Mondo: Giappone in marcia verso Tokyo
16 Novembre 2020Ancora prestazioni superlative dei marciatori giapponesi. In pista, due keniani vicino al muro dei 27' sui 10000 metri. In Africa, picchi dai giovanissimi.
di Marco BuccellatoA tre settimane dall'exploit del 22enne Koki Ikeda sui 5000 metri di marcia (18:20.14, record asiatico e miglior tempo di sempre U23), la marcia del Sol Levante registra un'impresa ancor più stupefacente. Sabato scorso, nella stessa sede di Inzai, il 27enne Eiki Takahashi ha abbassato di quasi ventotto secondi la miglior prestazione mondiale sui 10000 metri di marcia, portandola a un incredibile 37:25.21, per di più in un esasperato finish in coppia proprio con Ikeda, secondo con un altro "world best U23", in 37:25.90. Sotto al precedente limite detenuto dallo spagnolo Francisco Javier Fernandez (37:53.09, vecchio di dodici anni), anche il terzo classificato Yuta Koga, appena ventun'anni, in 37:35.00.
In sostanza, la miglior gara di sempre sulla distanza, con gli specialisti giapponesi che ora occupano ben quattro posizioni tra le prime cinque delle graduatorie all-time, contando anche Matsunaga, già primatista asiatico due stagioni fa in 37:58.08. L'unico altro marciatore ad aver marciato la distanza sotto i trentotto minuti è l'azzurro campione olimpico ad Atene Ivano Brugnetti, alla miglior prestazione italiana in 37:58.6 a Sesto San Giovanni nel 2005.
DA DOHA A TOKYO - Con il boom di due giorni fa, peraltro Takahashi corrobora la propria fama di specialista sulla distanza dei 10000, laddove vanta numerose prestazioni di alto livello. Il primato di sabato si aggiunge ad altre quattro prestazioni sotto i 38:30, in totale quattro prestazioni tra le prime ventuno di sempre e cinque tra le migliori trentadue. La marcia giapponese ora può vantare un primato del mondo (con Suzuki sui 20 km) e un world best (con Takahashi sui 10000), e soprattutto i due attuali campioni del mondo sui 20 km (Yamanishi), e sui 50 km (Suzuki), medaglie d'oro a Doha 2019.
YOKOHAMA, KENIANI AL PHOTOFINISH - Ancora dal Giappone, grande diecimila metri (stavolta di corsa), nella migliore delle serie disputate ai Nittai University Distance Time Trials (cortesia di Ken Nakamura). Un arrivo con due keniani divisi da un niente, Richard Kimunyan Yator in 27:01.74 e Jonathan Muia Ndiku in 27:01.95. Se il campione mondiale allievi 2015 Yator ha solo sfiorato il recente personale di 27:01.42, per Ndiku la prestazione di ieri ha avvicinato sensibilmente il muro dei ventisette minuti, aggiungendo un altro personal best dopo quello dell'ultima uscita, in settembre, in 27:07.29. In gran luce, con il terzo posto, il 18enne Yamato Yoshii, primatista nazionale U20 dei 5000 metri, che all'esordio sui 10000 ha aggiunto un altro record di categoria in 28:08.61, seconda prestazione mondiale stagionale U20 dietro il keniano Philemon Ruto (27:46.67).
ANCORA ASIA - Report anche dal Vietnam (grazie a Heinrich Hubbeling per la completezza delle informazioni) con i campionati nazionali di Hanoi, conclusisi sabato scorso. In particolare, focus sul 55.98 ottenuto da Quach Thi Lan sui 400 metri ostacoli, miglior prestazione asiatica del 2020. L'atleta aveva già vinto il titolo sui 400 piani in 52.46. Tra gli altri risultati, record nazionale sui 100 uomini in Ngan Ngoc Nghia (10.40), autore anche della seconda prestazione nazionale di sempre sui 200 in 20.92, a tre centesimi dal primato vietnamita. Dall'Australia, picco metrico del giavellottista Liam O´Brien con 81,65. Un risultato che conferma il buon momento del settore in Australia dopo il recente 81,51 del 21enne Cameron McEntyre.
SUD AFRICA E DINTORNI - Un altro risultato a sensazione della namibiana 17enne Beatrice Masilingi, protagonista ai campionati nazionali di Windhoek. La ragazza, fresca di world best U18 sui 400 metri un mese e mezzo fa a Nairobi (50.99), ha vinto sia i 100 metri in 11.52 controvento (record nazionale U18 e anche U20) e i 200 in 22.81. Peccato per il vento di 2,8, laddove la miglior prestazione africana U18 è 23.24 della nigeriana Ofili. Protagonista dell'ultima tornata di gare anche un altro giovanissimo, l'astista sudafricano 18enne Kyle Rademeyer, che a Paarl ha portato il record africano U20 a 5,54, migliorando di quattro centimetri il vecchio limite del connazionale Rahme, datato dieci anni fa. Rademeyer detiene anche il limite africano U18 con 5,30, ottenuto sempre a Paarl un anno e mezzo fa.
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