Super Golden Gala: siepi show, Diaz trionfa

30 Agosto 2024

A Roma sfiorato il record del mondo dei 3000 siepi: Yavi 8:44.39. World lead nei 100hs (Nugent 12.24). Il triplista vince con 17,32, Fabbri secondo con 21,70 (Crouser record del meeting 22,49), Tamberi terzo 2,27

di Marco Buccellato

Grandi risultati, due migliori prestazioni mondiali stagionali, tre record del meeting e un successo azzurro nel Golden Gala Pietro Mennea - Powered by IP allo stadio Olimpico di Roma, tredicesima tappa della Wanda Diamond League 2024. Prestazioni superlative nei 3000 siepi femminili, dove la bahrainita oro olimpico Winfred Yavi sfiora il record del mondo di appena sette centesimi in 8:44.39, e nei 100 ostacoli vinti dalla giamaicana Ackera Nugent con la quarta prestazione di sempre in 12.24 (-0.4): nessun’altra, in entrambi i casi, ha corso così veloce al mondo quest’anno. La vittoria nel salto triplo maschile è ancora del bronzo olimpico e recordman italiano Andy Diaz (17,32/+0.8). Leonardo Fabbri è secondo (21,70) nel peso dietro il primatista mondiale e tre volte olimpionico Ryan Crouser (22,49, meeting record). Terzo nel salto in alto Gianmarco Tamberi (2,27) con successo del coreano Woo Sang-hyeok con 2,30. Sfiora il record italiano dei 1500 femminili Sintayehu Vissa, sesta in 3:58.12 a un solo centesimo dal primato ottenuto alle Olimpiadi. Si migliora anche Nadia Battocletti, per la prima volta sotto i quattro minuti in 3:59.19 (undicesima), nella gara vinta dalla primatista del mondo Faith Kipyegon in 3:52.89. Nei 100 metri Letsile Tebogo è il più veloce di tutti in 9.87 (+0.3), Marcell Jacobs chiude rialzato gli ultimi dieci metri in 10.20. Ancora ostacoli "on fire" con il successo della statunitense argento olimpico Anna Cockrell in 52.59, seconda miglior prestazione sui 400hs nella storia del meeting. L'etiope Hagos Gebrhiwet vince dopo un durissimo sprint in 12:51.07 un 5000 metri all'altezza dell'incredibile tradizione del Golden Gala. Lorenzo Simonelli è sesto nei 110 ostacoli in 13.34 (+0.4) vinti dal francese Sasha Zhoya in 13.18. Altre vittorie per lo zambiano Muzala Samukonga nei 400 metri (43.99, seconda prestazione di sempre al Golden Gala), per la statunitense Brittany Brown nei 200 metri (22.00/+0.4). Nel disco successo dello sloveno Kristjan Ceh (68,61 all'ultimo lancio), asta donne all'australiana oro olimpico Nina Kennedy (4,83), lungo donne a Tara Davis-Woodhall con 7,02 (+0.1).

LA CRONACA GARA PER GARA

SALTO TRIPLO UOMINI. E' ancora Andy Diaz (Fiamme Gialle) a graffiare la pedana del Golden Gala. L'azzurro bronzo olimpico a Parigi vince la tappa italiana della Diamond League per il secondo anno consecutivo, dopo il successo a Firenze un anno fa, condito dal record italiano di 17,75. Per Diaz, due volte vincitore anche del Diamond Trophy, prima da cubano poi da italiano, la misura vincente è quella ottenuta al secondo turno (17,32/+0.8), dopo l'avvio con 16,84 (0.0). Al terzo tentativo, interrompe la rincorsa accusando un crampo alla gamba sinistra, e resta a guardare gli avversari ormai certo di aver guadagnato la finale a tre, dove torna in pedana con un buon salto, ma nullo di pedana. Dietro l'azzurro, il tedesco Max Hess (17,01/-0.2 all'ultima prova) e il brasiliano Almir Dos Santos (16,89/+1.6). Chiude ottavo Andrea Dallavalle (Fiamme Gialle) con il salto d'apertura di 16,18 (+0.3).

LANCIO DEL PESO UOMINI. Ryan Crouser si dimostra imbattibile nella serata dell'Olimpico. Lo statunitense colleziona al Golden Gala un'altra delle sue leggendarie serie di sei lanci validi oltre i 22 metri, con la punta del record del meeting portato in apertura a 22,26, poi al secondo turno a 22,49. L'azzurro Leonardo Fabbri (Aeronautica), campione europeo in questo stadio a giugno e primatista italiano, non riesce a bissare il successo in casa a Firenze ottenuto nella scorsa edizione del Golden Gala, ma si prende un altro podio in Diamond League con 21,70 (sia al terzo che al quarto tentativo), dopo un nullo e un 19,47, per chiudere con un altro nullo e con l'ultimo lancio a 21,49. Terzo è Payton Otterdahl con 21,63, che lascia fuori dalla finale a tre Joe Kovacs per un solo centimetro. Ottavo Zane Weir (Fiamme Gialle), ancora alla ricerca di migliori misure dopo l'infortunio che ne ha condizionato la stagione (19,99).

SALTO IN ALTO UOMINI. Sotto la curva Sud il meraviglioso tributo, sempre ricambiato, tra gli spettatori dell'Olimpico e Gianmarco Tamberi (Fiamme Oro, stasera terzo con 2,27 al secondo tentativo, pari merito con l'ucraino Oleh Doroshchuk), cui non riesce di sfatare il tabù del meeting, mai vinto in sei partecipazioni.

Il pubblico gli ha riservato ovazioni all'ingresso in pedana e a ogni salto, fino a quando l'oro olimpico di Tokyo, campione mondiale e europeo, si è arreso sulla quota di 2,30, stasera superata solo dal coreano Woo Sang-hyeok e dal giamaicano Romaine Beckford, al secondo personal best di fila dopo aver raggiunto la finale olimpica a Parigi. Dopo la sfortunata parentesi di Parigi, per Tamberi una misura inferiore a quella registrata a Chorzow domenica scorsa (2,31) ma anche una gara senza errori su misure inferiori, come a volte gli capita. Ottavo Manuel Lando (Aeronautica) con 2,15.

1500 METRI DONNE. Il record italiano di Parigi non è stato un caso legato a una semifinale velocissima come quella olimpica, e Sintayehu Vissa (Atl. Brugnera Friulintagli) l'ha dimostrato al Golden Gala con un'altra prestazione notevole, mai lontana dalle migliori in pista, chiudendo sesta in un magnifico 3:58.12, a un solo centesimo dal fresco primato nazionale. C'è tanta Italia nella gara più veloce di sempre in casa azzurra, con Nadia Battocletti (Fiamme Azzurre) che riesce a scendere sotto i quattro minuti per la prima volta nella carriera (3:59.19, undicesima), terza italiana di sempre nella prima gara con due atlete italiane contemporaneamente sotto la barriera-spartiacque della distanza. Detto che anche la terza azzurra iscritta, Ludovica Cavalli (Aeronautica), ha colto uno dei suoi migliori crono in 4:02.60 (quattordicesima), va giustamente tributato l'onore alla vincitrice Faith Kipyegon, che stravince all'Olimpico, a un anno dal record del mondo di Firenze, poi ulteriormente migliorato: un 3:52.89 che lascia tredici decimi alla seconda, l'etiope Freweyni Hailu (3:54.16). Terza l'altra etiope Birke Haylom (3:54.79).

100 METRI UOMINI. C'è ancora benzina nei garretti di Letsile Tebogo, l'oro olimpico dei 200 metri, che all'Olimpico ricorda a tutti che un anno fa, a Budapest, è stato vicecampione mondiale della distanza breve. Il botswano fulmina tutti in un magnifico, per bellezza e elasticità della corsa, 9.87 (+0.3), lasciando a mezzo metro il meglio degli Usa in pista stasera, Christian Coleman (9.92) e Fred Kerley (9.95). Marcell Jacobs (Fiamme Oro) non riesce a replicare le ultime uscite e negli ultimi dieci metri smette di correre, chiudendo rialzato per il nono posto (10.20).

3000 SIEPI DONNE. Un'inezia, sette centesimi appena sono mancati alla campionessa olimpica e mondiale Winfred Mutile Yavi, africana in forza al Bahrain, per eguagliare il record del mondo della keniana Beatrice Chepkoech (8:44.32 nel 2018). Complessivamente la miglior gara di sempre nella specialità, con la seconda prestazione assoluta per la Yavi (8:44.39, record asiatico, precedente l'8:50.66 del successo iridato a Eugene nel 2023) e la terza per l'olimpionica di Tokyo Peruth Chemutai, al record ugandese in 8:48.03. Un 3000 siepi di livello mostruoso, ovviamente miglior prestazione mondiale 2024, record del Golden Gala, primato sul suolo italiano, con la terza classificata anche lei sotto i nove minuti, il bronzo olimpico Faith Cherotich in 8:57.65, per la perfetta fotocopia del podio di Parigi. Record nazionale anche per la tunisina Marwa Bouzayani in 9:04.93. 

100 METRI OSTACOLI. Una saetta al Golden Gala, la giamaicana 22enne Ackera Nugent, che in 12.24 (-0.4) vola alla quarta miglior prestazione di sempre, primato del meeting, record mondiale stagionale, primato giamaicano e del Centro America e miglior prestazione all-time per un'atleta under 23, abbattendo per il successo l'olimpionica di Parigi, la statunitense Masai Russell, seconda in 12.31, mentre chiude ben lontana, per il terzo posto, l'olandese Nadine Visser (12.52). Disintegrato il record del meeting, 12.37 dell'oro olimpico di Tokyo Jasmine Camacho-Quinn, oggi assente dopo due successi consecutivi al Golden Gala. Ritirata per aver urtato un ostacolo la bahamense primatista del mondo indoor sui 60 ostacoli Devynne Charlton. Ottava l'azzurra Giada Carmassi (Esercito) in 13.20. 

5000 METRI UOMINI. Una delle specialità "must" del Golden Gala (due record del mondo, per esempio, e prestazioni super praticamente a ogni edizione). Anche stasera i 5000 metri danno spettacolo grazie a formidabili interpreti. Non arriva il primato, ma si battaglia nelle fasi finali che offrono il meglio della gara e cinque atleti racchiusi al traguardo in meno di mezzo secondo. Vince Hagos Gebrhiwet in 12:51.07, l'etiope che in giugno a Oslo ha quasi eguagliato il primato mondiale dell'ugandese Joshua Cheptegei, vincendo la volata contro i connazionali Yomif Kejelcha (12:51.25) e Selemon Barega (12:51.39). A filo, quarto e quinto, il keniano Jacob Krop (12:51.55) e l'altro etiope Telahun Haile Bekele (12:51.59). In otto scendono sotto i tredici minuti.

400 METRI OSTACOLI DONNE.

Ancora una splendida esibizione di Anna Cockrell, la statunitense argento olimpico a Parigi che avvicina il primato del Golden Gala di Femke Bol (52.43), imponendosi nettamente in 52.49, il secondo miglior crono di sempre nella storia del meeting. Ayomide Folorunso (Fiamme Oro) non riesce a scendere sotto i 55 secondi, ma li cifra al centesimo (55.00) per il sesto posto. Dietro la Cockrell, la giamaicana Shiann Salmon in 53.20 e l'altra statunitense Shamier Little in 54.15.

400 METRI UOMINI. E' netto il successo dello zambiano bronzo olimpico Muzala Samukonga, nella gara dedicata alla memoria dell’ex recordman Andrea Barberi. L'africano abbatte ancora il muro cronometrico dei 44 secondi in 43.99, prevalendo nettamente su due altri finalisti delle Olimpiadi, il grenadino Kirani James (44.30), ultimo vincitore al Golden Gala e già campione olimpico e mondiale, e sul trinidegno Jereem Richards (44.55). L'azzurro primatista italiano Luca Sito (Cus Pro Patria Milano), dopo una interminabile stagione, chiude nono nella corsia più esterna, a cinque decimi dal record nazionale ottenuto agli Europei di Roma, in 45.25. Dal 2006 non si vincevano i 400 metri al Golden Gala con un crono sotto i 44 secondi. L'ultimo fu il primatista del meeting, lo statunitense Jeremy Wariner (43.62). 

SALTO CON L'ASTA DONNE. Appena messo al collo l'oro olimpico, a un anno da quello mondiale, l'australiana Nina Kennedy esalta anche il fine palato del pubblico del Golden Gala, issandosi a 4,83 al secondo tentativo dopo una progressione senza errori, per il primo successo di un'astista dell'Oceania nel meeting italiano della Diamond League. Seconda è una rediviva Sandi Morris (Usa) con la stessa misura ma più errori, terza la canadese bronzo olimpico Alysha Newman con 4,73. Le migliori due si sono giocate il successo senza esito a 4,93, con la Kennedy che si è riservata un tentativo per il primato continentale a 4,95. Le due azzurre hanno chiuso la classifica in sesta posizione e in nona. Per Roberta Bruni (Carabinieri) 4,53 al primo tentativo, per Elisa Molinarolo (Fiamme Oro) 4,23 e tre errori a 4,43.

SALTO IN LUNGO. Vince la star annunciata, la campionessa olimpica Tara Davis-Woodhall, una delle big della serata, che ha saputo infiammare il pubblico con un'ottima gara e la consueta simpatia comunicativa e gestuale. La misura migliore arriva al secondo turno, quando atterra a 7,02 (+0.1). La texana si impone con venti centimetri di margine sulla connazionale Monae' Nichols (6,82/0.0) e sulla terza americana in gara Quanesha Burks (6,66/-0.3). Quarta un'altra medagliata parigina, anche lei in quota Usa, Jasmine Moore, con 6,62.

200 METRI DONNE. La favorita della serata dell'Olimpico non tradisce le attese, e stampa il secondo miglior crono di sempre per vincere al Golden Gala, a soli nove centesimi dal primato del meeting. La firma è della statunitense Brittany Brown, bronzo a Parigi, che incornicia con un crono di caratura superiore (22.00/+0.4) una gara magistrale, vinta con margine sulla connazionale Anavia Battle (22.27) e sulla britannica finalista olimpica Daryll Neita (22.46). Solo quinta l'EuroStar Mujinga Kambundji in 22.53. Nona Dalia Kaddari (Fiamme Oro) in 23.33.

100 METRI OSTACOLI. L'unico show all'Olimpico senza i punti in palio per la finale di Diamond League. Lo vince il francese Sasha Zhoya, che in 13.18 (+0.4) avvicina il personale ottenuto ai mondiali di Budapest in semifinale (13.15), registrando nella calda serata romana il primo successo di uno specialista francese al Golden Gala. Secondo è lo spagnolo Asier Martinez, alla miglior prestazione stagionale di 13.27, terzo a un centesimo l'olimpionico di Rio, il giamaicano Omar McLeod (13.28), davanti di un altro centesimo allo statunitense Eric Edwards (13.29). Chiude sesto il campione d'Europa e primatista italiano Lorenzo Simonelli (Esercito), 13.34 come l'altro statunitense Cordell Tinch, battuto di sei millesimi. Nono Hassane Fofana (Fiamme Oro) in 13.84.

LANCIO DEL DISCO UOMINI. Vince ancora, bissando il successo di due anni fa, lo sloveno Kristjan Ceh, che riesce a qualificarsi soltanto al quinto turno per l'ultimo lancio a tre, per poi piazzare la misura vincente in chiusura di gara (68,61). Il campione mondiale 2022 a Eugene, solo quarto alle Olimpiadi di Parigi, precede in extremis il giamaicano campione olimpico Roje Stona (67,85) che riesce a prevalere nuovamente sul primatista mondiale Mykolas Alekna (67,68). Nono Alessio Mannucci (Aeronautica) con 59,94.

RISULTATI - FOTOGALLERY (di Francesca Grana e Pino Fama/FIDAL)

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