Mondo: irresistibile Bol, invincibile Holloway

19 Febbraio 2024

L'olandese migliora ancora il record mondiale dei 400 al coperto di due centesimi, lo stesso fa l'ostacolista ai campionati USA. Primati anche nei 60hs donne con Tia Jones, Tebogo sui 300 all'aperto. Il panorama dei campionati nazionali in Europa.
di Marco Buccellato

Due centesimi, la cifra che accomuna due dei più esaltanti protagonisti dell'atletica mondiale. La prima firma al primato mondiale è di Grant Holloway, nella giornata d'apertura dei campionati statunitensi di Albuquerque: l'asso porta nella propria batteria (disertata la finale) il record a 7.27 a tre anni dal 7.29 di Madrid, poi replicato ai mondiali indoor di Belgrado un anno dopo. Gli altri due centesimi sono l'espressione della leggerezza della corsa dell'olandese Femke Bol, ventiquattro anni tra pochi giorni e già sette volte campionessa d'Europa e due volte iridata, che ai campionati nazionali di Apeldoorn (sede dei campionati europei indoor della prossima stagione), come un anno fa in occasione del 49.26 del primo record indoor, scende a 49.24 e sigilla il dominio della specialità che ora conta, tra le prime dodici prestazioni di sempre, ben sei firmate dalla fenomenale olandese. Nella sua scia, nona prestazione di sempre per Lieke Klaver. La Bol appare invincibile sulla distanza al coperto, una invincibilità che a pieno titolo può vantare anche Holloway: dal debutto nei 60 metri ostacoli senior, nel 2017, ha corso sessanta volte senza perdere mai! 

PESO IN COMUNE. Dai campionati olandesi anche il primato mondiale stagionale nel peso femminile di Jessica Schilder (20,31), sottratto alla due volte campionessa del mondo Chase Ealey, ora sposata Jackson, che a Albuquerque aveva firmato nella tarda serata di venerdì il primo over-20 metri della stagione con 20,02 per assicurarsi il titolo statunitense. Nella specialità, durante la giornata conclusiva, la prima bordata di Ryan Crouser, issatosi ai vertici stagionali con un 22,80 planato a soli due centimetri dalla propria miglior prestazione mondiale al coperto. 

JONES, LYLES, DAVIS. Nella prima giornata dei campionati USA anche l'altro exploit negli ostacoli con Tia Jones, che a pochi giorni dal record del mondo di Devynne Charlton ha pareggiato in batteria (come Holloway) il nuovo limite di 7.67, per poi vincere la finale in 7.68, un crono che fino a pochi giorni fa era stato per sedici lunghi anni il primato mondiale di Susanna Kallur. La finale più attesa dei campionati USA, quella dei 60 uomini, ha confermato la dimensione inarrestabile di Noah Lyles anche sulla distanza brevissima, nuovamente capace di raggiungere e superare in extremis Christian Coleman, firmando in 6.43 il crono più veloce dell'anno (decima prestazione all-time), un solo centesimo sul primatista del mondo della distanza. A parte il terzo record, la miglior prestazione mondiale del peso con maniglia di Daniel Haugh (26,35 per migliorare un limite vecchio ventinove anni), la prestazione tecnica più esaltante senza l'egida del primato è arrivata dall'argento iridato del lungo Tara Davis-Woodhall, un balzo da 7,18 che le vale la sesta prestazione al coperto, a cinque centimetri dal record nazionale di Brittney Reese, con brillante seconda Jasmine Moore (6,93).

LE ALTRE GARE. Senza Holloway, gran finale dei 60hs con Trey Cunningham al titolo in 7.39, il grande progresso di Cameron Murray (7.45) capace di precedere Daniel Roberts (terzo in 7.48). Nell'asta, sei metri per Chris Nilsen e 4,80 per l'olimpionica Kate Moon. Alto a Shelby McEwen con 2,28 e Vashti Cunningham con 1,92. Mezzofondo tattico nei 3000 metri per Nuguse (7:55.76) e Ellinor St. Pierre (8:54.40). Aleia Hobbs ha vinto i 60 piani in 7.02 precedendo l'argento di Belgrado 2022 Mikiah Brisco (7.06). Nelle altre gare, 50.34 di Alexis Holmes e 45.47 di Brian Faust sui 400, successo al sesto salto per il 20enne Johnny Brackins nel lungo (8.23), Keturah Orji al tiolo del triplo con 14,50. Nel ricco fine settimana USA, oltre ai campionati nazionali, anche i due decimi mancati a Grant Fisher per stabilire il primato USA nei 5000 metri indoor: a Boston ha vinto una gara di alti contenuti cronometrici in 12:51.84, a 0.23 dal record nazionale di Woody Kincaid, centrando la quinta prestazione di sempre, con tre britannici a inserirsi nella top ten europea all-time, nell'ordine Pat Dever (13:04.05), Jack Rowe (13:04.75) e Charlie Hicks (13:09.38).

CAMPIONATI TEDESCHI, MIHAMBO RISORGE. Se la world lead del lungo è di Tara Davis, l'european lead arriva da una ritrovata Malaika Mihambo ai campionati tedeschi di Lipsia.

L'oro olimpico, mondiale e europeo ha vinto una gara non facile con 6,93, ben contrastata da Mikaelle Assani, che ha eguagliato il personale con 6,91. Nelle altre finali di Lipsia, ritorno oltre i 17 metri per il triplista Mex Hess (17,03), 2,26 di Wagner nell'alto uomini, primato dei campionati per il 400ista Bredau (45.95), ottimo 1500 uomini vinto da Marius Probst in 3:36.36 su Robert Farken (3:37.20). Peso donnne a Yemisi Ogunleye con 18,91. Il lungo muove in direzione Glasgow anche con altre atlete nel fine settimana. La svizzera Annik Kälin a San Gallo (6,76), le romene Iusco e Rotaru a Bucarest (6,72 e 6,71), con la Iusco che vince anche il triplo (14,15), la 19enne bulgara Mitkova a Sofia (6,70). 

PANORAMA EUROPA, LUSSEMBURGO, FRANCIA, SVIZZERA. Gli highlights della corposa tornata di campionati nazionali nel vecchio continente: in Lussemburgo vincono i big locali Bertemes nel peso (20.86) e la sprinter Patrizia Van der Weken (7.20 e 23.29, record nazionale). In Francia (Miramas), la miglior espressione tecnica è nei 60hs vinti dall'elegante Wilhem Belocian in 7.44 su Just Kwaou-Mathey per un solo centesimo (7.45). Vincono con ottime prestazioni anche Cyrena Samba-Mayela nei 60hs donne (7.87), il velocista ventenne Erius (6.58), Thibault Collet e Margot Chevrier nell'asta con 5,76 e 4,66, Pontvianne il triplo con 16,71. Dalla Svizzera, magnifica finale dei 60hs vinta da Jason Joseph in 7.43 con personale per il decatleta Ehammer (7.55 e anche primo nel lungo con 8,06), 4,60 per Angelica Moser nell'asta. Senza le big Kambundji e Del Ponte, 60 donne aGeraldine Frey in 7.20 dopo il 7,18 della semifinale. 

CAUDERY HIGH. L'astista britannica Molly Caudery ha vinto il titolo britannico a Birmingham con la misura migliore dell'anno (4,85), fallendo il primato nazionale a 4,91. Successi di Azu nei 60 (6.60), di Jemma Reekie negli 800 con il record dei campionati e miglior crono europeo 2024 di 1:58.24, della Muir nei 3000 in 8:58.80. Polonia: a Torun Ewa Swoboda sfreccia in 7.05, Pia Skrzyszowska vince i 60hs in 7.91, Jakub Szymanski i 60hs in 7.50, Lisek vince l'asta con 5,80 con valido avversario Robert SObera (7,75). La bielorussa Mariya Zhodzik, in attesa di naturalizzazione polacca, vince l'alto con 1,97. Spagna: ostacoli veloci anche ai campionati di Ourense con Asier Martinez (7.53), Ana Peleteiro è sulla via della piena competitività dopo la maternità, vince il titolo spagnolo con 14,32.

GLI ALTRI CAMPIONATI. In Belgio il world leader degli 800 Elliot Crestan quasi replica il crono di Liévin vincendo il titolo a Lovanio in 1:45.20. Thobias Montler fa suo il titolo svedese del lungo a Karlstad con 7,99. Dalla Norvegia, 400 di spessore per Håvard Bentdal Ingvaldsen in 45.97 a Steinkjer. In Repubblica Ceca (Ostrava), fallisce i 4,66 nell'asta Amalie Svabikova ma vince il titolo con 4,55, mentre Lada Vondrova centra il record dei campionati in 51.41. In Grecia, la firma d'autore è del campione del mondo indoor uscente Miltiádis Tentóglou, che vince con 8,26. 

CAMPIONATI ASIATICI INDOOR. A Teheran exploit dello sprinter dell'Oman Ali Anwar Al-Balushi, che corre la prima semifinale in 6.50 mentre nella seconda il giapponese Tada migliora il record nazionale in 6.53, pochi giorni fa realizzato da Abdul Hakim Sani Brown in 6.54. In finale Al-Balushi vince in 6.52 su Tada (6.56). 

OUTDOOR, TEBOGO WORLD BEST SUI 300 METRI. L'argento iridato di Budapest su 100 e 200 Letsile Tebogo ha migliorato il crono più veloce di sempre nell'altura di Pretoria correndo due giorni fa in 30.69 (precedente personale 31.54), dodici centesimi meglio del limite di Wayde van Niekerk. In Giappone, strepitosi i 20 chilometri di marcia dei campionati giapponesi: vince in 1h16:51 Koki Ikeda, terza prestazione di sempre sulla distanza, con crono di alto significato anche per Ryo Hamanishi (1h17:42) e Yuta Koga (1h17:47) e squalifica per il due volte campione del mondo Toshikazu Yamanishi. Nella 20km donne, Nanako Fujii vince con un crono prossimo al record nazionale, 1h27:59. 

SEGUICI SU: Instagram @atleticaitaliana | Twitter @atleticaitalia | Facebook www.facebook.com/fidal.it



Condividi con
Seguici su:

Pagine correlate