Brividi Jacobs, 6.51 e trionfo a Berlino

04 Febbraio 2022

Esordio convincente per il campione olimpico, a quattro centesimi dal suo record italiano dei 60. “Meglio del debutto 2021”. Battuti Cissé (6.60) e Vicaut (6.61). Dosso 7.28 seconda e PB

Bentornato, Marcell Jacobs. È un inizio più che promettente per il campione olimpico che trionfa nei 60 metri di Berlino, all’Istaf Indoor, con il crono di 6.51, a soli quattro centesimi dal record italiano dello scorso anno. In finale si vede il vero Jacobs, dopo una batteria da 6.57 in cui lo sprinter delle Fiamme Oro non era riuscito a risultare totalmente fluido, pagando anche un pizzico di tensione per il rientro in gara dopo sei mesi dai successi di Tokyo. Nell’atto finale, ottanta minuti dopo, Jacobs cambia marcia, è reattivo in uscita dai blocchi, fila via decisamente più decontratto e firma un risultato di valore assoluto, la seconda prestazione in carriera, distanziando l’ivoriano Arthur Cissé (6.60), il francese Jimmy Vicaut (6.61) e il tedesco Kevin Kranz (6.66). Un crono che lo porta per il momento in vetta alle liste europee stagionali della specialità e al quinto posto mondiale, quando manca ancora un mese e mezzo all’appuntamento clou della stagione al coperto, i Mondiali indoor di Belgrado (18-20 marzo). 

JACOBS: "SI PUÒ SOLO MIGLIORARE" - “Se comincia così, non può che migliorare - le parole di Jacobs, 27 anni, seguito a Berlino dal coach Paolo Camossi - L’obiettivo era avvicinarsi il più possibile a 6.50, quindi è ‘abbastanza’ raggiunto. Ho fatto meglio del debutto della scorsa stagione, quando avevo corso in 6.55 su questa stessa pista. Peccato non essere riuscito ad avvertire buone sensazioni già in batteria. Sì, c’era un po’ di tensione, sei mesi sono tanti: era la mia prima gara da oro olimpico e lo speaker ha fatto una presentazione infinita. Per fortuna quelle sensazioni le ho ritrovate in finale, e ora bisogna continuare su questa strada”. Già tracciata: venerdì prossimo di nuovo in pista, a Lodz (Polonia), poi a Lievin (Francia) il 17 febbraio, quindi agli Assoluti indoor di Ancona il 27 febbraio. “Bisogna porsi obiettivi importanti, e il mio, per questa stagione indoor, è il record europeo (6.42, ndr). Voglio essere al massimo della forma quando conta di più, cioè a Belgrado, ai Mondiali indoor. In ogni gara cercherò di onorare i titoli olimpici che mi sono guadagnato. È un vero onore”. 

Soltanto nella finale degli Europei indoor di Torun dello scorso marzo (medaglia d’oro in 6.47), lo sprinter di Desenzano del Garda ha corso più forte di stasera. Prima di quella impresa, era proprio fissato a 6.51 il record italiano, rimasto intatto per otto anni, firmato Michael Tumi. Nelle fresche liste globali del 2022, il crono del campione olimpico dei 100 e della 4x100 segue quelli del bahamense Terrence Jones (6.45), dello statunitense Micah Williams (6.48), del connazionale primatista del mondo e iridato in carica Christian Coleman (6.49) e dell’altro Usa Trayvon Bromell (6.50).

DOSSO 7.28 - Non solo Jacobs. La velocità italiana può sorridere per Zaynab Dosso (Fiamme Azzurre) e per i suoi progressi nei 60 indoor: la velocista che per due volte è stata campionessa italiana dei 100 scende a 7.28, migliorandosi di un centesimo rispetto al crono di domenica scorsa ad Ancona, e con questo risultato diventa la quinta italiana di sempre, al pari di Vittoria Fontana. Per Dosso, allenata a Roma da Giorgio Frinolli, arriva un prestigioso secondo posto internazionale alle spalle della britannica bronzo olimpico della 4x100 Daryll Neita, migliorata fino a 7.15. L’azzurra si tiene alle spalle la tedesca Sophia Junk (7.29), la portoghese Lorene Bazolo (7.30), l’altra tedesca Gina Luckenkemper (7.33) e la belga Rani Rosius (7.37). Dosso conferma per due volte lo standard per i Mondiali indoor di Belgrado, considerato che nel primo round aveva già corso in 7.30, vincendo la propria batteria. 

DUPLANTIS 6,03 - È l’ennesimo capitolo del faccia a faccia tra Armand Duplantis e l’asticella a 6,19. Anche stavolta il tentativo di record del mondo non va a buon fine ma lo svedese aggiunge un centimetro alla world lead dell’asta con 6,03, dopo aver rischiato di uscire a 5,92 (due errori). Nel lungo, la svedese Khaddi Sagnia (6,68) fa meglio dell’oro olimpico Malaika Mihambo (Germania, terza in 6,66). Nei 60hs, record del Sudamerica in batteria per il brasiliano Rafael Pereira (7.58), poi in finale si impone il francese Aurel Manga (7.62).

naz.orl.

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