Golden Gala boom: urlo Diaz, Fabbri e Iapichino!
02 Giugno 2023di Marco Buccellato
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IL RACCONTO GARA PER GARA
1500 METRI DONNE. La keniana Faith Kipyegon mette la firma in calce a una delle più esaltanti edizioni del Golden Gala. Il record del mondo a fine meeting (3:49.11) brilla di luce spaziale per la prima discesa femminile sulla distanza sotto il pianeta, ritenuto irraggiungibile fino a pochi anni fa, dei tre minuti e cinquanta secondi (precedente 3:50.07 dell'etiope Genzebe Dibaba nella serata monegasca di Diamond League del 2015). E' primato mondiale, africano, del Commonwealth, della Diamond League, del Golden Gala e primato all-comers sul suolo italiano, che toglie oltre quattro secondi al 3:53.63 di Sifan Hassan, impresa anche quella Made in Florence. Sulla scia della meravigliosa ombra della Kipyegon, vanno forte, fortissimo, le tre azzurre in gara. Sintayehu Vissa chiude in 4:01.98 (nona), terza performer italiana all-time (4:04.64 il vecchio personale), Ludovica Cavalli si migliora nuovamente dopo Rabat in 4:03.04 (undicesima, quinta all-time nelle liste italiane), Federica Del Buono firma il secondo crono della carriera in 4:05.09 (tredicesima). Davanti, altre due big scendono sotto i quattro minuti, la britannica Laura Muir (3:57.09) e l'australiana Jessica Hull, al primato dell'Oceania in 3:57.29. I passaggi del primato, 2:04.00 della statunitense Sage Hurta agli 800 metri, 3:05.28 della Kipyegon ai 1200 metri, ormai lanciata verso il primato voluto ad ogni costo.
SALTO TRIPLO UOMINI. Allo stadio Luigi Ridolfi di Firenze il Golden Gala Pietro Mennea decolla con il record italiano di salto triplo firmato al primo turno da Andy Díaz Hernández (Libertas Unicusano Livorno), che con 17,75 (+0.9) vince la terza tappa della Wanda Diamond League migliorando di quindici centimetri il limite nazionale all'aperto di Fabrizio Donato, il suo attuale coach (17,60, Milano, 7 giugno 2000), una misura superiore anche al record italiano indoor di 17,73 (ancora Donato, Parigi, 6 marzo 2011). La misura vincente di Díaz è l'unica messa a registro, con tre nulli e due rinunce al terzo e al quinto turno di salti. Il saltatore nato a Cuba, in attesa di ricevere da World Athletics l'eleggibilità per gareggiare con la nazionale italiana, ha migliorato anche il personale di 17,70 (finale di Diamond League 2022 a Zurigo). Díaz Hernández ha esordito da italiano nella prima tappa del circuito a Doha, secondo con un formidabile 17,80 ventoso. Con la prestazione odierna, per Díaz c'è la dodicesima prestazione europea all-time, il miglior risultato europeo stagionale, la terza misura mondiale 2023 e il secondo successo in Diamond League di un italiano nel triplo dopo il successo del suo mentore, la leggenda Fabrizio Donato, che vinse il Weltklasse di Zurigo con 17,29 il 30 agosto 2012. Brivido conclusivo nel sesto turno, riservato ai migliori tre in classifica dopo cinque prove: Hugues Fabrice Zango, il prodigio del Burkina Faso (17,81 a Doha), fa la barba alla misura di Díaz con 17,68 (-0.1). Terzo il cubano campione del mondo indoor 2022 Lazaro Mártinez con 17,12 (+0.5). Chiude al quarto posto Emmanuel Ihemeje con la miglior misura nel salto d'apertura (16,69/-0.6), ottavo Tobia Bocchi con 16,24/-0.9.
LANCIO DEL PESO UOMINI. Se vince Díaz, Fabbri straripa a casa sua. L'aria fiorentina esalta ancora una volta il pesista azzurro, che centra la seconda prestazione della carriera con 21,73 e batte i mostri sacri, a partire dalla doppia coppia di bi-campioni del mondo, il neozelandese Tom Walsh (21,69) e lo statunitense Joe Kovacs (solo quarto con 21,55) che al quinto turno è stato superato dal ceco Tomas Stanek (21,64). E' la prima volta che due italiani vincono contemporaneamente in un meeting della Diamond League, per la gioia del pubblico che ha occupato le tribune del Ridolfi con l'atteso sold out. Grande serie di Fabbri: 21,29, 21,45, nullo, 21,73, due nulli finali. Si prende anche la rivincita rispetto a due anni fa, quando ottenne la miglior misura ma perse nel turno di finale a causa del vecchio regolamento che imponeva di azzerare le misure ottenute nei primi cinque turni di salti. Chiude con una buona misura l'altro azzurro, il campione d'Europa indoor Zane Weir, un 21,13 che però, in una serata come questa, gli ha garantito solo il sesto posto.
SALTO IN LUNGO DONNE. Come Díaz nel triplo, il secondo successo italiano nei salti in estensione di questa eccezionale edizione del Golden Gala arriva dal primo salto. Larissa Iapichino atterra a 6,79 (vento +0.7), la terza misura della carriera all'aperto e la quinta in assoluto, e resiste agli assalti delle migliori specialiste del mondo. L'azzurra vice-campionessa europea indoor a Istanbul fa bene anche al secondo salto (6,64), poi riduce la gittata ma conquista una vittoria meritata. Tra le big finite alle spalle dell'azzurra, la texana Tara Davis-Woodhall è quella che si difende meglio (6,74/-0.5), seconda davanti all'ucraina Maryna Bekh-Romanchuk (6,59/-0.2). Nettamente battute collezioniste di medaglie come Ese Brume (quarta), Malaika Mihambo (quinta), Ivana Vuleta-Spanovic (settima). La serata è azzurra, ma indimenticabilmente fiorentina con Leo e Larissa.
400 METRI OSTACOLI DONNE. Femke Bol non tradisce, anzi, vince per la quarta volta consecutiva al Golden Gala e, ancora una volta, migliorando il crono. Stavolta è superlativo, un 52.43 che rappresenta la miglior prestazione mondiale 2023 e il record del Golden Gala. Sempre elegante, apparentemente leggera nell'azione, conquista il quarto alloro in Italia staccando nettamente le statunitensi Shamier Little (ottima in 53.38) e Anna Hall, la big USA dell'eptathlon, che abbassa il personale a 54.42 pur avendo sbagliato l'ultimo ostacolo. Per Ayomide Folorunso una buona prestazione cronometrica (55.34), e il settimo posto in una gara dai contenuti tecnici eccellenti.
5000 METRI UOMINI. Ancora una volta, non si contano più da trentacinque anni ormai, la miglior prestazione mondiale stagionale dei 5000 metri maschili è Made in Golden Gala. Per la prima volta vince uno spagnolo, pur se di origini maghrebine, Mohamed Katir, primatista nazionale con 12:50.79 ottenuto proprio a Firenze due anni fa. Stavolta, al termine di una battaglia negli ultimi 200 metri con l'etiope Yomif Kejelcha, va vicino al suo record spagnolo in 12:52.09, appunto il miglior crono dell'anno al mondo. Kejelcha lotta per la vittoria con i denti, ma non basta, è secondo in 12:52.12, terzo con il primato del Guatemala il sempre più sorprendente Luis Grijalva in 12:52.97. Quest'ultimo si prende anche il lusso di precedere il primatista del mondo Joshua Cheptegei, quarto in 12:53.81, in una gara con tredici atleti sotto i tredici minuti, mai successo prima. Il record di densità apparteneva, indovinate, al Golden Gala di Roma del 2006, con dieci atleti sotto il fatidico muro dell'eccellenza sulla distanza. Sul piano puramente tecnico, la gemma della serata.
3000 METRI SIEPI DONNE. Arriva un altro record del Golden Gala, e anche questo vale la miglior prestazione mondiale stagionale. Lo firma l'appena 18enne Sembo Almayev, etiope già seconda nella tappa iniziale a Doha, che chiude con ampio vantaggio sulle avversarie in 9:00.71, una cifra non lontana dal record mondiale U20 (8:58.78) prendendo la testa nell'ultimo mille, dopo il bel passaggio della primatista mondiale Beatrice Chepkoech al secondo chilometro (6:02.13), al traguardo soltanto quarta. Sul podio del Golden Gala finiscono la keniana Jackline Chepkoech (9:04.07, anche lei sotto il vecchio record del meeting) e l'altra etiope Zerfe Wondemagegn, terza con il personale portato a 9:04.61. Gara di altissimi contenuti, con primati nazionali per la francese Alice Finot (9:10.04) e la slovena Marusa Mismas-Zrimsek (9:10.07).
100 METRI UOMINI. Di nuovo Fred Kerley, il campione del mondo di Eugene che bissa a Firenze il successo di Roma dello scorso anno, con due centesimi in più: 9.94 in assenza totale di vento. Anche stavolta, mista alla soddisfazione, tradisce un pizzico di delusione per non aver ottenuto un riscontro cronometrico migliore, ma è il più regolare tra i top-sprinter. Anche stavolta ha preceduto il keniano Ferdinand Omanyala (10.05, come a Rabat), mentre fa un passo indietro il sudafricano Akani Simbine, due volte vincitore al Golden Gala, che chiude quarto preceduto dall'altro statunitense Trayvon Bromell (10.09 per entrambi). Quinto, con un crono che incenerisce il vecchio personale sui 100 metri, l'attesissimo campione d'Europa indoor dei 60 metri Samuele Ceccarelli (10.13!) che parte meglio di Omanyala (alla sua sinistra), poi perde in accelerazione ma chiude benissimo guadagnando due posizioni negli ultimi metri, e precede big come Yohan Blake e l'argento mondiale Marvin Bracy.
200 METRI UOMINI. Sfreccia Erriyon Knighton, da oggi il più giovane vincitore dei 200 metri al Golden Gala, in 19.89 (0.0), terza prestazione mondiale dell'anno. Si presenta primo in curva e in rettilineo scioglie le briglie come di consueto, in uno dei migliori gesti dinamici dell'infinito panorama dei velocisti. Lo statunitense bronzo mondiale lascia la bellezza di tre metri al trinidegno Jereem Richards (20.28) e altrettanti al canadese Aaron Brown (20.31) che precede di un decimo Filippo Tortu, quarto in 20.41 ma davanti a due sprinter da meno-20 secondi, come il cubano Mena e il liberiano Fahnbulleh. Fausto Desalu chiude al settimo posto in 20.90. Squalificato per falsa partenza il dominicano Ogando.
110 METRI OSTACOLI. Per Grant Holloway stavolta una gara esente da errori, per il primo successo della carriera al Golden Gala. Il bi-campione mondiale e recordman dei 60 ostacoli indoor piomba sul traguardo in 13.04 (-0.2), lasciando a un soffio sia la miglior prestazione 2023 che il record del Golden Gala (entrambi 13.01). Dietro il gigante USA, gara formidabile del campione europeo indoor, lo svizzero Jason Joseph, secondo con il primato nazionale limato di due centesimi a 13.10, decimo crono europeo di sempre. Per il podio c'è l'altro ostacolista USA Devon Allen, che riscrive lo stagionale scendendo a 13.19. Lorenzo Simonelli migliora il personal best di due centesimi (13.57), ottavo al traguardo, ma lascia l'impressione di poter dipanare la matassa tecnica con risultati ben migliori. Il primato italiano U23 resta dunque, ancora, nelle gambe di Laurent Ottoz (13.51).
SALTO CON L'ASTA DONNE. L'olimpionica e iridata Katie Moon-Nageotte vince con 4,71, pari misura con la slovena Tina Sutej, che precede l'australiana Nina Kennedy (4,61). A questa quota c'è anche Roberta Bruni (primato stagionale), confermando il quarto posto della prima tappa del circuito a Doha e consolida la sua posizione nel ranking mondiale. Gara senza errori fino a 4,51 per l'azzurra, poi tre tentativi per volare oltre i 4,61 e tre errori a 4,71, lottando per il successo fino alla fine. Ottava l'altra azzurra Elisa Molinarolo, con 4,41, come la greca asso pigliatutto dell'ultimo decennio Katerina Stefanidi.
100 METRI DONNE. Manca una delle star, la britannica Dina Asher-Smith, che preferisce rinunciare per un piccolo problema muscolare, ed è Marie-Josée Ta Lou a prendersi la scena in 10.97 (-0,4) con il secondo successo di una sprinter ivoriana dopo quello di Murielle Ahouré nel 2012. La due volte argento mondiale è probabilmente la velocista più in forma del momento. Il crono, con la pista ancora bagnata per la pioggia del pomeriggio, vale molto meno. Per le restanti piazze del podio del Golden Gala, le europee lasciano a secco la pattuglia USA. Seconda è la tedesca campionessa europea Gina Luckenkemper in 11.09, terza la britannica Imani Lansiquot in 11.16. La migliore delle statunitensi è Morolake Akinosun, quarta in 11.16, seguita da Abby Steiner (11.20).
SALTO IN ALTO UOMINI. Si impone un'altra volta al Golden Gala lo statunitense JuVaughn Harrison, ma la misura di Firenze (2,32) mette luce su quella dell'Olimpico dello scorso anno (2,27). Gli rende la vita difficile il coreano Woo Sang-Hyeok, in testa su misure inferiori, poi fermatosi a 2,30 per il secondo posto. Il cubano Luis Zayas (2,27) è terzo. Serata poco felice per l'ucraino Andrii Protsenko, già vincitore al Golden Gala, che si arena sulla misura di 2,15.
LANCIO DEL DISCO DONNE. Un finale thrilling, con l'olimpionica Valarie Allman che raddrizza al quinto turno una gara in salita, dopo un lancio sbagliato e tre nulli. Il 65,96 del penultimo turno consente alla statunitense di mettere cinque centimetri davanti alla miglior misura della campionessa del mondo, la cinese Feng Bin (65,91), e di assicurarsi il successo, il primo di una discobola USA al Golden Gala. Terza la tedesca Shanice Craft, tre volte bronzo agli Europei, con 64,47. Settima l'azzurra Daisy Osakue con 61,55 al quarto lancio (nona prestazione in carriera), in una serie con tre nulli (uno importante, prossimo al record italiano) e un 58,82 come prima misura valida. Per poter disputare il lancio di finale, avrebbe dovuto migliorare di quasi un metro il record italiano (63,66) che condivide con Agnese Maffeis.
400 METRI DONNE. Primo successo di una quartermiler polacca nella storia del Golden Gala, con la firma d'eccezione dell'argento europeo Natalia Kaczmarek, che in 50.41 sigla il personale stagionale e mette le briglie alle velleità dell'olandese Lieke Klaver, ultima vincitrice del Golden Gala nell'edizione 2020, seconda in 50.75. Chiude il trittico delle tre più veloci la statunitense Lynna Irby-Jackson in 50.84. Ottava piazza per Alice Mangione (52.61), preceduta nell'ordine dalla terza degli Europei di Monaco, l'altra polacca Anna Kielbasinska, e dalla fortissima giamaicana Candice McLeod.
VITTORIE ITALIANE IN GARE DIAMOND LEAGUE
2012 Zurigo: Fabrizio Donato (triplo)
2015 Londra: Marco Fassinotti (alto)
2016 Montecarlo: Gianmarco Tamberi (alto)
2020 Stoccolma: Luminosa Bogliolo (100hs)
2020 Bruxelles: Fausto Desalu (200)
2020 Roma: Edoardo Scotti (400)
2021 Gateshead: Filippo Randazzo (lungo)
2021 Zurigo: Gianmarco Tamberi (alto)
2022 Zurigo: Gianmarco Tamberi (alto)
2023 Firenze: Andy Diaz (triplo), Leonardo Fabbri (peso), Larissa Iapichino (lungo)
GOLDEN GALA, I VINCITORI ITALIANI NELLE GARE INTERNAZIONALI
1980: Pietro Mennea (200), Sara Simeoni (alto)
1982: Alberto Cova (3000)
1983: Pietro Mennea (200), Alberto Cova (3000), Agnese Possamai (3000)
1987: Antonella Capriotti (lungo)
1988 (Verona): Alessandro Lambruschini (3000 siepi), Patrizia Lombardo (100 ostacoli)
1990 (Bologna): Salvatore Antibo (5000), Francesco Panetta (3000 siepi), Nadia Dandolo (5000)
1991: Gennaro Di Napoli (1500)
1992: Andrea Benvenuti (800), Gennaro Di Napoli (1500)
1993: Alessandro Lambruschini (3000 siepi)
1994: Roberta Brunet (3000)
1995: Andrea Giocondi (800), Fiona May (lungo)
1996: Giuseppe D’Urso (800), Alessandro Lambruschini (3000 siepi)
1997: Fabrizio Mori (400 ostacoli)
2007: Andrew Howe (lungo)
2009: Antonietta Di Martino (alto)
2011: Andrew Howe (200 non-DL)
2020: Edoardo Scotti (400)
2023 (Firenze): Andy Diaz (triplo), Leonardo Fabbri (peso), Larissa Iapichino (lungo)
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