Azzurri, si entra nel vivo
05 Febbraio 2019Il DT La Torre: “Buon inizio, programmi rispettati”. La rotta verso gli Europei indoor di Glasgow, i Mondiali di Doha e le Olimpiadi di Tokyo
Quando manca ormai meno di un mese agli Europei indoor di Glasgow (1-3 marzo), e a soli dieci giorni dagli Assoluti in sala che definiranno la squadra azzurra che vi prenderà parte (Ancona, 15-17 febbraio), la breve stagione invernale è da considerarsi nel pieno del suo svolgimento. Qualche azzurro manca ancora all’appello (un nome: Marcell Jacobs, sarà nel lungo del meeting di Madrid, venerdì prossimo), ma è già tempo per una prima valutazione insieme al DT Antonio La Torre, anche alla luce della diffusione dei criteri di partecipazione ai Mondiali di Doha (27 settembre-6 ottobre). “Diciamo che si può sempre fare meglio – le parole di La Torre – ma in sostanza, l’inizio mi pare abbastanza positivo, sia per coloro che hanno previsto la partecipazione agli Euroindoor, sia per diversi degli altri”. I due poli, in questo senso, sono rappresentati da Gianmarco Tamberi e Filippo Tortu: “Sono i nostri due uomini copertina, hanno fatto bene entrambi, in linea con la loro programmazione stagionale. Gimbo ha prodotto un rientro positivo sul piano della condizione fisica (il 2,26 di sabato scorso a Karlsruhe, ndr), volitivo al punto giusto, come piace a tutti noi; è leggermente indietro tecnicamente, ma su questo non credo di dover dire nulla al padre Marco, che sa esattamente come rimettere a posto le cose in vista di Glasgow. Tortu ha fatto quel che ci si attendeva. Il suo è un percorso condiviso, che punta a vederlo correre forte i 100 e i 200 metri nel corso della stagione estiva, con prospettiva mondiale”.
Doha è il traguardo dei big azzurri. “Al di là degli atleti che sono stati citati espressamente nei criteri di partecipazione, è chiaro che puntiamo ad avere alla rassegna iridata tutti gli atleti che sono parte dell’AEC Top. Gianmarco Tamberi, peraltro, ha già ottenuto lo standard di partecipazione (il 2,30 degli Assoluti 2018 di Pescara), così come Alessia Trost, con l’1,94 di Hustopece. Per gli sprinter il messaggio è diverso: al di là di Tortu e Desalu, che possono, se in possesso dello standard, ragionare anche in prospettiva della prova individuale, per gli altri le staffette sono la destinazione finale”.
La maxi-stagione 2019-2020 (intesa così per diverse ragioni, prima tra tutte la scansione temporale: solo dieci mesi tra Doha e i Giochi olimpici di Tokyo) ha per i quartetti uno svolgimento a tappe ben preciso: Mondiali di specialità a Yokohama in maggio, qualificanti per Doha, e poi Mondiali in Qatar, qualificanti per i Giochi. Centrare gli obiettivi nella loro sequenza, vuol dire eliminare affannose (e spesso poco fruttifere) rincorse al ranking per arrivare dapprima al Mondiale, e poi all’Olimpiade. “Con i velocisti e i relativi tecnici abbiamo concordato in autunno questa programmazione, con scelte che devono essere funzionali al gruppo, più che ai singoli. Diverso il discorso per maratoneti e marciatori, che da sempre devono anticipare la definizione degli obiettivi, visti i diversi tempi di preparazione. Sul tema, mi piace sottolineare che la nostra “terza punta” assoluta, Antonella Palmisano, sta superando le difficoltà che le hanno impedito di prendere parte alla 35km di fine gennaio a San Giorgio di Gioiosa Marea. Antonella sarà ad Ancona, agli Assoluti indoor, e con lei anche Massimo Stano, ad impreziosire una rassegna tricolore che già vivrà un venerdì spettacolare dedicato alle sole gare di alto”.
In netto progresso anche Ayomide Folorunso, scesa a 52.57 nel doppio giro al coperto, la cifra di quella che al momento è l’ottava prestazione mondiale 2019, la quinta nel vecchio continente. “Ayo sta crescendo parecchio, domenica prossima a Metz correrà i 300 metri, e credo che agli Euroindoor possa far bene sia nella prova individuale che nella staffetta 4x400 (Italia ammessa sia con le donne che con gli uomini). Bene anche Desalu nei 60 metri (personale fissato a 6.74 domenica scorsa a Modena), una gara che non si addice alle sue caratteristiche: a breve tornerà al caldo di Tenerife per essere pronto per le staffette mondiali. In tema salti, detto di Jacobs a Madrid e Vallortigara a Banska Bystrica (sabato, con Trost e Tamberi), è bello vedere come Stecchi stia dando solidità prestativa alla sua ritrovata condizione. Sotto la guida di Calcini, e con il supporto di un consulente di lusso come Beppe Gibilisco, direi che il suo recupero è una delle belle notizie di questa prima fase del 2019. Così come i progressi di Lorenzo Perini e Luminosa Bogliolo nei 60 ostacoli (personali fissati rispettivamente a 7.66 e 8.14 sabato scorso a Mondeville, Francia)”.
Fondo e mezzofondo si preparano alle battaglie di primavera: “Di Daniele Meucci posso dire che sta lavorando senza problemi, e che l’avvicinamento al doppio impegno di Roma (RomaOstia del 10 marzo e Maratona del 7 aprile), procede senza intoppi, così come accade per Sara Dossena. Yeman Crippa, visto nei cross, farà adesso rotta verso la pista, con l’obiettivo di dare sostanza ai suoi tempi sui 10000 metri. Al mondiale di campestre (Aarhus, Danimarca, 30 marzo) schiereremo solo la giovane Nadia Battocletti, che sta meritando la convocazione, non solo per la vittoria agli Europei di specialità di Tilburg”. Tra i giovani, rilevante la crescita del fiorentino Leonardo Fabbri, arrivato a 20,20 nel getto del peso: “Si è quasi ripetuto ad Ancona, nei tricolore di categoria dello scorso weekend, segno che la sua condizione è salita di livello”.
m.s.
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