BORGO VALSUGANA, DUE MESI DOPO: IL RICORDO DEI RAGAZZI/2

19 Dicembre 2014

borgo valsugana mesi dopo ricordo dei ragazzi2
Borgo Valsugana_maglietteProseguiamo con la pubblicazione di pensieri e ricordi dei partecipanti ai campionati italiani cadetti di Borgo Valsugana.

Al mattino la sveglia è molto presto, odio le gare di mattina, ma so che questa è una gara molto importante, anzi è la più importante di tutto l’anno: la gara che attendo sin dall’inizio della stagione. Allora cerco di svegliarmi il più velocemente possibile così da essere più sveglio durante la gara. Scendo a fare una colazione leggera e si parte. Il viaggio sembra infinito e nella mia mente navigano tanti pensieri sulla gara e sulla squadra che mi ha scelto per rappresentarla a questi campionati italiani. E se fallirò? E se non riuscirò a portare abbastanza punti alla mia squadra? Ma i miei pensieri si bloccano quando un allenatore ci annuncia l’arrivo al campo di gara. Prima della gara faccio il mio solito riscaldamento con l’altro altista veneto che mi ha dato filo da torcere durante tutte le gare fatte insieme. L’entrata in call room viene annunciata. Allora lì prendo le mie chiodate, saluto i miei allenatori e mi metto a sedere con il cuore che batte a mille. Si entra in campo. La pedana è messa in una posizione un po’ strana e questo mi richiede più rincorse per abituarmici e lì incomincio un po’ a preoccuparmi ma gli allenatori mi rassicurano subito. Inizia la gara, il primo salto per me è molto importante e per fortuna ci riesco e mi sento veramente molto sollevato. Dopo pochi salti però un ragazzo della Toscana scende dal materassone e si accascia a terra. Prima che lo portino via passa almeno mezz’ora durante la quale bisogna tenersi caldi e il nervosismo sale. Ho altri due tentativi a 1.89. Al secondo salto l’asticella cade. La paura perché la gara vada male sale. Al terzo ed ultimo tentativo la rincorsa è troppo rigida, lo stacco troppo pesante e l’arco quasi inesistente e, inevitabilmente, l’asticella cade di nuovo e il quel momento sono esploso di rabbia tanto da strapparmi il pettorale di dosso. Vado a sedermi e guardo tutti gli altri rimasti in gara con un po’ di invidia perché lì potevo esserci stato anche io se non mi fossi fatto prendere dall’emozione, ma ormai è andata così. Non sono felice del risultato perché ero sicuro di poter far meglio ma mi devo accontentare del 6° posto che deve essere sicuramente visto come un punto di partenza. E per tutte queste emozioni, felicità, gioie e nuove stupende amicizie devo ringraziare i miei allenatori Alberto e Toni, i miei amici della società e della squadra veneta e i miei genitori.

Riccardo Miglietta (Gs Marconi Cassola) -

Anche quest’anno ho vestito i colori del Veneto, per fortuna… Infatti un’infiammazione al tendine rotuleo mi ha costretto a non svolgere la maggior parte della stagione all’aperto. Solo ad agosto sono riuscito a trovare una soluzione che mi permettesse di allenarmi per i campionati italiani, ho iniziato a svolgere fisioterapia due volte a settimana e ogni giorno il dolore diminuiva. Prima di Borgo ho gareggiato ai campionati regionali per tornare un po’ in ambiente di gara. Finalmente il giorno 10 settembre sono partito insieme ai miei compagni di allenamento per la rappresentativa. Arrivati a Borgo Valsugana ci affidano le camere da letto, sono in stanza con Riccardo, il saltatore in alto, anche mio compagno di allenamento. Marco, il responsabile regionale dell’asta, alla sera trattiene me ed Emma, la titolare femminile, per parlarci di come sarà la gara del giorno seguente e ci dice cosa mettere nello zaino; andiamo a dormire. Il giorno dopo partiamo per il campo di atletica, alcune gare erano già iniziate. Prima della gara ritrovo gli altri astisti del Veneto e vecchie amicizie di altre regioni. Dopo il riscaldamento dobbiamo aspettare molto per la call room perché la gara femminile doveva ancora finire. Inizia la gara, dura tantissimo... ben cinque ore. Alla fine tra paure e preoccupazioni riesco a portare a casa la medaglia d’oro. La domenica andiamo a fare il tifo per i nostri compagni in campo. Questa esperienza è stata molto bella perché ci conoscevamo tutti in rappresentativa e quindi la squadra era molto più unita.

Andrea Marin (Gs Marconi Cassola) -

Nonostante la delusione per non essere stato scelto come titolare per le prove multiple, ho avuto l’opportunità di gareggiare come individualista alle gare. Siamo partiti venerdì pomeriggio e la sera ho avuto l’occasione di conoscere la fantastica squadra del Veneto incontrando nuovi amici. La tensione era tanta ma non avevo paura, ero determinato a fare le mie cinque gare! Anche se ho dormito poco a causa dei pensieri che mi giravano per la testa mi sono svegliato carico di energia, e sapevo che dovevo dare il massimo. La prima gara, quella dei 100hs, iniziava alle 9 del sabato, così con tanto anticipo, quel mattino, ho iniziato a riscaldarmi, ero pronto per la gara... Ai blocchi la tensione era altissima e il tempo prima della partenza era interminabile… ma qualche istante dopo lo starter ha sparato, così sono partito più convinto che mai, ho passato gli ostacoli uno ad uno per poi arrivare alla fine della prima prova… appena arrivato ho guardato lo schermo su cui venivano segnati i tempi e non riuscivo a crederci, avevo fatto il personale! Un tempo che non mi sarei mai aspettato con più di tre decimi di miglioramento rispetto al vecchio! La seconda gara, il salto in alto, mi preoccupava già meno, il mio obiettivo era solo concentrarmi e dare il massimo. La pista scivolosa era un problema ma non mi ha impedito di fare, al terzo salto, la misura di 1.78m e, anche se di un solo centimetro, ho fatto il secondo personale della giornata. Il giavellotto è iniziato subito dopo e, fatto il secondo lancio di prova, ho capito dove potevo arrivare, così appena iniziata ho fatto il mio miglior lancio mettendomi dopo la terza prova in testa alla classifica con più di 100 punti di vantaggio sul secondo. La prima giornata era finita, ma mancavano ancora due gare. Il mattino dopo iniziava il salto in lungo. Non mi preoccupava più di tanto e ho concluso anche questa gara con una misura che poteva certamente essere migliore ma era comunque un altro personale. Nell’ultima gara, dei 1000 metri, avevo solo il dovere di arrivare al traguardo e mantenermi in testa alla classifica del pentathlon. Dopo la partenza mi sono gestito un po’ male, la fatica ha cominciato a farsi sentire… però la voglia di vincere era tanta, tanto che ho concluso anche quest’ultima gara con un personale soddisfacente. Alla fine nonostante la stanchezza capii subito che ci ero riuscito, sembrava un sogno, avevo vinto la gara del pentathlon! Tra l’altro facendo l’ennesimo personale con quasi 250 punti di differenza rispetto a quello precedente! Le emozioni che ho provato sono indescrivibili, ho potuto incontrare persone nuove, conoscere i miei avversari, ho avuto l’occasione di partecipare a un evento simile e non l’ho sprecata! Spero di poter rivivere ancora esperienze simili che ricorderò per tutta la vita.

Amar Kasibovic (Gs Marconi Cassola) -

Beh, vorrei iniziare dicendo che è stata un'esperienza fantastica, d'altronde è sempre un'emozione partecipare a gare importanti di questo genere. Ero molto agitata e allo stesso tempo carica e pronta a mettermi in gioco. La squadra mi ha aiutato molto e mi dava la carica prima di gareggiare. Inoltre, sono stata nominata capitana del Veneto, altra gioia, mi sono presa questo incarico perché è bello sapere che le altre persone della squadra possono contare su di te se ne hanno bisogno. Ho partecipato per la prima volta con le prove multiple (80hs, alto, giavellotto, lungo, 600), penso sia una delle gare più belle perché anche se ti va male una gara puoi rifarti con un'altra. Prima degli ostacoli ero agitatissima, paura data dalle esperienze passate, infatti non sono andati come pensavo... Poi, nell'alto, ho fatto il personale e ho ripreso punti. Grazie al giavellotto sono passata in testa facendo anche il personale. Il lungo non è andato bene, già nell'ultimo periodo non riuscivo più a saltare e per questo ho perso punti e sono passata seconda. Nei 600 ero carica e molto tesa ma non ho gestito come pensavo la gara e non sono riuscita a recuperare.  Alla fine sono arrivata seconda, sono rimasta un po’ delusa perché sapevo di valere il primo posto se avessi fatto i risultati ottenuti nelle gare precedenti, ma anche felice perché alla fine un secondo posto è sempre un secondo posto. L'anno prossimo ce la metterò tutta per poter arrivare prima.  Non dimenticherò mai questi tre giorni e la squadra. Ringrazio tutti per questa bellissima esperienza e per le tante emozioni.

Gloria Gollin (Gs Marconi Cassola) -

La mia gara sono stati i 1200 siepi. È stata una fantastica esperienza e ringrazio la Fidal Veneto per avermi offerto questa opportunità, oltre che farle i complimenti per l’organizzazione dei trasporti e degli alloggi. Sono stata contenta dell’albergo perché era poco distante dal campo e perché il cibo preparatoci era molto buono, oltre che adatto per gareggiare. Mi è piaciuto molto anche il gruppo instaurato con gli altri ragazzi della squadra: eravamo uniti ed entusiasti di trovarci tutti insieme, da rivali a compagni di squadra. Anche durante le gare ci tifavamo e incoraggiavamo per portare alto il nome della nostra regione. Inoltre, l’atmosfera che si respirava al campo era stupenda: tutti i cadetti più forti d’Italia erano presenti, pronti a dare il massimo nella competizione più importante dell’anno, e nonostante l’ansia, la tensione, c’era un’aria di solidarietà e fratellanza che solo lo sport può dare. Anche l’organizzazione degli spazi per il riscaldamento e la call-room erano efficientissimi, per non parlare della pista e della collocazione dello stadio: perfetti. Nei miei 1200 siepi mi sono impegnata al massimo e sono riuscita a rimediare un quinto posto, non male considerando la mia forma fisica, diciamo non proprio al top. È stata un’esperienza indimenticabile e fondamentale per il mio futuro nell’atletica. Spero di poterci essere anche l’anno prossimo.

Stella Zambolin (Gs Marconi Cassola)      

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