Atletica Sabaudia, i runners diventano volontari
15 Aprile 2020Nel libro VIII dell’Odissea, riferendosi al gesto atletico e alle gare, Laodamante rivolto a Ulisse afferma che non c’è gloria più grande per un uomo di ciò che sa far con i suoi piedi, confermando quanto per gli antichi l’educazione sportiva fosse basilare e indice della “sana e robusta” costituzione dell’uomo, anche del suo modo di essere e di vivere. Mai come in questi giorni l’eco di tali insegnamenti appare lontana e andrebbe richiamata alla memoria.
Di sport e attività sportiva, in questi tempi difficili e, ci auguriamo, irripetibili, si è parlato tanto e non sempre a ragion veduta. Il “distanziamento sociale”, un termine con cui abbiamo dovuto forzatamente fare i conti, è divenuto la regola necessaria del vivere per tutelare la sicurezza del Paese. Con l’imperativo #iorestoacasa, e l’interdizione dell’attività motoria in tante parti d’Italia, i runners hanno dovuto “appendere momentaneamente le scarpe al chiodo”, rinunciando alla loro attività salutare: “la corsa”.
Malgrado i decreti autorizzassero la pratica purché regimentata da alcune regole (l’allenamento individuale; la breve distanza da casa e il sacrosanto distanziamento sociale) i runners sono stati additati da subito da molti come potessero essere tra i principali untori di questa pandemia, ritrovandosi nei fatti oggetto di immotivati attacchi mediatici. Proprio i runners, atleti che fanno della disciplina, del rispetto delle regole, del benessere fisico i loro punti cardine nella pratica sportiva.
Ma la pratica sportiva, giova ricordarlo, è prima di tutto una “educazione fisica” –come non a caso è definita nella formazione scolastica dei nostri ragazzi- e chi è educato a certi valori, non può da questi prescindere in nessuna occasione. Così molte associazioni podistiche, pur avendo rinunciato a qualsiasi tipo di attività, hanno saputo rimodulare il proprio impegno come atleti e come educatori ponendosi al servizio della società nei modi e nelle forme concordate con chi ha l’onere di gestire questa emergenza.
Un esempio è quello che ci giunge da Sabaudia, una cittadina che si estende tra il Parco Nazionale del Circeo, i laghi costieri e la bellezza delle spiagge che l’hanno resa famosa. Qui l’associazione podistica ”Atletica Sabaudia” ha raccolto di slancio e senza riserve l’invito delle autorità locali che cercavano volontari da affiancare alla Protezione Civile. L’associazione ha messo a disposizione della comunità i propri atleti offrendo con spirito collaborativo le proprie competenze maturate nell’organizzazione di eventi sportivi. Così, nel complesso sistema emergenziale creato per fronteggiare la crisi, l’Atletica Sabaudia attualmente opera per sette giorni alla settimana con circa trenta atleti i quali hanno il compito di stoccare i beni di prima necessità che semplici cittadini, aziende locali e benefattori stanno donando al fine di aiutare le persone più disagiate colpite economicamente da questa emergenza sanitaria.
Successivamente i runners sabaudiani preparano i pacchi contenenti le derrate alimentari che vengono distribuite grazie all’aiuto dell’Esercito e di altri volontari.
“Abbiamo cercato di dare il nostro contributo in questo momento cosi difficile per tutti – afferma Antonio Cipullo, il Presidente dell’Atletica Sabaudia – cercando di reinterpretare il nostro ‘spirito sportivo’ e mettendo a disposizione dell’intera comunità la nostra competenza nella gestione di eventi sportivi che vedono coinvolte migliaia di persone; fino a qualche mese fa, infatti, confezionavamo pacchi gara per i partecipanti alle gare podistiche, oggi lo facciamo per chi in questo momento è meno fortunato di noi. Abbiamo tra le nostre fila, persone straordinarie con un cuore immenso, persone che hanno rinunciato a restare a casa e a proteggersi e che non hanno esitato ad aiutare il prossimo, nonostante l’esposizione al rischio di contagio”.
Oltre al lavoro dietro le quinte, l’Atletica Sabaudia ha attivato anche un carrello solidale attraverso il quale chiunque può contribuire al fine di aumentare le scorte per chi è in stato di necessità. Questa di Sabaudia e della sua squadra di atletica leggera è una storia che val la pena di essere raccontata ed è l’ennesima dimostrazione di quanto l’attitudine alla pratica sportiva sia inscindibilmente connessa al senso di responsabilità e di sacrificio. Per gli atleti che meritano questo nome, nessun attacco gratuito ricevuto può frenare il senso civico e quello che è lo spirito di collaborazione e coesione con la propria comunità nei momenti di maggior bisogno. Proprio come si fa sulle salite, con fatica e con tenacia.
FIDAL Lazio si complimenta con l’Atletica Sabaudia e tutti i runners che sono diventati volontari fondamentali nella catena che alimenta la solidarietà e tiene insieme tutta la comunità in questo difficile momento storico per il Paese. I complimenti arrivano Atletica Sabaudia - e a tutte quelle realtà che hanno attivato simili iniziative – dal presidente Fabio Martelli e da tutto il Comitato Regionale FIDAL Lazio: "Siete un esempio".
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