Losanna: Tecuceanu ancora vicino a Fiasconaro

22 Agosto 2024

In Diamond League l’ottocentista è sesto in 1:44.07 nella super gara del keniano Wanyonyi (1:41.11). Simonelli 13.26 nei 110hs, Furlani 7,88 nel lungo, Folorunso 55.08 nei 400hs. Tebogo 19.64 nei 200

Due quinti e due sesti posti per gli azzurri nella serata di Wanda Diamond League a Losanna, in Svizzera. Catalin Tecuceanu avvicina di nuovo lo storico primato italiano di Marcello Fiasconaro correndo gli 800 in 1:44.07, sesto nella gara in cui il keniano Emmanuel Wanyonyi con 1:41.11 fa tremare il record del mondo di David Rudisha. Quinto il campione europeo Lorenzo Simonelli con 13.26 (-0.1) nei 110 ostacoli, quinta anche Ayomide Folorunso nei 400 ostacoli con 55.08, sesta piazza per il bronzo olimpico Mattia Furlani (7,88/-0.2) in una competizione di salto in lungo che non decolla per nessuno (Tentoglou 8,06/+0.7). Domenica la Diamond League si sposta in Polonia (Chorzow), venerdì prossimo a Roma, Golden Gala Pietro Mennea il 30 agosto con un Letsile Tebogo da urlo: è notevole il 19.64 (+0.9) del botswano a Losanna nei 200 metri per battere lo statunitense Erriyon Knighton (19.78) e l’altro americano Fred Kerley (19.86) che pure sarà presente all’Olimpico insieme a Tebogo (e Marcell Jacobs) nei 100.

Resiste il record di Marcello Fiasconaro del 1973 (1:43.7) ma Catalin Tecuceanu (Fiamme Oro) è sempre lì, sempre in agguato: “Vediamo se riuscirò a batterlo nelle prossime due gare a Rovereto e Brescia. Ho avuto un piccolo risentimento alla gamba dopo le Olimpiadi e non mi ha permesso di allenarmi come volevo”, spiega l’azzurro, già 1:43.75 in luglio a Montecarlo. Negli 800 metri, quest’anno, ci si scontra con un livello siderale, con una profondità mai così accentuata. Il suo 1:44.07 del meeting Athletissima non può regalargli più di un sesto posto, comunque di valore, se davanti si corre forte come negli ultimi due mesi, con l’apice di stasera: è magistrale l’1:41.11 di Emmanuel Wanyonyi, il keniano campione olimpico che si migliora ancora dopo la finale di Parigi e manca di soli due decimi il record del mondo di David Rudisha (1:40.91 dodici anni fa), pareggiando al centesimo il vecchio primato di Wilson Kipketer, ora affiancato come secondo uomo della storia nella specialità. Secondo, come ai Giochi, è il canadese Marco Arop (1:41.72), infilato dal keniano negli ultimi duecento metri, terzo il francese Gabriel Tual in 1:42.30.

Non è il solito Lorenzo Simonelli in partenza ed è lui stesso a riconoscerlo: “Sono uscito lento dal blocco, nemmeno l’attacco sul primo ostacolo mi ha fatto impazzire. Ma avevo bisogno di gareggiare di nuovo per riprendere fiducia”. I Giochi, l’eliminazione in semifinale, bruciano ancora. Il quinto posto di Losanna in 13.26 (-0.1) apre un trittico di gare Diamond per l’azzurro dell’Esercito campione d’Europa dei 110hs, domenica in pista a Chorzow (Polonia) e venerdì prossimo all’Olimpico di Roma per il Golden Gala. In generale non è una gara da tempi irresistibili, con il giamaicano Rasheed Broadbell (13.10) che beffa l’oro olimpico Grant Holloway (Usa, 13.14). Stenta a decollare anche la sfida del lungo che vede al sesto posto il bronzo olimpico Mattia Furlani: l’azzurro delle Fiamme Oro si ferma a 7,88 (-0.2) ma alla Pontaise nessuno salta lontano, nemmeno il greco Miltiadis Tentoglou che con 8,06 (+0.7) vince all’ultimo turno superando l’8,01 (-0.2) del giamaicano Wayne Pinnock. “Immaginavo sarebbe stata una gara difficile, lo è stata per tutti, la pedana scivolava molto e faceva freddino - racconta Furlani - Lo scopo di quest’anno era raggiungere i picchi di forma nelle gare importanti e così è stato”. Quinta piazza per Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) che resta sopra i cinquantacinque secondi (55.08) nella serata dei 400hs in cui l’olandese Femke Bol (52.25) mette in riga le tre giamaicane Rushell Clayton (53.32), Janieve Russell (54.48) e Andrenette Knight (54.93). “Qualche sbavatura ha appesantito il tempo, ma qui contava fare punti per la finale di Bruxelles”, le parole di Folorunso.

LE ALTRE GARE: INGEBRIGTSEN 3:27.83 - Stavolta nei 1500 comanda Jakob Ingebrigtsen. Il norvegese (3:27.83), fuori dal podio di Parigi su questa distanza, scappa via nel rettilineo finale, liberandosi della coppia statunitense Cole Hocker-Hobbs Hessler: al campione olimpico Hocker non riesce la rimonta come ai Giochi e si accomoda al secondo posto in 3:29.85. Ancora sotto i 44 secondi il britannico Matthew Hudson-Smith nei 400 metri (43.96) davanti a un altro medagliato di Parigi, lo zambiano Muzala Samukonga (44.06). È la migliore Dina Asher-Smith dell’anno nei 100 metri: 10.88 per la velocista ‘brit’ (-0.4), sotto gli undici secondi anche la statunitense Tamari Davis (10.97). Nei 3000 l’etiope Diribe Welteji domina in 8:21.50 con quasi dodici secondi di progresso personale. Keniani gli 800 al femminile con l’1:57.91 di Mary Moraa. La portoricana Jasmine Camacho-Quinn si prende i 100 ostacoli in 12.35 (-0.9) precedendo di tre centesimi Grace Stark (Usa) e Ackera Nugent (Giamaica). La primatista del mondo Yaroslava Mahuchikh (Ucraina) centra l’1,99 vincente nell’alto alla prima prova. All’ultimo lancio s’infiamma il faccia a faccia nel giavellotto tra Anderson Peters (Grenada) che oltrepassa i novanta metri con 90,61, e l’indiano Neeraj Chopra (89,49). Nel peso, dopo la delusione olimpica, la statunitense Chase Ealey spara a 20,64, oltre un metro in più della tedesca oro di Parigi Yemisi Ogunleye (19,55).

naz.orl.

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