Tamberi trionfa in Diamond League con 2,31

25 Agosto 2024

Dopo la sfortunata Olimpiade, Gimbo torna a volare a Chorzow a pochi giorni dal Golden Gala di venerdì sera a Roma. Jacobs 9.93 (quarto), terzi Fabbri (22,03) e Derkach (14,02). Due record: Duplantis 6,26, Ingebrigtsen 7:17.55 nei 3000

Gianmarco Tamberi, il ritorno. Il campione olimpico di Tokyo riprende a volare in Diamond League dopo la sfortunata finale di Parigi: l’azzurro trionfa nell’alto a Chorzow (Polonia) con 2,31, crescendo salto dopo salto, dopo aver rischiato l’eliminazione alla misura d’ingresso di 2,18. È il preludio alla serata che lo attende venerdì 30 agosto allo stadio Olimpico di Roma: “Ora ho più fiducia, non vedo l’ora di saltare al Golden Gala”, le parole di Gimbo, che nella Capitale troverà in pedana anche Stefano Sottile, oggi settimo con 2,22. A Roma ci sarà anche Marcell Jacobs, quarto in Polonia nei 100 metri con il tempo di 9.93 (+1.9) nella gara vinta dallo statunitense Fred Kerley in 9.87 davanti al keniano Ferdinand Omanyala (9.88) e al giamaicano Ackeem Blake (9.89), tutti avversari dell’oro di Tokyo sul rettilineo dell’Olimpico venerdì sera. Chituru Ali è frenato invece da un fastidio muscolare. Terzo posto nel peso per Leonardo Fabbri che torna oltre i ventidue metri con 22,03, non lontano dai lanciatori Usa Joe Kovacs (22,14) e Ryan Crouser (22,12), rivali al Golden Gala. Terza anche Dariya Derkach nel triplo con 14,02 (-1.0). Quinta Sara Fantini nel martello (70,39), ottavo Lorenzo Simonelli nei 110hs con 13.48 (+1.1), ottavo anche Fausto Desalu nei 200 (20.62/+0.6), nona Elena Bellò nei 1000 (2:37.76). Due record mondiali nella dodicesima tappa del massimo circuito mondiale allo stadio Slaski: decimo primato per lo svedese Armand Duplantis nell’asta, un centimetro in più dei recenti Giochi di Parigi con 6,26, e dopo 28 anni cade il primato dei 3000 metri che il keniano Daniel Komen siglò a Rieti nel 1996 (7:20.67) per merito del 7:17.55 del norvegese Jakob Ingebrigtsen. 

“RIPARTO DA QUI, NON VEDO L’ORA DI SALTARE ALL’OLIMPICO” - Che ritorno per Gianmarco Tamberi. Che carica a pochi giorni dal Golden Gala Pietro Mennea di venerdì sera allo stadio Olimpico (biglietti su TicketOne). Dopo la sfortunata finale olimpica di Parigi, Gimbo trionfa in Wanda Diamond League a Chorzow, in Polonia, con un’altra gara da emozioni forti, una delle sue, con il serissimo rischio di eliminazione alla misura d’ingresso di 2,18 (due errori e poca energia) e la rinascita nell’ultimo tentativo disponibile a 2,31, un salto che gli consente di superare in classifica il 2,29 del giamaicano Romaine Beckford, dell’ucraino Oleh Doroshchuk e del coreano Woo Sang-hyeok. “Riparto da qua - commenta il saltatore delle Fiamme Oro, campione olimpico a Tokyo e campione del mondo ed europeo in carica - Questo era un passaggio fondamentale per presentarmi a Roma con più fiducia. Sarò all’Olimpico, si prenderanno cura di me tante persone e non vedo l’ora di presentarmi su quella pedana. Tornato da Parigi, non mi riconoscevo. Ho saltato anche un paio di allenamenti e non mi era mai successo se non il giorno del rinvio dei Giochi dal 2020 al 2021. Qui mi sentivo un ragazzino fuori posto, si è visto all’inizio della gara. Invece esco da qui con una buona misura e buoni tentativi a misure molto molto alte. Sento ancora dentro una fame e una voglia di fare che probabilmente non avrei se fosse andata bene a Parigi: magari quella brutta esperienza mi darà la forza per andare avanti”.

Supera la misura d’ingresso di 2,18 dopo due ‘x’, ritrovando dinamismo al terzo salto, aiutato dalla clap del pubblico della Slesia, nello stadio in cui, da capitano azzurro, ha alzato al cielo la ‘Coppa Europa’ nel giugno del 2023. Alla quota superiore compare il primo tiepido sorriso della giornata, che sostituisce lo sguardo cupo dei minuti precedenti, e abbozza un primo gesto d’esultanza, oltrepassato il 2,22 alla prima prova. Una smorfia al primo assalto a 2,26 (asticella giù con le caviglie) e poi finalmente si lascia andare al suo tipico entusiasmo quando si libera della misura alla seconda prova. È lì che Gimbo, barba completamente rasata, comincia a scatenarsi e a trovare risorse fisiche e mentali che probabilmente oggi pomeriggio non sapeva nemmeno di avere. Sbaglia una volta 2,29 e decide di passare a 2,31 con due tentativi a disposizione. Nel primo, l’asticella cade nettamente. Nell’ultimo resta su, con il pubblico polacco tutto in piedi ad applaudire. Poi i due tentativi (non riusciti) al 2,38 della possibile migliore prestazione mondiale dell’anno (un centimetro meglio della sua misura a Roma 2024) e l’ultimo nullo al 2,40 del possibile record italiano. Sulla pedana di Roma, sotto la Curva Sud, tornerà tra pochi giorni, venerdì sera, per un altro show. Ci sarà anche Stefano Sottile (Fiamme Azzurre) qui settimo con 2,22 e tre errori a 2,26. E il campione olimpico Hamish Kerr (Nuova Zelanda) che in Polonia non fa meglio di 2,18.

MARCELL VS FRED, ORA IL GOLDEN GALA - Continua il bel momento di forma di Marcell Jacobs, ancora ampiamente sotto i dieci secondi in Diamond League, quando mancano appena cinque giorni al Golden Gala Pietro Mennea. Il campione olimpico di Tokyo sfreccia in 9.93 sul rettilineo dello stadio Slaski, agevolato da un vento alle spalle di +1.9. È l’anteprima del confronto che si potrà ammirare venerdì sera a Roma: il primo round va allo statunitense bronzo olimpico di Parigi Fred Kerley che viaggia forte in 9.87, un centesimo meglio del keniano Ferdinand Omanyala che pure sarà ai blocchi di partenza all’Olimpico (9.88). Fa sul serio anche il giamaicano Ackeem Blake che pareggia il primato personale con 9.89 e avverte tutti: a Roma ci sarà anche lui per la vittoria. Mai realmente in gara Chituru Ali (Fiamme Gialle) attardato già dalla partenza per un risentimento muscolare: l’argento europeo si rialza quando mancano ancora venti-trenta metri e arriva praticamente al passo in 10.69. Da segnalare il mancato start del giamaicano argento olimpico Kishane Thompson atteso a Roma. Per Jacobs (Fiamme Oro) si tratta della quinta discesa sotto i dieci secondi quest’anno dopo le due di Turku (9.99 e 9.92) e le due di Parigi, in semifinale e finale, rispettivamente 9.92 e 9.85, tempo che gli ha dato il quinto posto ai Giochi Olimpici. “Ora abbiamo questi giorni per lavorare in vista del Golden Gala - commenta Marcell - voglio correre ancora più forte. Dopo le Olimpiadi la mentalità è scesa ma volevo gareggiare anche se ero un po’ in down: la sensazione è stata abbastanza buona, ho chiuso di nuovo a sei centesimi dal primo, come a Parigi. Siamo lì, non a due decimi”.

TERZI POSTI - Nel peso, Leonardo Fabbri torna oltre i ventidue metri ed è terzo con 22,03, non lontano dagli statunitensi più forti al mondo. Stavolta il tre volte oro olimpico Ryan Crouser deve accontentarsi della seconda piazza con 22,12, due centimetri in meno del tre volte argento a cinque cerchi Joe Kovacs (22,14), mentre è terzo l’azzurro dell'Aeronautica con il 22,03 realizzato al quarto ingresso in pedana, dopo un 21,38 iniziale e due nulli, e prima di un 21,64 e di un nullo conclusivo. La super sfida del peso sarà tra i momenti clou del Golden Gala di venerdì sera: “Ho bisogno del calore che l’Olimpico sa dare - le sue parole - Voglio dimostrare che Parigi è stato solo un episodio negativo, la vita va avanti. Sarà una gara decisiva per la mia carriera, come dopo i sei nulli di Istanbul”. Prestigioso piazzamento in Diamond League per Dariya Derkach: con 14,02 (-1.0) nel triplo la finalista olimpica è battuta solo dalla giamaicana Ricketts (14,50/+0.5) e dalla cubana Perez (14,42/-0.5). Per l’azzurra ottava a Parigi, anche salti da 13,88, 13,72 e 13,57. “Era la mia prima Diamond dell’anno, ho fatto fatica a recuperare muscolarmente dopo Parigi ma sono soddisfatta”.

GLI ALTRI AZZURRI - Un passo indietro per Lorenzo Simonelli (Esercito) rispetto alla tappa di giovedì a Losanna: il campione d’Europa dei 110hs chiude all'ottavo posto, senza sbavature particolarmente evidenti tra gli ostacoli se non un contatto con l’ottava barriera, ma nemmeno senza sfoggiare la velocità dei giorni migliori. Schierato in settima corsia, tra l’oro olimpico Grant Holloway in sesta e l’argento Daniel Roberts in ottava, l’azzurro non fa meglio di 13.48 (+1.1) nella prova vinta da Holloway in 13.04. Venerdì sera ’Lollo’ ha la possibilità di ricominciare a volare al Golden Gala dell’Olimpico, sulla pista dell’oro di Roma 2024. Quinta un’altra campionessa europea, Sara Fantini (Carabinieri) nel martello di Chorzow con 70,39: domina la campionessa del mondo Brooke Andersen (76,19). Ottavo nei 200 Fausto Desalu (Fiamme Gialle) con 20.62 (+0.6), il botswano Letsile Tebogo apre il gas nel finale e con 19.83 supera il dominicano Alexander Ogando (19.86). Nona Elena Bellò (Fiamme Azzurre) con 2:37.76 a un secondo abbondante dal personale, nei 1000 metri in cui comanda la keniana Nelly Chepchirchir con la migliore prestazione mondiale dell’anno di 2:31.24.

JAKOB E MONDO DA IMPAZZIRE - Sembrava imbattibile il 7:20.67 di Daniel Komen stabilito 28 anni fa al meeting di Rieti del 1996. Cade invece sotto i colpi di un devastante Jakob Ingebrigtsen che lo abbatte di ben tre secondi spostando i confini umani dei 3000 metri a 7:17.55. Ultimo mille in 2:22.34, ultimo giro in 55.47 per il ‘treno’ norvegese, e l’unico che può provare a stargli il meno lontano possibile è l’etiope Berihu Aregawi al record nazionale di 7:21.28. Meno imbattibile, per lui, soltanto per lui, era il record dell’asta: ha vita breve il 6,25 della finale olimpica di Parigi, ritoccato di un altro centimetro da quel ‘mostro’ di Mondo Duplantis, un 6,26 che certifica il suo decimo primato mondiale in cinque anni. Anche l’intera gara è destinata a entrare nella storia, non soltanto il salto-record: mai prima di oggi avevano saltato in tre oltre i sei metri nella stessa competizione. Ci riescono anche lo statunitense Sam Kendricks e, per la prima volta, il greco Manolo Karalis.

QUANTE GARE: AROP 1:41.86 - Non sono gli unici risultati di valore di un gran bel meeting dedicato alla martellista Kamila Skolimowska. Ancora 1:41 sul cronometro degli 800, tempo che ormai sembra diventato acqua fresca: stavolta il migliore è il canadese Marco Arop in 1:41.86. Nei 400 ostacoli Karsten Warholm (Norvegia) si impone in 46.95, tra le donne l’olandese Femke Bol primeggia in 52.13. La giamaicana Ackera Nugent spara un 12.29 (-0.5) nei 100 ostacoli, la dominicana Marileidy Paulino 48.66 nei 400. Nelle altre gare, successi per il martellista canadese Ethan Katzberg (80,03), il marocchino Soufiane El Bakkali nei 3000 siepi con 8:04.29, la giamaicana Tia Clayton con 10.83 in un 100 con troppo vento (+2.9), la giavellottista serba Adriana Vilagos (65,60), l’etiope dei 1500 Diribe Welteji (3:57.08) iscritta al Golden Gala. Ora tocca a Roma: il Diamante sta arrivando nella Capitale.

naz.orl.

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