Piemonte 2022: staffetta tutta d'oro!

11 Dicembre 2022

Capolavoro di Arese, Del Buono, Bouih e Sabbatini al Parco La Mandria: primo oro per la mista azzurra agli Europei di cross. “Un tifo pazzesco, mai sentito prima. È un grande risultato per il mezzofondo azzurro”

È il primo, storico, oro azzurro nella staffetta mista agli Europei di cross. Con quattro frazioni magiche, di fronte a tanto pubblico al Parco La Mandria di Venaria Reale (Torino), Pietro Arese, Federica Del Buono, Yassin Bouih e Gaia Sabbatini regalano all’Italia il titolo europeo nella 4x1,5 km. Merito di quattro frazioni eccellenti e di un finale sensazionale di Sabbatini, capace di superare in volata l’ultima frazionista spagnola e completare il capolavoro della Nazionale che per la prima volta è competitiva con il quartetto. Azzurri al traguardo in 17:23, battuta la Spagna di un secondo (17:24), bronzo alla Francia (17:31). Nelle precedenti quattro edizioni degli EuroCross in cui si era disputata la staffetta, il miglior piazzamento azzurro era stato il sesto posto di Samorin 2017.

Quattro giri lunghi, quattro battaglie corpo a corpo, quattro atleti con un unico obiettivo in testa: vincere. Davanti ai tifosi, tanti, calorosi, che sventolano bandiere e riempiono gli azzurri di applausi. Per Pietro Arese (Fiamme Gialle), l’uomo di casa, torinese, è una questione quasi vitale. È lui a fulminare il primo giro, aggredendo la salita con coraggio e determinazione, lanciandosi in discesa senza timori. Al passaggio dell’ideale testimone, rappresentato nel cross da un nastrino, l’Italia ha già un discreto margine di vantaggio sul Belgio. È il momento di Federica Del Buono, è un’altra frazione di testa, notevole, con un gap che si allarga prima di chiudere al secondo posto per effetto del momentaneo sorpasso da parte della Romania. A rimettere le cose a posto è Yassin Bouih (Fiamme Gialle) che si riprende la leadership quando sta per attaccare la salita, costringendo la concorrenza a fare gli straordinari sulle rampe che portano al Castello. Nella zona-cambi lo attende Gaia Sabbatini (Fiamme Azzurre) con lo sguardo giusto, con le fiamme negli occhi, con la grinta di chi non aspetta altro che riscattare una stagione altalenante. La Spagna passa, Gaia decide di riservare le proprie energie migliori per il rettilineo finale, in piano, dopo il discesone che dal Castello riporta verso il traguardo. È lì che l’impresa si compie: Sabbatini affianca Rosalia Tarraga e la infila a pochi passi dalla finish line. Quello che accade dopo, è soltanto festa: l’abbraccio, splendido, con Pietro, Federica e Yassin che la aspettavano facendo un tifo clamoroso. Una vittoria che non nasce dal nulla, ma che è frutto di pianificazione, di studio in ogni dettaglio, non ultimo il raduno della scorsa settimana che ha permesso agli azzurri di scoprire ogni segreto di ‘La Mandria Park’.

LE PAROLE DEGLI AZZURRI

Pietro Arese: “È stato veramente fantastico correre qui in casa, il pubblico mi ha dato una spinta che non posso neanche spiegare... Nell’ultimo rettilineo c’era talmente tanto tifo che non percepivo più niente, sono andato avanti solo grazie a loro. Ognuno di noi oggi ha fatto grandissima cosa, è la prima medaglia d’oro per l’Italia nella staffetta del cross”.

Federica Del Buono: “Un tifo pazzesco, mai sentito prima! Pietro mi ha dato il cambio con grande vantaggio ed è stato comunque difficile gestire la gara davanti da sola, ma ho cercato di stringere i denti fino alla fine. Siamo una squadra molto unita e sapevo che comunque tutti avrebbero dato il massimo. Ci abbiamo creduto, alla fine quest’oro è arrivato... e a mezzanotte avrò da festeggiare anche il mio compleanno!”.

Yassin Bouih: “Bellissimo cantare l’inno sul podio, e sentire il pubblico che lo cantava con noi è stata un’emozione incredibile! Eravamo venuti per questa medaglia e prenderla d’oro in Italia è davvero speciale. Un grande risultato per il mezzofondo azzurro, di buon auspicio per i giovani che ci stavano guardando e il tifo oggi ha fatto veramente la differenza”.

Gaia Sabbatini: “Sì, la immaginavo proprio come è andata, volevo che fosse combattuta fino alla fine ed è stato così. C’erano tante urla del pubblico che non riuscivo a sentire nulla! Felice di aver vinto qui, in Italia, con tutto il tifo, e di aver condiviso l’oro con questa squadra”.

UNDER 20 UOMINI (5722 metri) - Alle nove di mattina temperature inferiori allo zero (-2), fondo ghiacciato, sole che spunta, e uno scenario incantevole con le Alpi innevate a incorniciare il Parco La Mandria. Trecento metri di salita per arrampicarsi verso il Castello della Mandria e lo spettacolare passaggio all’interno della Galleria delle Carrozze. Vanno via in quattro già nel primo giro della gara U20 maschile: il campione in carica Christensen, l’altro danese Lillesø, il britannico Will Barnicoat, l’irlandese Nicholas Griggs. Un secondo gruppo è composto dagli inseguitori britannici Sam Mills e Luke Birdseye e dall’irlandese Dean Casey. La sorpresa si concretizza all’uscita dal terzo attraversamento nel Castello: Axel Vang Christensen, il favorito della vigilia, perde contatto e poi si ferma. Si stacca anche Lillesø, e allora la lotta per il titolo si restringe a Barnicoat e Griggs. È il preludio a un finale da “drama”. Griggs stacca Barnicoat sulle rampe dell’ultima salita, si invola verso il traguardo ma quando sembra impossibile riprenderlo, inciampa e rischia di cadere a una trentina di metri dall’arrivo. A Will Barnicoat non sembra vero (17:40): lo supera e gli sfila il titolo d’Europa. Due irlandesi sul podio: Griggs argento (17:41), Casey bronzo (17:46). L’Italia è più indietro: Konjoneh Maggi 37esimo (18:40), Elia Mattio 39esimo (18:44), Nicolò Cornali 42esimo (18:45), Federico Sammartino 48esimo (18:49), Francesco Ropelato 58esimo (19:01), Matteo Bardea 71esimo (19:16). La Gran Bretagna con tre atleti nei primi cinque merita il successo a squadre (10 punti) davanti a Irlanda (17) e Spagna (30), con l’Italia al decimo posto (118).

UNDER 20 DONNE (3812 metri) - Gara a due tra le under 20 donne. Si forma un tandem con la britannica Innes Fitzgerald e la spagnola Maria Forero. Proprio l’iberica (13:04) piazza l’azione vincente nella salita finale e si libera dalla rivale brit (del 2006), ripresa anche dalla norvegese Ingeborg Ostgard (13:07) e dalla finlandese Ilona Mononen (13:08), rispettivamente argento e bronzo. Nelle prime battute si era fatta vedere nelle posizioni di testa la giovanissima Sofia Sidenius, poi frenata da un paio di cadute. La prima delle azzurre è l’allieva Lucia Arnoldo (32esima, 14:02), quindi Adele Roatta (45esima, 14:17), Beatrice Casagrande (46esima, 14:17), Sidenius (67esima, 14:41), Laura Ribigini (69esima, 14:53), Nicole Coppa (71esima, 14:56), per un undicesimo posto complessivo (123 punti). L’oro a squadre, ed è una doppietta, è per la Spagna (21) davanti a Turchia (25) e Germania (33). 

IL PROGRAMMA GARE
9:35 - U20 uomini (6 km)
10:03 - U20 donne (4 km)
10:30 - Staffetta mista (4 x 1,5 km)
11:30 - U23 uomini (8 km)
12:03 - U23 donne (6 km) 
12:33 - Senior donne (8 km) 
13:10 - Senior uomini (10 km)

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