Coppa Europa di marcia: storie azzurre
18 Maggio 2017Verso l’edizione di Podebrady, domenica 21 maggio in Repubblica Ceca, ripercorriamo le tappe del medagliere italiano nel trofeo continentale
di Giorgio Cimbrico
Una Ap, ma con una “p” sola, per la marcia che domenica porta a Podebrady: nel ’56, prendere nota delle iniziali, vinse Abdon Pamich che ancor oggi, alla distanza di un giubileo abbondante di diamanti, ritiene quella nella Repubblica Ceca (allora Cecoslovacchia) una delle sue vittorie più importanti e una delle sue giornate più belle. Tra poco Antonella Palmisano, stessa A e stessa P, prenderà il via tra le candidate alle posizioni di vertice: il peso piuma di Mottola, quinta ai Mondiali di Pechino, quarta ai Giochi di Rio, è fresca di un fragoroso record italiano nei 10 chilometri su pista.
Per l’Italia che marcia, la Coppa Europa ha ricordi lieti che in un soffio possono diventare tristi: 1996, prima edizione a La Coruna, Spagna atlantica, prima Anna Rita Sidoti, piccola piccola, davanti a Rossella Giordano lunga lunga. La distanza era quella che la meravigliosa donnina amava di più, i 10 km delle sue giornate memorabili: Spalato e Atene rimangono le più coinvolgenti, quelle più rievocate quando la messinese Anna Rita ha conosciuto la prima notte di quiete dopo tanto dolore.
Le ragazze d’Italia sono state costrette a conoscere una concorrenza spietata da parte delle russe della Repubblica di Ciuvascia, allenate dal famigerato Viktor Chegin, ma sono ugualmente riuscite a raccogliere una preziosa collezione di piazzamenti: due volte seconda e una volta terza, tra il 2000 e il 2003, Betty Perrone, piemontese di Camburzano. Davanti, sempre e solo russe: Olimpiada Ivanova, Yelena Nikolayeva e Natalya Fedoskina. Toccò a un’altra piemontese, di diversa contea (il cuneese) prendere il posto di Betty nelle zone alte della coppa continentale: Elisa Rigaudo, due volte mamma che da poco ha deciso di lasciare l’attività agonistica, finì terza nel 2005 e nel 2011, quarta nel 2007. Due anni fa, nella primavera bollente di Murcia, la dottoressa milanese Eleonora Giorgi andò vicina a eguagliare Anna Rita: seconda, in un formidabile 1h26:17, all’inezia di due secondi dalla solita russa. In questo caso, Elmira Alembekova, anch’ella proveniente dalla inesauribile miniera di Saransk che al momento rimane chiusa.
Molti corridori sui pedali, un astista siracusano, un paio di tennisti romani e, in un’occasione memorabile, giocatori che maneggiano una palla ovale, hanno saputo scrivere pagine memorabili in Francia.
Nel 2009, il 24 maggio, una data che in Italia ha sempre un certo peso, a Metz, Lorena, l’un-due-tre, il Grande Slam sulla 20 km viene firmato da Giorgio Rubino, da Ivano Brugnetti detto Husky e da Jean-Jacques Nkouloukidi. Per il milanese dagli occhi di ghiaccio è la conferma del piazzamento di due anni prima, a Royal Leamington, lo stesso conquistato nel 2003 dall’elegante Alessandro Gandellini nel 2003 in un’altra località sacra per la marcia, la russa Cheboksary.
Sulla distanza più lunga, la 50 km, l’album si apre con il secondo posto del napoletano Arturo Di Mezza che a La Coruna si arrese solo all’eterno spagnolo Jesus Angel Garcia e di lì a due mesi avrebbe sfiorato il podio olimpico ad Atlanta, in fondo a una giornata di impietose sofferenze. Giovanni Perricelli, nel ’98, e Marco De Luca, nel 2011 (poi diventato secondo) e due anni fa, hanno fornito salite sul terzo gradino. Vale il concetto già espresso per Betty Perrone: senza tutti quei russi, per l’affusolato romano il bilancio sarebbe stato molto diverso.
DIRETTA STREAMING - La Coppa Europa di marcia a Podebrady (Rep. Ceca) sarà trasmessa in diretta video streaming, domenica 21 maggio dalle ore 8.00, a questo LINK.
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