Il peso di Fabbri infrange i 20 metri
14 Luglio 2018Il 21enne lanciatore con 20,07 a Leiria, in Portogallo, si prende la migliore prestazione italiana under 23 anche all’aperto e lo standard di iscrizione per gli Europei di Berlino. Da 14 anni un azzurro non superava questa barriera.
Un gran lancio sopra i 20 metri nel getto del peso, come non accadeva per un italiano da 14 anni. A Leiria, in Portogallo, il 21enne Leonardo Fabbri realizza la migliore prestazione nazionale under 23 anche all’aperto con 20,07 superando un primato storico, quello che apparteneva all’olimpionico Alessandro Andrei (19,92 il 28 maggio 1981 a Firenze). In questa stagione il toscano dell’Aeronautica aveva già ottenuto il limite di categoria indoor portandolo a 19,95 sulla pedana di Padova il 13 gennaio. Oggi il giovane fiorentino, settimo nel 2017 agli Europei U23 e allenato da Franco Grossi, riesce a centrare lo standard di iscrizione per gli Europei di Berlino (6-12 agosto), fissato a 20 metri esatti. E aggiunge oltre mezzo metro al record personale outdoor, che era di 19,40 con la vittoria in giugno ai Campionati del Mediterraneo under 23 di Jesolo, per salire al settimo posto delle liste nazionali assolute alltime. Nel 2004 l’ultimo pesista italiano a lanciare più lontano (20,19 a Pergine Valsugana il 23 luglio di quell’anno) e anche a firmare un “over 20” (20,06 a Mezzano di Primiero l’8 agosto) era stato Paolo Dal Soglio, che attualmente segue Fabbri dal punto di vista tecnico in alcuni periodi di raduno. In gara l’azzurro si è piazzato terzo, alle spalle dei portoghesi Tsanko Arnaudov (20,51) e Francisco Belo (20,10).
“CI PENSAVO DA SEMPRE” - “Ho urlato di gioia - esclama Fabbri - appena ho sentito il giudice che ha detto, anche se la lingua era il portoghese, la parola “venti”! Pensavo a questo risultato dalla prima volta che in vita mia ho preso in mano un peso, ormai tanto tempo fa. E quella di oggi sembrava un’altra giornata poco buona, perché la gara non era iniziata bene, forse per la voglia di strafare”. Questa la serie completa: 18,65-18,53-N-20,07-P-N. “Ma in riscaldamento ero riuscito a lanciare sui 19 metri e mezzo, quindi mi sono detto che in gara doveva arrivare una buona misura. Ormai è da gennaio, dal 19,95 di Padova, che so di valere i 20 metri. Dovevo però farli e ho avuto anche un po’ di sfortuna: l’influenza che mi ha debilitato nel clou della stagione indoor e lo stiramento muscolare all’adduttore rimediato alla vigilia del previsto esordio all’aperto, a fine aprile. Sono quindi rimasto fermo praticamente tutto il mese di maggio”. Poi il rientro, ma ai Giochi del Mediterraneo di Tarragona la finale è stata da dimenticare: dodicesimo con 17,72 dopo due nulli. “Una lezione che mi è servita. Mi è calata l’adrenalina contro avversari di alto livello. Ho capito che devo pensare alla mia gara da atleta, non da spettatore, senza neppure guardare i lanci degli altri”.
“ORA SI FA SUL SERIO” - “Nell’ultimo periodo sentivo che gli allenamenti stavano andando bene. Ogni giorno non vedevo l’ora di ricominciare per quello dopo. Allora non sono venuto qui con il pensiero fisso dei 20 metri, ma solo cercando di divertirmi. Questo è un risultato che mi rende felice per oggi, ma già da domani non andrà più bene. Non ho intenzione di accontentarmi, perché è da adesso che si inizia a fare sul serio, e punto a migliorarmi presto”.
DISCO E GIAVELLOTTO - Sulla pedana del disco Federico Apolloni (Aeronautica) va oltre i 60 metri con 60,40 al quinto lancio e chiude terzo nella gara vinta dall’islandese Gudni Gudnason (61,44). Al nono posto il ventenne Alessio Mannucci (Atl. Livorno) che spedisce l’attrezzo a 53,85. Nel giavellotto è seconda la campionessa italiana Zahra Bani (Fiamme Azzurre) con 53,05 mentre il successo va alla spagnola Lidia Parada con 54,52.
Luca Cassai
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