Tamberi sale a 2,26 in Ungheria
02 Luglio 2018A Szekesfehervar, vicino Budapest, 6 centimetri di season best per il recordman azzurro di salto in alto alla seconda gara outdoor dell'anno. Barshim vola a 2,40 e Shubenkov 12.92 nei 110hs ad un centesimo dal record europeo.
Seconda gara della stagione outdoor e 6 centimetri di progresso per Gianmarco Tamberi. Il campione europeo in carica di salto in alto oggi è tornato in pedana al Memorial Istvan Gyulai di Szekesfehervar, vicino Budapest, superando quota 2,26. Dieci giorni fa, all'esordio nel meeting tedesco di Buhl, si era fermato a 2,20. Stasera in Ungheria il recordman italiano assoluto ha scalato le prime tre misure della progressione senza esitazioni (2,10 - 2,14 - 2,18), poi a 2,22 è dovuto ricorrere alla terza prova. Un paio di incertezze subito riscattate a 2,26 che Gimbo ha saltato al primo tentativo. Come al solito, quando Mister HalfShave è in pedana scatta la clap del pubblico, una chiassosa onda di energia che, però, oggi non è bastata all'azzurro per avere la meglio anche sui 2,30. Il preannunciato tris di gare di Tamberi continuerà ora il 5 luglio con il ritorno in IAAF Diamond League al meeting Athletissima di Losanna e poi l'8 luglio lo attende la trasferta a Viersen in Germania.
"La rincorsa è stata diversa ad ogni salto - il commento dell'altista marchigiano delle Fiamme Gialle -. Diciamo che questa la posso considerare la mia prima vera gara della stagione. Lasciamo stare come è andata a Buhl, non voglio nemmeno prenderla in considerazione. Sensazioni di oggi? Non male i primi due salti. Poi più saliva l'asticella e più ero portato ad aumentare la velocità di ingresso e di conseguenza facevo le cose peggio. C'è ancora tanto da lavorare e da mettere a punto. Spero che le prossime due gare mi aiutino anche in questo".
BARSHIM 2,40 E UN BRIVIDO - Superstar dell'alto è il campione del mondo Mutaz Barshim che spicca ancora una volta il volo a 2,40. Una misura d'elite assoluta che quest'anno il fuscello del Qatar aveva già messo in archivio ad inizio maggio in Diamond League, proprio nella sua Doha. Ma stavolta il primatista asiatico cerca il colpo grosso: asticella a 2,46 ovvero il record del mondo. Era dal 2014 a New York e Bruxelles che il vicecampione olimpico non si avventurava con questa convizione all'attacco dello storico limite di Sotomayor (2,45 nel 1993). E il primo salto fa sognare perché Barshim plana sopra l'asticella che poi cade a terra per un soffio. Meno bene gli altri due tentativi, falliti piuttosto nettamente, e brivido all'ultimo con il 27enne asiatico che allo stacco paga una vistosa torsione al piede sinistro ed esce di scena dolorante. Poco dopo, però, durante la premiazione finale lo si rivede di nuovo sorridente anche se, in attesa di ulteriori accertamenti, non è ancora possibile stabilire l'esatta entità dell'infortunio. Per la cronaca questa era la tredicesima gara in carriera (11 all'aperto e 2 indoor) conclusa da Barshim con almeno 2,40. Battuti nell'ordine il russo Danil Lysenko, l'australiano Brandon Starc e il bahamense Donald Thomas, tutti a quota 2,32.
SHUBENKOV 12.92, TREMA IL RECORD EUROPEO DEI 110HS - Un altro primato classe 1993 in bilico in Ungheria. Il rampante pretendente è il 27enne russo Sergey Shubenkov, implacabile tra le barriere dei 110hs. Gara a sè e solo contro il cronometro per l'ex iridato che taglia il traguardo in 12.92 (+0.6). Sei centesimi di personal best, migliore prestazione mondiale stagionale, l'ottava di tutti i tempi ad un solo centesimo dal record europeo di Colin Jackson, 12.91. Era il 20 agosto del 1993 ai Mondiali di Stoccarda e il tempo del britannico sarebbe stato il più veloce del pianeta fino all'avvento del cinese Liu Xiang nel 2006 (12.88). Quel giorno Sergey, siberiano di Barnaul, non aveva ancora tre anni.
MARTELLATE DA 81+ - Il lancio del martello continua ad avere un accento insistentemente polacco. Il bronzo olimpico e mondiale Wojciech Nowicki si migliora a raffica con tre bordate sopra gli 80 metri: 80,29, 81,81 e 81,85. Primato personale e world lead 2018. Il connazionale Pawel Fajdek, triplice iridato della specialità, esce sconfitto dal duello malgrado un altrettanto notevole 81,14 all'ultimo lancio. Nei 400 metri l'olimpionica Shaunae Miller-Uibo con 49.53 resta ad un centesimo dalla sua migliore prestazione mondiale dell'anno. Il campione di tutto Christian Taylor atterra ad un 17,64 appena ventoso (+2.1) nel triplo (per lui anche un 17,36 regolare, +1.4). Il consueto derby a stelle e strisce dei 100hs stavolta premia Sharika Nelvis che prevale 12.55 a 12.58 (+0.7) sulla primatista del mondo Kendra Harrison.
a.g.
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