Non si ferma la marcia di Palmisano e Stano
29 Luglio 2020di Luca Cassai
È tempo di raduno per i marciatori. Tra pochi giorni prenderà il via anche lo stage di Roccaraso (L’Aquila) dove metteranno a punto la preparazione Antonella Palmisano (Fiamme Gialle), bronzo nella 20 km ai Mondiali di Londra 2017 e poi agli Europei di Berlino nel 2018, e Massimo Stano (Fiamme Oro), recordman italiano della distanza al maschile. Entrambi domenica scorsa hanno svolto un test a Castelporziano, affrontato come simulazione di gara nel rispetto delle attuali normative, per ritrovare sensazioni simili a quelle agonistiche dopo il periodo di stop dell’attività. Un allenamento di 20 km che ha dato buone risposte, pur senza riscontri cronometrici ufficiali, prima di ripartire con un nuovo periodo di lavoro. In azione nel test anche Francesco Fortunato (Fiamme Gialle), insieme ai cinquantisti compagni di club Marco De Luca e Andrea Agrusti, tutti convocati al raduno che coinvolgerà inoltre Michele Antonelli (Aeronautica), Teodorico Caporaso (Aeronautica) e Mariavittoria Becchetti (Cus Cagliari), nel periodo compreso fra il 3 e il 30 agosto. Intanto sono in corso gli stage di Vipiteno (Bolzano), con il bronzo mondiale della 50 km Eleonora Giorgi (Fiamme Azzurre), e di Livigno (Sondrio), che ospita altri azzurri della marcia e del mezzofondo veloce.
PALMISANO: “SONO TORNATA” - “Cosa mi ha detto il test? Che sto bene - sorride Antonella Palmisano - e sono tornata”. Alla fine il cronometro si è fermato su 1h27:58, tempo ovviamente ufficioso, ma in pratica identico a quello con cui aveva vinto tre anni fa a Podebrady in Coppa Europa (1h27:57). “Mi dà molta fiducia - prosegue - anche perché sono riuscita a incrementare l’andatura negli ultimi 4 km, con un bel cambio di ritmo. Significa che malgrado il lockdown, in cui per almeno un mese ci eravamo fermati, sono riuscita a lavorare nel modo giusto durante la preparazione invernale e poi nell’ultimo periodo, sempre sotto la guida di Patrizio Parcesepe. È chiaro che non c’era agonismo, ma sono stati curati i dettagli come se fosse una gara, a partire dalla misurazione del circuito di 2 km nel perimetro della caserma, quello abituale di allenamento”. Poi i rifornimenti e lo spugnaggio, segnando anche le boe per il cambio di direzione, con l’aiuto del fisioterapista Cristian Bruno e di Lorenzo Dessi, ex cinquantista e marito di Antonella. “Ho sensazioni decisamente migliori in confronto all’anno scorso”, spiega l’azzurra dopo un 2019 non al top, con il ritiro ad Alytus in Coppa Europa e il tredicesimo posto ai Mondiali. “Può succedere di avere una stagione meno brillante. A Doha le condizioni climatiche hanno penalizzato i crono, ma le più forti sono arrivate davanti e non ci sono state sorprese. L’importante è riprendersi e sento di essere sulla buona strada. Adesso qualche giorno di relax in Sardegna, poi sarò a Roccaraso dal 3 al 25 agosto per macinare chilometri e lì ci troviamo bene, ormai è una sede fissa della nostra estate”, commenta la tarantina di Mottola, 29 anni da compiere proprio in raduno, il 6 agosto. “Spero che ci potrà essere una “venti” a dicembre e quindi ci aspetta un buon lavoro di costruzione, quello che di solito è previsto in inverno. E dobbiamo essere contenti di poterlo fare, perché solo un paio di mesi fa non ci avrei creduto”.
STANO: “LAVORO SULLA TECNICA” - “C’era bisogno di questa verifica”, commenta Massimo Stano che ha chiuso in 1h21:10. “Per avere una motivazione a breve termine e per controllare il lavoro svolto, non solo sul piano cronometrico ma anche a livello tecnico”. Il pensiero va ai Mondiali di Doha, con la sosta forzata di due minuti dopo il terzo richiamo ricevuto dai giudici, quando era in lotta per le medaglie, e un’amara quattordicesima posizione. “Quest’anno l’obiettivo primario non è la performance, senza grandi eventi - riflette il primatista italiano, 1h17:45 l’anno scorso a La Coruna - e allora ho deciso di dedicare più tempo all’azione di marcia, d’accordo con il coach Parcesepe, mentre dal raduno di Roccaraso aumenteremo il volume con tanti chilometri a ritmo tranquillo. Se ci sarà un appuntamento agonistico a dicembre, mi piacerebbe provare una 50 chilometri che mi ha sempre incuriosito, nonostante l’eventualità che in futuro sia tolta dal programma internazionale, e che è utile per la tecnica. In caso di gara a gennaio, più probabile invece la 20 km e prima, se ci sarà la possibilità, una 10 km in ottobre a Modena, nella Festa dell’Endurance”. Alle sue spalle nel test, che è servito per studiare la condizione fisica con rilevamenti della temperatura corporea e dei fattori ambientali, i compagni di allenamento nel “ParceTeam”: Francesco Fortunato (1h23:22), Andrea Agrusti (1h26:14) e Marco De Luca (1h26:54). “Puntavo a scendere sotto l’ora e ventuno minuti, ci sono andato vicino ma è stato un buon lavoro di tecnica - racconta il 28enne barese di Palo del Colle - anche se sicuramente consumo di più con il nuovo gesto e c’è ancora tanto da fare”. Per dare un riferimento, un crono poco distante da quello del quarto posto agli Europei di Berlino (1h20:51). “Ho comunque mantenuto le abitudini del pre-gara. Tutte, anche il rito di guardare il video della vittoria di Ivano Brugnetti ai Giochi di Atene 2004 prima di iniziare il riscaldamento, che mi dà sempre una carica in più. Mi mancano le competizioni: in una stagione non sono mai tante per un marciatore, ma servono per essere gratificati da un risultato e non perdere l’abitudine a gestire le situazioni agonistiche. Ho un anno per migliorare verso Tokyo 2021, con le gare di marcia a Sapporo. Verso l’Olimpiade, il sogno di ogni atleta, e per me sarebbe la prima”.
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