Collari d’Oro, le mille emozioni dell’atletica
20 Dicembre 2021Nell’anno d’oro dello sport azzurro, l’atletica è protagonista anche nella cerimonia di consegna dei Collari d’Oro, la massima onorificenza dello sport italiano. Nella Sala Sinopoli dell’Auditorium Parco della Musica “Ennio Morricone”, a Roma, sono state celebrate le imprese di un’estate meravigliosa, che ha fatto sventolare il tricolore in tutto il mondo. Tra i ricordi magici di un 2021 indimenticabile, un posto d’eccezione lo hanno i sette campioni olimpici dell’atletica e i tecnici che li hanno accompagnati verso i trionfi di Tokyo, premiati dal presidente del Consiglio Mario Draghi, omaggiato da Gianmarco Tamberi con una porzione dell’asticella Mondo dei Giochi Olimpici. Collare d’Oro per il doppio campione olimpico dei 100 e della 4x100 Marcell Jacobs, per l’olimpionico del salto in alto Gimbo Tamberi, per gli staffettisti d’oro Filippo Tortu, Fausto Desalu e Lorenzo Patta, per la regina e il re della marcia Antonella Palmisano e Massimo Stano. Al direttore tecnico Antonio La Torre, al responsabile della velocità azzurra Filippo Di Mulo e agli allenatori degli ori olimpici, Paolo Camossi, Marco Tamberi, Salvino Tortu, Sebastian Bacchieri, Francesco Garau e Patrizio Parcesepe è stata consegnata la Palma d’Oro al merito tecnico. Presenti in sala il presidente della FIDAL Stefano Mei e il segretario generale Alessandro Londi, nella cerimonia organizzata dal CONI e dal Comitato Italiano Paralimpico: a fare gli onori di casa i presidenti Giovanni Malagò e Luca Pancalli che hanno riservato l’apertura della giornata alla tanto attesa notizia del ritorno a casa di Alex Zanardi a un anno e mezzo dall’incidente in handbike del giugno 2020. Sul palco anche il sottosegretario allo sport Valentina Vezzali e il membro CIO Federica Pellegrini. Nell’evento condotto dai volti Rai Andrea Fusco e Arianna Secondini con la partecipazione della leggenda dello sport azzurro Sara Simeoni, che ha ricordato Paola Pigni scomparsa in giugno, è stato anche consegnato il Collare d’Oro alla campionessa paralimpica dei 100 metri Ambra Sabatini e la Palma d’Oro al merito tecnico per il direttore tecnico FISPES Vincenzo Duminuco e per l’allenatore Jacopo Boscarini.
HANNO DETTO
MARCELL JACOBS - “Paolo Camossi mi ha portato nelle migliori condizioni possibili a Tokyo, per sfruttare tutto quello che avevo imparato nelle stagioni precedenti. L’abbraccio con Gimbo è qualcosa di talmente bello che non ricordo cosa ci siamo detti: ci guardavamo negli occhi, dopo tanti infortuni sognavamo questi momenti”.
GIANMARCO TAMBERI - “Dividere la medaglia con un amico come Barshim è l’emozione più bella della mia vita, lo rifarei sempre. Se ripenso all’ultima gara prima delle Olimpiadi, era un dramma. Non ho dormito tutta la notte, ho pianto. Poi con mio padre ci siamo detti… manca una gara, è quella che conta, crediamoci fino alla fine. Tra noi c’è fiducia totale”.
FILIPPO TORTU - “Noi staffettisti siamo molto contenti di come sia andata a Tokyo, poi è stato montato un caso tutt’altro che necessario su chi avrebbe corso l’ultima frazione. Tutti e quattro siamo completamente a disposizione del coach Di Mulo, ci può disporre come vuole per farci correre più veloci possibile. È molto semplice essere allenato da mio padre, anche se è mia mamma la vera coach di casa. Mi reputo molto fortunato di poter lavorare con lui ogni giorno, non sarei mai arrivato dove sono arrivato“.
FAUSTO DESALU - “Mia mamma ha fatto tutto quello che poteva per farmi andare a scuola, farmi allenare e farmi stare bene.
L’ho ripagata con questo oro, spero sia soltanto l’inizio di una serie di successi”.
LORENZO PATTA - “Sapevamo di poterci giocare le nostre carte, ma non volevamo dircelo per scaramanzia. Eravamo convinti che avremmo potuto fare una bella gara”.
ANTONELLA PALMISANO - “Un pizzico di rosa in mezzo a tanti ragazzi ci voleva! Ringrazio il mio allenatore Patrizio Parcesepe che ha curato ogni minimo dettaglio non solo dal punto di vista tecnico”.
MASSIMO STANO - “Avevo studiato un po’ di giapponese per capire cosa si dicevano tra loro. Gli ultimi metri, quando ho capito di avercela fatta, sono stati bellissimi”.
I TECNICI - Parola anche ai coach. Salvino Tortu: “Lavorare con Filippo è facile, bello abbracciarsi insieme dopo una vittoria come Tokyo”. Marco Tamberi: “Cosa significa lavorare con i propri figli? Ci sono cose che uniscono molto di più e facilitano il rapporto, altre che mettono in difficoltà”. Paolo Camossi: “Sono d’accordo con mister Mancini, stare in panchina è più difficile che correre. Vincere da allenatore è molto più bello che vincere da atleta”.
IL GOVERNO - “Lo sport è un elemento talmente importante che può avere dignità costituzionale - ha detto il premier Mario Draghi - Quando pensiamo a cos’è più caratteristico della nostra formazione, della nostra vita, pensiamo di dare una dignità costituzionale. Lo stesso vale per l’ambiente: elementi non presenti quando fu scritta la Costituzione”. Il premier ha quindi elencato i maggiori successi azzurri: “La Nazionale di calcio maschile, tornata vincente dagli Europei. Le Nazionali di pallavolo femminile e maschile, anche loro campioni d’Europa. Le quaranta medaglie alle Olimpiadi e le sessantanove alle Paralimpiadi, mai così tante. Le rimonte in curva, gli abbracci a fine gara, i rigori segnati e parati. Con il tricolore che accompagnava ogni vostra esultanza e celebrazione. Siete entrati nella storia, e avete portato con voi tutto il Paese. Ve ne siamo grati, e siamo grati ai vostri allenatori, alle vostre società, ai vostri cari. Come diceva Gino Bartali, certe medaglie si appendono all’anima, non alla giacca. Lo sport si alimenta di traguardi, ma anche di un senso di responsabilità condivisa. Di impegno quotidiano, di fatica. Di rispetto delle regole e degli avversari. Questi valori hanno reso grande il nostro sport. Sono certo continueranno ad ispirarvi nei prossimi anni”. Le parole del sottosegretario Valentina Vezzali: “Sono onorata della presenza del premier Draghi. Grazie alle Federazioni che sono l’anima e mandano avanti le oltre 110 mila associazioni che credono nello sport e permettono a un atleta di diventare un campione. Auspico dal nostro premier questa attenzione allo sport, non solo per quello di vertice, ma per quello di base a cominciare dallo scuola”.
CONI E CIP - “Sono molto felice, è un anno straordinario, come mai successo - ha detto il presidente del CONI Giovanni Malagò - Questa stagione è irripetibile nei numeri. Come medaglie complessive, siamo secondi soltanto agli Stati Uniti, su 206 comitati olimpici. Un traguardo storico. E per l’atletica, ero uno di quei matti che pensava l’atletica avrebbe vinto almeno tre medaglie. Con la velocità abbiamo praticamente raddoppiato. È la consacrazione di un percorso che parte da lontano e che bisogna riconoscere. Abbiamo una squadra giovane che ci lascia ben sperare per il futuro. Qualche invidioso pensa che sia stato un caso, dimostreremo che non è così”. Le parole del presidente CIP Luca Pancalli: “Grazie presidente Draghi per essere presente perché impreziosisce questa cerimonia. Dovrebbe esistere un Collare d'Oro da dare a tutta la famiglia dello sport, partendo dalla base e dalle migliaia di società sportive. Un abbraccio collettivo a federazioni e corpi militari per il lavoro svolto. Quello che lo sport ha fatto nel 2021 è straordinario. Lo sport non è solo medaglie, ma è uno strumento culturale per cambiare il Paese”.
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