New York, una maratona da sogno

02 Novembre 2018

Al via più di 3000 italiani nella 42,195 km della Grande Mela, domenica 4 novembre. In gara i vincitori uscenti Kamworor e Flanagan, con tanti pretendenti al successo.

di Luca Cassai

Una sfida per più di 50.000 podisti, attesi alla 48esima New York City Marathon, oltre che per i tanti atleti “top” che domenica 4 novembre si contenderanno il successo nella 42,195 km più suggestiva del mondo. Tornano in gara i vincitori della scorsa edizione: il keniano Geoffrey Kamworor, in questa stagione arrivato al suo terzo titolo mondiale consecutivo di mezza maratona, che se la vedrà tra gli altri con l’etiope Lelisa Desisa (tre volte sul podio nella Grande Mela), e la statunitense Shalane Flanagan, che ha riportato la bandiera a stelle e strisce davanti a tutte dopo quarant’anni. Favorite al femminile sono però soprattutto le keniane Mary Keitany, in caccia del poker dopo la tripletta dal 2014 al 2016, e Vivian Cheruiyot, leader quest’anno nella classica di Londra. L’Italia si conferma la nazione estera più rappresentata con 3159 iscritti pronti a correre lungo i cinque distretti della città, dal ponte di Verrazzano fino al traguardo nella verde cornice di Central Park. Il via per le donne élite alle 9.20 locali (15.20 in Italia), con gli uomini e il primo gruppo di partenza mezz’ora più tardi.

TV - La Maratona di New York 2018 di domenica 4 novembre sarà trasmessa in diretta tv su RaiSport dalle ore 15.10 alle 18.10 (anche in streaming) e su Eurosport 1 dalle 15.15 alle 18.15.

KAMWOROR PER IL BIS - Finalmente ha vinto la sua prima maratona, nella scorsa edizione, alla settima esperienza su questa distanza e dopo il secondo posto del 2015. Con una formidabile serie di ori mondiali in cassaforte, il keniano Geoffrey Kamworor ci riprova per la doppietta. Non ha ancora compiuto 26 anni, ma è già riuscito a festeggiare cinque titoli iridati: tre nella mezza maratona (replicato in marzo a Valencia) e i due più recenti nel cross. L’ultimo back-to-back a New York risale invece a vent’anni fa, con il keniano John Kagwe, però anche Geoffrey Mutai ha conquistato due edizioni di fila (2011 e 2013, nel mezzo quella del 2012 non disputata per l’uragano Sandy). Fra i maggiori avversari, tre atleti etiopi a cominciare da Lelisa Desisa, uno dei big della specialità con due affermazioni a Boston (2013 e 2015) che ha sfiorato in più occasioni quella a New York (secondo nel 2014, terzo nel 2015 e 2017). Poi il connazionale Shura Kitata, sceso in primavera a 2h04:49 sulle strade di Londra (battuto solo da Eliud Kipchoge), noto in Italia per aver vinto a Roma nella scorsa stagione, ma anche Tamirat Tola, che ha il miglior record personale degli iscritti con 2h04:06 a Dubai quest’anno. Ai nastri di partenza anche il keniano Daniel Wanjiru, trionfatore a Londra nel 2017. Curiosità per il debutto in maratona a quasi 44 anni dell’eterno Bernard Lagat, ma gli Stati Uniti schierano un altro “over 40” come Abdi Abdirahman, settimo un anno fa, e Shadrack Biwott, rispettivamente quarto e terzo nelle ultime due edizioni a Boston.

DUELLO MADE IN KENYA? - La seconda e la quinta di sempre in maratona, una di fronte all’altra. Per la keniana Mary Keitany un nuovo assalto alla Grande Mela, dove si è imposta tre volte (dal 2014 al 2016) prima del secondo posto di un anno fa, mentre la connazionale Vivian Cheruiyot si è consacrata in questa stagione con il super crono vincente di Londra (2h18:31). Attenzione però alle tante sfidanti: le etiopi Netsanet Gudeta, campionessa e primatista mondiale di mezza maratona, e Mamitu Daska, terza nell’ultima edizione, senza dimenticare Rahma Tusa, regina di Roma dove quest’anno ha completato un tris di successi. E le ambiziose statunitensi guidate da Shalane Flanagan, in gara da “reigning champion”, e Desiree Linden, sorprendente vincitrice a Boston, fino a Molly Huddle, terza nel 2016 che quest’anno è diventata primatista nazionale di mezza maratona (1h07:25). Non sarà invece purtroppo al via l’azzurra Sara Dossena, costretta a rinunciare per un problema fisico emerso nei giorni scorsi.

L’ITALIA A NEW YORK - Anche quest’anno il contingente italiano è il più numeroso di quelli esteri. Una massiccia presenza con 3159 iscritti, davanti a Francia (2513), Gran Bretagna (1977) e Germania (1508). Coinvolti tra gli altri l'olimpionico Stefano Baldini e Daniele Meucci: il 33enne ingegnere pisano dell’Esercito, che in questa stagione non ha potuto difendere il titolo europeo conquistato nel 2014, ha seguito la preparazione di 10 podisti all’interno di un progetto scientifico che pone la tecnologia dei big data analytics e dell’intelligenza artificiale al servizio dello sport.

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- Il sito della manifestazione


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