Crippa a Tenerife corre verso i Giochi
09 Novembre 2020Porre le basi per il 2021. Costruire giorno dopo giorno la nuova stagione, per accorciare quelle distanze con il resto del mondo che proprio non gli vanno giù. Non bastano i record, per un atleta ambizioso come Yeman Crippa: il primatista italiano dei 3000, 5000 e 10.000 metri è partito oggi (lunedì), direzione Tenerife, per un mese di allenamento in altura all’estero. Nell’isola spagnola delle Canarie il mezzofondista delle Fiamme Oro avrà la possibilità di macinare chilometri tra i panorami riconosciuti come patrimonio mondiale dell’Unesco ai circa 2100 metri d’altitudine di Las Cañadas, nel parco nazionale su cui si staglia l’imperioso vulcano Teide. In quota, seguito dal suo coach Massimo Pegoretti, insieme al compagno d’allenamento Mohad Abdikadar (Aeronautica) e allo staff fisioterapico, fino al 7 dicembre Crippa approfitterà delle temperature favorevoli, con massime previste tra i 15-20 gradi e minime che non dovrebbero scendere sotto i 5-8 gradi. “È perfetto per noi - spiega Pegoretti - in un momento in cui non era possibile tornare in Kenya, come invece avevamo fatto nelle ultime due stagioni in questi periodi dell’anno. Troveremo percorsi sterrati ma anche una strada asfaltata di circa 4,5 km e una palestra nel nostro albergo”. Quello che serve in questa fase per prepararsi al meglio all’appuntamento tanto atteso, rinviato di un anno, ma sempre vivo nonostante il periodo di estrema incertezza: le Olimpiadi di Tokyo.
Se a questa stagione terminata con due record italiani ha dato il “voto 8” (qui la sua recente intervista ad Atletica TV), il 24enne trentino ha ancora tanta fame e vuole regalarsi “pagelle” sempre più prestigiose. Prima di partire per le Canarie il bronzo europeo in carica dei 10.000 e del cross aveva ripreso a lavorare nella sua Trento dopo essersi concesso un periodo di vacanza post-Golden Gala. Qualche giorno di riposo, per ricaricare le batterie. Meritatissimo. Del resto il suo 2020 resterà negli annali per essere stata la stagione del primato italiano dei 5000 metri strappato a Totò Antibo dopo trent’anni nella serata di Ostrava con il tempo di 13:02.26 e per aver migliorato dopo ventiquattro anni il primato di Genny Di Napoli nei 3000 metri con il 7:38.27 dello stadio Olimpico di Roma.
Ma non soltanto, perché l’azzurro ha pure corso un 1500 come non si vedeva in Italia dal 1996, esibendosi a Rovereto in 3:35.26 e ha sfiorato il primato nazionale nel miglio, mancando per soli dodici centesimi (3:52.08) il record che appartiene a Di Napoli. Tutto ciò in poco più di un mese e mezzo, per completare il suo triplete già iniziato con il 27:10.76 che ai Mondiali di Doha 2019 gli era valso il primato italiano e l’ottavo posto iridato. Rinviati gli Eurocross di Dublino che erano in programma a dicembre, e quindi l’opportunità di salire di nuovo su un podio continentale, l’unica vera destinazione per Crippa rimangono i Giochi di Tokyo (23 luglio-8 agosto). Nei 5000? Nei 10.000? O in entrambe le distanze. È ancora tutto da valutare. Intanto bisogna correre. Ed è qualcosa che gli riesce benissimo.
naz.orl.
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