Rabat: Coleman su, Lasitskene giù
13 Luglio 2018Nella nona tappa della Diamond League, lo sprinter statunitense rientra con il successo sui 100 in 9.98 e la russa perde l'imbattibilità nell'alto che durava da due anni
di Marco Buccellato
Nella nona tappa della IAAF Diamond League, a Rabat (Marocco), Christian Coleman torna e vince i 100 metri in 9.98 (-0,4) pareggiato da Ronnie Baker e davanti di un centesimo a Noah Lyles. L'appuntamento africano del circuito offre cinque migliori prestazioni mondiali dell'anno, un primato europeo, un record della Diamond League e ben nove primati del meeting. Grandissimo 5000 donne, dove Hellen Obiri scandisce il crono da capolista stagionale in 14:21.75 trascinando l'olandese Sifan Hassan al record europeo di 14:22.34, in una gara dove si sono registrate le migliori prestazioni di sempre dal terzo al quinto posto. Solo sesta Genzebe Dibaba, fuori dal pokerissimo di atlete lanciate per la volata decisiva. Caster Semenya vince i 1000 metri in 2:31.01, sesta prestazione all-time e record della Diamond League. Clamoroso nell'alto donne: Mariya Lasitskene-Kuchina non sale oltre l'1.90 e perde l'imbattibilità dopo due anni e 45 gare. Vince la bulgara Demireva con 1,94. World lead anche da Benjamin Kigen sui 3000 siepi (8:06.19), dall'etiope Yomif Kejelcha sui 3000 in 7:32.92 (record del meeting) e dalla colombiana Ibarguen nel triplo (14,96/0,1). Primati del meeting con l'estone Magnus Kirt nel giavellotto (89,75), il giamaicano Akeem Bloomfield sui 400 (44.33), gli statunitensi Sam Kendricks nell'asta (5,86), Brianna McNeal-Rollins nei 100hs (12.51/0.1) e la bahamense Shaunae Miller-Uibo sui 200 vinti dopo una rimonta di irrisoria facilità (22.29/-0.5). Vincono anche il marocchino Kaazouzi sui 1500 metri in 3:33.42, la burundiana Niyonsaba sugli 800 in 1:57.90, la tedesca Schwanitz nel getto del peso con 19,40 e il giamaicano Gayle nel lungo con 8,09/0,1.
Christian Coleman c'è: il primatista mondiale indoor dei 60 metri torna dopo la sosta successiva al Golden Gala e vince i 100 metri eguagliando il primato del meeting di 9.98 (-0,4) al termine di una volata thrilling in cui ha avuto la meglio su Ronnie Baker, protagonista della Diamond League 2018 con i successi di Eugene, Roma e Parigi. Un poker di statunitensi sul fotofinish, anche grazie al prodigioso recupero di Noah Lyles, partito con l'handicap di quasi due metri rispetto a Coleman, e capace di rimontare fino a piombare sul traguardo in 9.99. Due centesimi dietro, l'onnipresente Mike Rodgers.
Straordinario 5000 donne, dove mai si è corso così veloce per un terzo, un quarto e un quinto posto, con autentiche gemme incastonate dalla keniana Hellen Obiri, prima con il miglior crono del 2018 in 14:21.75 (a quasi tre secondi dal personale stabilito al Golden Gala 2017) e l'olandese di origini africane Sifan Hassan, capace di disintegrare il primato nazionale arrivando addirittura al primato d'Europa di 14:22.34 (precedente 14:23.75 della russa Shobukhova). Una gara partita su ritmi decisamente alti e risolta negli ultimi 400 metri in favore della keniana. Personal best a pioggia per le piazzate, Gidey (14:23.14), Teferi (14:23.33) e Tirop (14:24.24). Fuori dal coro la favorita Genzebe Dibaba, sesta in 14:42.98. L'altro show lo offre come prevedibile Caster Semenya: la sudafricana killereggia i 1000 metri in cui stabilisce la sesta prestazione all-time in 2:31.01, il miglior crono della stagione, il record nazionale e del meeting e il miglior tempo su suolo africano. Staccatissime di oltre cinque secondi le due statunitensi Brown e Edwards.
La nona tappa della IAAF Diamond League 2018 a Rabat si apre con l'inattesa sconfitta di Mariya Lasitskene-Kuchina nel salto in alto. Dopo una grandiosa striscia di 45 vittorie consecutive, la russa campionessa del mondo ha commesso tre errori sulla misura di 1,94, chiudendo terza pari misura (1,90) con l'ucraina Tabashnyk, lasciando campo libero all'altra ucraina Levchenko (seconda con 1,94) e alla bulgara argento olimpico Demireva, che ha provato senza successo i 2,02 aggiudicandosi la gara con una progressione senza errori fino a 1,94. L'ultima sconfitta della Lasitskene risaliva ai campionati russi del 23 giugno 2016. Le dichiarazioni della russa nel post-gara: "Sono dispiaciuta ma può succedere. Ho perso, nessun problema né infortuni, solo una giornata storta. Ora ho bisogno di tornare ad allenarmi lavorando duro"
Le altre world lead del mezzofondo sono arrivate dai 3000 siepi vinti ancora da Benjamin Kigen, stavolta col personale firmato a 8:06.19 davanti all'etiope Beyo (8:07.27) e al marocchino El Bakkali (8:09.58) e sui 3000 metri (anche primato del meeting) vinti dall'etiope Yomif Kejelcha in 7:32.92 dopo una lunga volata in cui ha avuto la meglio sull'ex-connazionale Birhanu Yemataw Balew, atleta del Bahrain (personale a 7:34.26) e a sorpresa sull'australiano Stewart McSweyn (7:34.79, gran personale), che ha vinto lo sprint per il terzo posto contro Paul Chelimo (7:34.83). Ancora battuto il campione del mondo dei 5000 Edris (quinto). Altro primato del meeting con la regale volata sui 200 di Shaunae Miller-Uibo in 22,29 (-0.5). La bahamense è partita senza brillare e ha ingranato la quinta solo dopo l'ingresso in rettilineo, recuperando con grande facilità le avversarie e superandole in scioltezza. Dietro di lei, a cifra tonda, 22.40 di Dina Asher-Smith, 22.60 di Jenna Prandini, 22.70 per l'americana Thomas e l'ivoriana Ahouré.
Pronostico rispettato anche nei 100hs dove la migliore del lotto, Brianna McNeal-Rollins, ha ingaggiato un duro duello con l'avversaria della corsia a fianco, l'altra statunitense Nelvis, superata con luce netta solo nell'abbrivio al traguardo in 12.51/0,1 (record del meeting). Per la Nelvis 12.58 davanti all'altra americana Manning (12.72) e alla Harper-Nelson (12.86), per un poker tutto a stelle e strisce. Ancora una vittoria USA firmata con record del meeting: è Sam Kendricks a volare più in alto di tutti nell'asta migliorando di un centimetro (5,86) il precedente primato del polacco Wojciechowski, stasera secondo con 5,80, la stessa misura del russo Morgunov, recentemente salito a 5,92. Come per la Lasitskene, serata-no per Renaud Lavillenie, incapace di valicare i 5,60. La zampata di Caterine Ibarguen vale il miglior salto della stagione, un 14,96/0.1 che permette alla colombiana di tornare prossima ai 15 metri. Battute le migliori avversarie della stagione, la giamaicana Williams (14,47/0.4) e la statunitense Franklin (14,42/0.4).
Sui 400 uomini gran 44.33 del giamaicano Akeem Bloomfield (record del meeting all'esordio in Diamond League) in una gara con cinque specialisti su sei sotto i 45 secondi. Dietro il 21enne caraibico, il co-favorito qatariano Haroun (44.69), il britannico Hudson-Smith (44.79), il dominicano Santos (44.80) e l'immancabile americano Dedewo (44.82). Ottimo il 1500 metri vinto dal marocchino Kaazouzi con il personal best fissato a 3:33.42, superando negli ultimi trenta metri il campione europeo Filip Ingebrigtsen (3:33.40), il gibutiano Souleiman (3:33.42), il ceco Holusa (3:33.80) e il britannico Charlie Grice (3:34.20). Otto uomini sotto i 3:35 per un miglio metrico di bel respiro e alto agonismo. Pronostico rispettato sugli 800 femminili, dove la burundiana Niyonsaba ha fatto sua la gara in 1:57.90 sulla giamaicana Goule (1:58.33) e la marocchina Arafi (1:58.84). Bel doppio giro con sette ragazze sotto i due minuti.
Lanci con il giavellotto uomini in cui lo scherzo finale dell'estone Magnus Kirt (89,75, record del meeting e primato nazionale) è costato la vittoria al tedesco Hofmann, a lungo in testa con un altro primato di Rabat (88,58). Terzo il ceco Vadlejch che con 85,21 all'ultimo lancio ha superato il campione olimpico Rohler. Peso donne chiuso al primo lancio dal 19,40 di Christina Schwanitz, rientrata quest'anno dopo la maternità e proiettata verso Berlino con ottime prospettive. Seconda col personale fissato a 19,21 la bielorussa Dubitskaya, terza l'ex-leader della specialità Valerie Adams (18,93, primato stagionale). Nel lungo vince il giamaicano Gayle con 8,09 (0,1) davanti ai quotatissimi lunghisti USA Dendy (8,05/-0,3) e Lawson (8,03/-0,7).
VIDEO | HIGHLIGHTS MEETING DI RABAT 2018
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