Diaz vola da italiano: 17,80 ventoso a Doha

05 Maggio 2023

Diamond League al via: nella prima gara dopo aver acquisito la cittadinanza italiana il triplista decolla con vento oltre il consentito (+2.6) ed è terzo. Ihemeje 16,85. Bruni quarta nell’asta con 4,55

di Nazareno Orlandi

È il triplista Andy Diaz a prendersi la scena in chiave italiana nella prima tappa della Wanda Diamond League a Doha, in Qatar: il saltatore che si allena a Castelporziano (Roma) e che attende di poter rappresentare l’Italia nelle competizioni internazionali sfoggia un clamoroso 17,80 ventoso (+2.6), prestazione che a causa del vento eccessivo non potrà essere considerata come record italiano ma che conferma tutta la sua classe. Diaz è terzo, settimo è invece Emmanuel Ihemeje con 16,85 (+1.5), vittoria al portoghese Pedro Pichardo con 17,91 ventoso (+2.1). Nell’asta, con un cast da finale mondiale, è quarta Roberta Bruni con 4,55 e tre errori a 4,63: primo posto per l’americana Katie Moon (4,81). Tra i risultati di spicco della tappa inaugurale, con 7 migliori prestazioni mondiali dell’anno, in evidenza soprattutto gli sprinter statunitensi: Fred Kerley corre in 19.92 nei 200 metri (+0.3) con ottima impressione nella fase lanciata, e al femminile Sha’Carri Richardson conquista i 100 con 10.76 (+0.9). Nel mezzofondo la copertina è per il 7:26.18 dell’etiope Lamecha Girma che sbarca nella top ten di sempre dei 3000 metri all’ottavo posto. Nell’alto JuVaughn Harrison (Usa) si impone con 2,32.

CHE TRIPLO - È stata la mano di Diaz. Alla prima gara da cittadino italiano (e sempre in attesa del via libera da World Athletics per indossare la maglia azzurra) incanta Andy Diaz: il campione in carica della Diamond League vola a un superlativo 17,80, pur viziato da troppo vento, rilevato in +2.6. Ai fini statistici è il salto più lungo di ogni epoca in ogni condizione per un atleta di nazionalità italiana ma, appunto, non potrà essere omologato come record italiano a causa del vento eccessivo: avrebbe superato il 17,60 del suo allenatore Fabrizio Donato (e anche il 17,73 indoor del mito azzurro bronzo olimpico). La prestazione, al di là del fatto che superi il +2.0 consentito, è comunque fantastica, solidissima, da leone vero, e non è affatto un exploit per chi ha già graffiato a 17,70 nello scorso settembre. In un pomeriggio caratterizzato dalla forte brezza che infastidisce la gran parte delle rincorse, il cubano di nascita, 27 anni, tesserato per la Libertas Unicusano Livorno, trova la magia al secondo turno di salti, peraltro lasciando 21 centimetri allo stacco e piazzando una misura che impensierisce anche il campione di tutto Pedro Pichardo (Portogallo), oro olimpico, mondiale ed europeo in carica, oggi trionfatore con un 17,91 a sua volta ventoso (+2.1). Nella serie di Diaz anche il 17,08 iniziale, con Eolo a +3.0, un nullo al terzo salto, poi due rinunce e un altro nullo finale. A scalzarlo nel turno conclusivo è il primatista mondiale indoor Hugues Fabrice Zango (Burkina Faso) con un 17,81 regolare (+1.5): è sua, proprio per questo, la migliore prestazione dell’anno e la seconda piazza, con Diaz al terzo posto. L’azzurro Emmanuel Ihemeje (Aeronautica) è invece settimo con 16,85 (+1.8).

ASTA - Il vento condiziona anche l’asta femminile, iniziata con quaranta minuti di ritardo. Per Roberta Bruni (Carabinieri) una sbavatura alla misura d’ingresso di 4,30, subito riparata alla seconda prova. Quindi un percorso netto a 4,45 e dieci centimetri più su, a 4,55, la misura che la colloca al quarto posto finale. Per ora non c’è niente da fare a 4,63 ma contro tutte le top mondiali (prime 6 dei Mondiali di Eugene 2022) l’azzurra di certo non sfigura, e inaugura la stagione con una prova di sostanza. Sigillo per la campionessa olimpica e mondiale Katie Moon (Usa) con la top performance 2023 di 4,81 a precedere la slovena Tina Sutej (4,76) e l’altra statunitense Sandi Morris (4,71).

SPRINT: KERLEY 19.92, RICHARDSON 10.76 - Divora gli ultimi cinquanta-sessanta metri, recupera tutti i rivali scappati via in curva e domina i 200 in 19.92 (+0.3). È un Fred Kerley che fa sul serio soprattutto nella seconda parte del suo sforzo, dopo una partenza più soft: è quanto basta per lasciarsi alle spalle l’altro Usa Kenny Bednarek che dei 200 è uno specialista (oggi 20.11) e il canadese Aaron Brown (20.20), meno brillanti invece le altre star Andre De Grasse (sesto, 20.35) e Michael Norman (ottavo, 20.65). Al femminile, la freccia più appuntita è quella di Sha’Carri Richardson (Usa), al miglior 100 dell’anno con 10.76 (+0.9), prevalendo sulla giamaicana Shericka Jackson (10.85). Il pensiero di tutti è per Tori Bowie che ha lasciato sgomento il mondo dell’atletica con l’addio a soli 32 anni: era suo il record del meeting (10.80), battuto proprio dalla Richardson.

MEZZOFONDO: GIRMA 7:26.18 - Schiantato il record del mondo indoor dei 3000, adesso l’etiope Lamecha Girma si candida ad avvicinare lo storico primato all’aperto di Daniel Komen (7:20.67). Argomenti a sostegno ne sciorina nell’ultimo giro di Doha (chiuso in 57.30) completando il lavoro in 7:26.18, una prestazione che lo rende l’ottavo uomo della storia e ovviamente il migliore dell’anno, così da lasciare di stucco gli altri etiopi Selemon Barega (7:27.16) e Berihu Aregawi (7:27.61) e distanziare il re delle siepi Soufiane El Bakkali (Marocco, 7:33.87). Mezzofondo anche con le ‘world lead’ di Faith Kipyegon (Kenya) nei 1500 metri con 3:58.57 e per Winfred Yavi (Bahrein) nei 3000 siepi (9:04.38). Non si esagera negli 800 vinti dall’algerino Slimane Moula (1:46.06).

LE ALTRE GARE: HARRISON ALTO 2,32 - Non decolla Mutaz Barshim (2,24, terzo): il padrone dell’alto a Doha è l’americano JuVaughn Harrison con 2,32, senza sbagliare mai fino a questa quota. L’unica ‘x’ è nel tentativo che si regala a 2,35. Secondo il coreano Woo Sang-hyeok (2,27). In pista, nei 400hs Rai Benjamin (Usa) con 47.78 primeggia nel derby con Cj Allen (47.93), non c’è storia nei 100hs con l’assolo della portoricana Jasmine Camacho-Quinn (12.48), 400 metri per la dominicana Marileidy Paulino (50.51). Lo sloveno campione del mondo Kristjan Ceh scaraventa subito il disco oltre i settanta metri (70,89) battendo l’olimpionico svedese Daniel Stahl (67,14), nel giavellotto ‘world lead’ per l’indiano oro di Tokyo Neeraj Chopra (88,67) nel duello serrato con il ceco Jakub Vadlejch (88,63). Rabat, 28 maggio, per la seconda tappa del diamante. Poi tocca all’Italia: Firenze, 2 giugno, Golden Gala.

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