Mondo: next stop Chicago, eco di Berlino
01 Ottobre 2018La distanza regina on the road volta pagina. Dopo il record mondiale di Eliud Kipchoge, si riparte da Chicago con Mo Farah e Galen Rupp. In Cina vincono gli etiopi.
di Marco Buccellato
Far finta che non sia successo, e inseguire i propri limiti e obbiettivi, senza dover necessariamente confrontarsi con un limite straordinario. Un record che un umano ha portato troppo in là per gli altri umani. La maratona del "dopo-Berlino", con quel 2h01:39 di Eiud Kipchoge che dista solo 100 secondi dalla discesa sotto le due ore, riprende il cammino con una edizione della Chicago Marathon, in programma domenica prossima, che si annuncia spettacolare. Il cast è, se si vuole essere pignoli, ancor più interessante di quello di Berlino, che contava su 2-3 superassi e specialisti di buon livello a contorno. A Chicago invece correranno un bel numero di star e saranno soprattutto le sfide, più che il cronometro, a destare l'attenzione.
FARAH vs RUPP vs WORLD - L'uomo contro uomo sui 42 km tra Mo Farah e Galen Rupp è show inedito. I due si sono incrociati molte volte in pista, con il must mozzafiato della finale olimpica dei 10000 metri di Londra 2012. E' il grande motivo della maratona di Chicago, ma non il solo. Lo statunitense Rupp raggiunse l'apice un anno fa, spezzando una egemonia nera che durava da tre lustri. Mo Farah si presenta forte del terzo posto a Londra in aprile con il record nazionale di 2h06:21 e del recente successo di Newcastle sulla distanza dimezzata. L'arcobaleno degli avversari è di primisssimo piano: il due volte campione del mondo Abel Kirui, secondo l'anno scorso e terzo due anni fa. L'altro keniano Dickson Chumba, vincitore nel 2015 e due volte sul podio, prima e dopo. Il campione del mondo in carica Geoffrey Kirui, già vincitore a Londra e Boston, e quel Bedan Karoki che insegue il primo successo e sceglie l'occasione più dura. Gli etiopi, con Geremew (2h04:00) e Legese (2h04:15), e infine Yuki Kawauchi, entrato nella storia dalla porta principale nella tormenta di Boston.
KIPLAGAT PER IL TRIS - La keniana Florence Kiplagat torna a Chicago dopo il ritiro dello scorso anno. Da allora, non ha più gareggiato. Conta due successi nelle precedenti edizioni e un secondo posto. Al via anche Berhane Dibaba, due volte terza, e Brigid Kosgei, seconda l'anno scorso. Le etiopi Dereje e Demise completano il quintetto delle favorite. Ha rinunciato la statunitense Hasay (frattura a un osso del piede), è in forse la connazionale Cragg, terza al mondiale di Londra. L'ultimo successo non africano risale al 2009, quando vinse la tedesca Mikitenko. L'ultimo Made in USA è di Deena Kastor, firmato nel 2005.
In casa americana c'è Gwen Jorgensen, olimpionica di triathlon, versatile atleta capace di vincere i 10000 metri nello Stanford Invitational di fine marzo.
ETIOPI IN CINA - Le corse del fine settimana: Lemi Berhanu Hayle rientrava nella maratona cinese di Hengshui dopo il ritiro di Boston e il quarto posto di New York nel novembre scorso. L'etiope si è imposto in 2h08:51 sul connazionale Negasa (2h09:14) e sul keniano Dominic Ruto (2h09:49). Tripletta etiope tra le donne con Waganesh Mekasha (2h25:57), Workenesh Edesa (2h26:28) e Gebiyanesh Ayele (2h26:54). Sensibile progresso della keniana Maurine Chepkemoi, quarta in 2h27:12 con quasi 7' di miglioramento. Nelle altre maratone, 2h12:44 di David Metto a Varsavia con esordio del francese Carvalho (secondo in 2h15:14), e 2h13:18 di Paul Matheka a Odense, in Danimarca.
SCOZIA, POI GERMANIA - L'iridata di maratona 2015 (e terza a Rio) Mare Dibaba ha vinto la Great Scottish Run di Glasgow in 1h09:15, quasi un minuto di vantaggio al traguardo sulla campionessa del mondo in carica di maratona Rose Chelimo. Chris Thompson, che raramente delude nelle mezze maratone nell'arco Scozia-Inghilterra, ha vinto per il secondo anno di fila la gara maschile in 1h02:07. La Dibaba ha brillantemente testato il lavoro svolto, in avvicinamento alla maratona di Francoforte del prossimo 28 ottobre, dove tornerà a correre dopo otto anni con l'ambizione di scendere sotto le 2h20.
U23 IN SUD AMERICA, 8,20 A 19 ANNI IN INDIA - Esauriti i campioni sudamericani under 23 a Cuenca, in Ecuador. Tra i migliori risultati una eccellente gara di martello vinta dal cileno Mansilla con il nuovo primato sudamericano under 23 (76,87) sull'argentino Gomez (75,96) e l'altro cileno Kehr (74,31). Nello sprint, 10.17 di Derick Silva e 11.09 della Tenorio. Sensibile progresso del 20enne colombiano Zambrano sui 400 metri, vinti in 45.19. Ai campionati indiani di Bhubaneswar salto da record nazionale nel lungo uomini, ottenuto dal 19enne Murali Shreesankar, che con 8,20 ha migliorato di un centimetro il vecchio limite e ha anche realizzato il miglior risultato mondiale della stagione di un atleta di categoria under 20.
"BIG" NEWS - E' certo il rientro della primatista del mondo dei 10000 metri Almaz Ayana, assente da quasi un anno e operata a un ginocchio. Con ogni probabilità avverrà in primavera. L'obbiettivo è Doha per la difesa del titolo iridato conquistato a Londra. Mariya-bis: anche quest'anno Mariya Lasitskene-Kuchina tornerà in pedana pochi giorni prima di Natale, e sarà a Minsk, in Bielorussia, come l'anno scorso. Infine, i matrimoni: ieri si sono sposati Renaud Lavillenie e Anais Poumarat (anche lei astista), da un anno genitori di una bambina, e due primatisti australiani: la siepista Genevieve LaCaze e il miler Ryan Gregson.
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