Giudici e Covid. Intervista a Giuseppe Spanedda
12 Novembre 2020(Guido Lai) - Era il 1 Marzo 2020 ed il calendario regionale prevedeva, ad Oristano, la “La VII° Edizione della Mezza maratona del Giudicato – l’Orto di Eleonora” organizzata e fiore all’occhiello dalla Dinamica Sardegna con oltre 1000 partecipanti iscritti. Vittoria di Claudia Pinna e Pasquale Rutigliano, che sono stati anche gli ultimi vincitori nelle manifestazioni su strada del 2020, almeno fino ad oggi. Già alla fine del mese di febbraio, infatti, l’evoluzione pandemica del Covid-19 arrivato in Europa, segnava in Italia una crescita notevole di contagi con conseguenti ricoveri e decessi che costrinsero il Governo a misure estreme, attivando i primi di Marzo, il primo lockdown che per l’atletica nazionale significava la chiusura totale ed in particolare l’annullamento di due gare importanti: a livello nazionale - i Campionati Italiani per Regioni di Cross previsti a Campi Bisenzio il 14 e 15 marzo ed in campo regionale la 5 ed ultima giornata del Campionato Regionale di Cross previsto a San Sperate l’8 marzo. Ma dopo quasi 4 mesi di “chiusura” e di “tanti mal di pancia”, la lenta ripresa verso una nuova normalità con la riapertura degli impianti sportivi per le gare esclusivamente su pista e con la formula “Senza Pubblico”. In Sardegna lo Stadio dei Pini di Sassari è stato il primo impianto ad inaugurare, il 27 giugno, questo nuovo corso delle attività su pista con la “Prima Manifestazione 2020” titolo di speranza ed annuncio di un nuovo inizio. Molte le novità introdotte dai vari DPCM e dalla Fidal Nazionale che riguardano sia l’organizzazione, a cura dei Comitati Provinciali/Società, che la gestione delle gare da parte dei Giudici. Proprio questi ultimi sono stati chiamati, in primis, ad applicare ed a far rispettare i protocolli previsti dai DPCM per gli atleti in gara.
Abbiamo chiesto a Giuseppe “Geppi” Spanedda Fiduciario Regionale del GGG, come ha vissuto il Gruppo quel momento critico della nostra storia atletica e come si è riorganizzato il GGG in considerazione delle sole manifestazioni su pista.
“I Giudici di gara hanno perfettamente concordato sulla necessità di regolamentare l’attività sportiva in tempi di pandemia e si sono adeguati alle necessità del momento. La limitazione alle gare su strada ha veicolato molti atleti alle gare in pista, e questo ha creato problemi anche ai giudici, impegnati a seguire un protocollo rigoroso. La carenza di piste omologate e praticabili ha inoltre obbligato a reiterare le manifestazioni sempre negli stessi campi e costringere i giudici a trasferte spesso lunghe, determinate anche dalla diversa consistenza dei Gruppi Provinciali. Anno estremamente faticoso, dispendioso per la Federazione che ne ha sostenuto i costi economici, ma anche per i giudici di gara, impegnati quasi tutte le settimane in grande quantità. Una gara su pista, senza considerare i campionati nei quali la presenza di tutte le prove richiede un numero di giudici rilevante ed un impegno degli stessi in più competizioni nella medesima giornata, una manifestazione su pista richiede la presenza di 30/35 giudici di gara, da convocare, disporre in campo e seguire. La professionalità e preparazione dei giudici consente di operare con tranquillità, ma l'impegno è comunque assai pesante. I giudici della Sardegna, forti della loro esperienza e preparazione, si sono perfettamente organizzati e non ci sono stati, in nessuna delle manifestazioni controllate, problemi o disguidi. Anche i giudici sbagliano, ma, quando è capitato, con l'aiuto dei Regolamenti e del buon senso, si è trovato ed applicato il rimedio”.
- Quali sono attualmente i numeri dei Giudici in Sardegna? Ci sono stati abbandoni da parte di Giudici magari per paura di contagio dovuto al momento pandemico?
“Il tesseramento 2020, chiuso il 31 ottobre, è in leggero progresso rispetto al 2019. Non ci sono stati abbandoni di massa, ma certo in alcuni Gruppi Provinciali la mancanza di competizioni ha limitato il reclutamento e per via della pandemia non si sono potuti svolgere i consueti corsi per nuovi giudici. Tuttavia lo spirito di appartenenza e la consolidata solidità del gruppo regionale ha consentito di limitare o addirittura di escludere i danni”.
le regole imposte dai vari DPCM hanno creato confusione o sono stati ben acquisite dai Giudici?
“Il GGG Nazionale ci ha supportato con adeguate indicazioni; per parte nostra non abbiamo mancato di seguire alla lettera le regole suggerite o imposte”
- quali sono i punti di forza e quali quelli di debolezza che secondo te dovranno essere migliorati nel GGG
“Il punto di forza del GGG è rappresentato dalla preparazione e dall'autonomia di giudizio; i giudici sono sempre più preparati a fronte di interlocutori che invece fanno fatica ad accogliere e rispettare le regole. Altro punto di forza è la coesione che, unita alla solidarietà, fa del GGG della Sardegna uno dei più preparati e disponibili in Italia. La debolezza è rappresentata da un lato dal numero non rilevante dei giudici rispetto alle manifestazioni programmate, e per altro verso, che non intendo nascondere, da alcune diversità di vedute, e conseguenti potenziali ( e non solo) occasioni di scontro. Ogni Gruppo intenderebbe essere considerato al vertice della capacità operativa in sede regionale, ignorando che solo se uniti possiamo ottenere i migliori risultati. La leadership personale non può essere recepita nella attività di un Gruppo che è tale se opera senza differenze se non di ruolo”.
- Come sarà il ruolo del Giudice di Gara nel futuro prossimo in considerazione dell’attenzione costante da porre sulle numerose procedure di gara che ogni tanto vengono incrementate da nuove regole.
“Il ruolo del Giudice è sempre più rilevante, ma deve restare in posizione di assoluta distanza dal contesto. Al di fuori delle gare, e delle regole che ne devono garantire la corretta effettuazione e sulla cui formulazione il ruolo dei giudici è assolutamente determinante, i giudici debbono restare estranei ed indifferenti. Se è vero che senza atleti non esiste l'atletica è altrettanto vero che senza i giudici di gara non esiste atletica controllata e certificata”.
- Parliamo dei Master: Quali potrebbero essere le alternative alle corse su strada (maratone e Mezze) per questa categoria. Sarebbero possibili delle gare a cronometro su circuiti cittadini come avviene per le gare in montagna?
“Le corse su strada hanno il loro insostituibile fascino perchè tali. Gare a cronometro individuale sono anche possibili, ma ciò che conta nelle gare su strada è l'incontro (e lo scontro) tra le persone, ed inoltre non si sposterebbero i problemi, sia per gli inevitabili contatti sia per la presenza del pubblico, la cui affluenza rappresenta il maggiore deterrente per lo svolgimento di gare su strada. Meglio attendere tempi migliori e non stravolgere una splendida disciplina. Le numerose gare di trail ed anche la partecipazione alle gare di triathlon rappresentano una temporanea allocazione in discipline diverse dall'atletica leggera, ma senza il conforto dei percorsi misurati e dei tempi di percorrenza”.
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