Nappi sul tetto d'Europa, Frattaroli sesta
20 Luglio 2024Diego Nappi non ha dovuto far altro che interpretare se stesso in questi campionati. Correre, correre e correre, per tre volte, sempre più veloce, fino al 20.81, record dei campionati, in chiusura della serata di oggi.
Venerdì lo sprinter allenato da Marco Trapasso si è aggiudicato la propria batteria in 21.32 (-0.7), corsa in seconda corsia, spingendo fino ai 150 metri, il tanto che serviva per liberarsi della presenza degli altri concorrenti e poi lasciandosi andare fino al traguardo. Poi oggi, a metà pomeriggio, è stata la volta della semifinale che ha vinto da par suo: ha spinto un po' di più rispetto al primo turno, 21.01 (+1.1), record dei campionati (prec. 21.04 dell'azzurro Eduardo Longobardi, Gerusalemme 2022) e sua seconda prestazione di sempre. Gli avversari sempre lontanissimi.
E intanto quelli che eventualmente potevano contendergli il titolo si sono eliminati da soli: l'inglese Jake Odey-Jordan, pb di 20.55. che rallenta troppo mentre dominava la sua batteria e si lascia passare da ben tre avversari, lo svizzero Akira Eghagha, 21.06 di personale, che si ferma in semifinale. Così nel turno decisivo per il titolo Nappi ha dovuto concentrarsi soltanto sulle sue sensazioni. Che sono state ottime fin dall'avvio ma soprattutto all'uscita dal rettilineo quando il velocista isolano ha fatto il vuoto alle sue spalle: 20.81 (+0.7), nuovamente record dei campionati a due centesimi dal personale di 20.79 firmato in occasione del titolo italiano vinto a Molfetta. Non c'è il tempo di strappargli una parola. Abbraccia il suo allenatore e i compagni di squadra, show per i fotografi e scappa via all'antidoping. Trapasso invece può liberare l'ansia accumulata in questi giorni: "Siamo felicissimi, il titolo europeo è il giusto compenso per il durissimo lavoro fatto". Poteva solo perderli questi campionati. "Col senno di poi posso dire di si, ma devo dire che ha gestito benissimo le tre prove". Ora c'è la staffetta. "I tecnici azzurri lo vorrebbero ma Diego ha avvertito un leggero risentimento alla coscia. Forse è solo un po' di stanchezza dopo i tre turni di gara e valuteremo dopo il riposo di questa notte".
Per Laura Frattaroli un'ottima esperienza.
Sesto posto in finale nei 400 metri piani col nuovo personale, 54.17, primato regionale allieve, e l'altra azzurra in gara Giulia Macchi, nuovamente superata sia in gara sia al quinto posto nelle all-time italiane under 18. Tre turni di gara in crescendo: 55.27 giovedì in batteria, 54.67 venerdì in semifinale, 54.17 oggi (pb rispetto al 54.23 di Molfetta) nella finale che l'ha vista competere con atlete di alto livello. Podio dunque fuori portata per lei che comunque dice: "Devo solo imparare a gareggiare a questi livelli, che sono altissimi. Sono stanca ma soddisfatta. E ora spero di essere inserita nella staffetta". Il suo tecnico Massimo Fanni: "Oggi è partita meglio rispetto alla semifinale, passando in 25.5 ai 200, e ha tenuto bene dimostrando oltretutto, visto che ha di nuovo superato la Macchi, che il titolo italiano vinto a Molfetta era più che meritato".
FOTOGALLERY (di Francesca Grana/FIDAL)
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