi. Ora vorrei finalizzare la preparazione, tra l’Italia e l’Inghilterra con il mio coach Robert Denmark, per correre i 3000 metri e di nuovo un 5000, con l’intenzione di avvicinare 15:22 che è il minimo per i Mondiali”.

“Un risultato che mi dà fiducia - le parole di Margherita Magnani - nel mio primo e probabilmente ultimo 5000 della stagione, visto che non ho tanti chilometri sulle gambe. Ma penso che questa distanza mi si addica e dal prossimo anno potrei allenarmi con continuità per affrontarla in gara. Intanto nel 2017 l’obiettivo è realizzare lo standard di iscrizione per i Mondiali di Londra, però sui 1500 metri, che è fissato a 4:07.50. Credo che sia un tempo accessibile e conto di essere in forma dal mese di giugno, dopo aver svolto un buon lavoro aerobico seguendo i programmi di Vittorio Di Saverio. Il mio debutto stagionale nei 1500 sarà tra una settimana, il 13 maggio nella seconda tappa della Diamond League a Shanghai, in Cina, e poi li correrò ancora il 21 maggio a Kawasaki, in Giappone”.

Nella prima serie vittoria in 15:13.15 all’olandese Sifan Hassan, iridata indoor dei 1500 metri. Sui 10.000 arrivano invece il primato nazionale e la miglior prestazione mondiale dell’anno con 31:13.06 per Meraf Bahta, svedese di origine eritrea, vicecampionessa europea dei 5000. Due world lead tra gli uomini, ad opera del canadese Justyn Knight (13:17.51 nei 5000) e dell’australiano Patrick Tiernan (27:29.81 nei 10.000). Sui 5000 metri, secondo posto nella seconda serie per il campione olimpico dei 1500 metri Matthew Centrowitz in 13:48.42, alle spalle dell’australiano Jack Rayner (13:47.41).

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