Internazionale, cross sovrano. Rybakov a 2,33
Rieccoli. L'attività indoor del primo vero weekend indoor dell'anno lancia immediatamente in orbita lo squadrone russo e molti dei suoi protagonisti più attesi. Campioni olimpici ed astri vari hanno dato vita ad una "due giorni" di sessioni che hanno fruttato i primi squilli del 2005 appena sbocciato. La Christmas Cup di Mosca ha ripresentato in pedana Danila Burkenya, il triplista rivelazione del 2004, subito vittorioso all'esordio stagionale con 16,81, e l'ex-iridato di salto in alto Voronin, battuto sulla quota di 2.21 dal ventenne Malyarenko. Sempre a Mosca il rientro della primatista del mondo dei 400 metri ostacoli Yuliya Pechonkina, impegnata in una delle cinque serie di 300 metri, vinta in 37"09. La riunione "Luch" di Yekaterinburg ha messo in mostra il gioiello più pregiato, il campione olimpico Yuriy Borzakovskiy, rientrato sui mille metri vinti in un comodo 2'21"46 controllando le velleità di Dmitriy Bogdanov, uomo da 1'45" sugli 800 metri. Ancora da Yekaterinburg la novità del 18enne saltatore Ukhov, salito improvvisamente a 2,29 e capace di battere Klyugin, l'oro di Sydney. Marcia splendente nell'impianto russo: Ilya Markov ha vinto i 5 km in 18'45"83, quasi dieci secondi meglio di quanto fatto lo scorso anno nella stessa manifestazione, davanti a Kuznetsov (18'49"32) ed al campione spagnolo Fernandez, argento olimpico, giunto al primato di Spagna in 18'50"63, ormai datato 1991 e detenuto da Miguel Angel Prieto. Nello sprint femminile buon 7"20 sui 60 metri ottenuto da Olga Fedorova, ed 1,92 nell'alto della Chicherova. Vicinissima al top-ten di sempre sui 1000 metri Larisa Chzhao, 33enne, capace di esprimersi in 2'35"34 e battere nettamente specialiste molto quotate degli 800 metri come la Vashentseva, la Cherkasova e la Zbrozhek. I primi veri numeri della stagione arrivano però da Chelyabinsk, che il 6 gennaio ha ospitato una duplice sessione di marcia e gare di salto in alto. Dalla marcia femminile arriva il primo record della stagione, la migliore prestazione mondiale junior sui 5 km della 17enne Vera Sokolova (21'30"1), battuta solo dalla 23enne Zenkova in 21'26"7. Dall'alto il primo grande acuto stagionale di Yaroslav Rybakov, campione d'Europa in carica, salito all'esordio a 2,33. Anna Chicherova, con 1,95, ha messo la firma sul mondiale stagionale femminile, battendo la Novoseltseva, ferma a quota 1,92. Altro dalle indoor Partita sonnacchiosa l'attività americana, che offrirà il meglio di sé a partire dalla fine del mese. Nell'ultimo weekend rientro in pista per l'ostacolista Dawane Wallace (7"16 e 7"15 in batteria sui 55 metri ostacoli a Knoxville, davanti al campione del mondo junior Merritt, secondo in 7"19). A Mount Pleasant, in Michigan, il mondiale stagionale sui 60 maschili ad opera del 22enne Johnny Drake in 6"62. Di questo atleta ricordiamo un gran debutto, sempre in Michigan ad inizio stagione 2004, in 6"54, poi rivelatosi cronometricamente dubbio. Mondiale stagionale anche nell'eptathlon, grazie ai 5698 punti che Mustafa Abdur Rahim (7937 punti nel decathlon 2004), statunitense nonostante il nome, ha ottenuto nel New Hampshire, ad Hanover, in occasione delle classiche Dartmouth Relays di inizio anno. In Gran Bretagna da segnalare il primato del Galles sui 300 metri ottenuto da Catherine Murphy in 38"78. Maratone, mezze maratone, frammenti di maratone La Samsung Marathon di Dubai, negli Emirati Arabi, baciata da una temperatura mite, ha premiato due atleti dell'Etiopia, Dejene Guta e Diribe Hunde. Guta ha intascato i 25,000 dollari del premio aggiudicandosi la gara in 2h10'49" davanti allo stagionato Willy Cheruiyot (2h11'24") ed all'altro etiope Giday Ahma (2h11'26"). La Hunde (2h39'08"), ha superato per cinque secondi una grande protagonista delle corse su strada degli anni '90, la kenyana Delilah Asiago, e la russa Malikova, che ha chiuso sopra le due ore e quaranta minuti. La Rock'n'Roll Arizona Marathon di Phoenix è un condensato di corsa e spettacolo. Una festa che coinvolge tutta la comunità, a partire dai molti coloratissimi partecipanti, dai gruppi rock e dagli artisti che imbracciano la chitarra e riversano musica ed allegria lungo il percorso calcando i diversi palchi allestiti per l'occasione, e la bellezza delle pin-up che fanno da coreografia alla manifestazione. Naturalmente, c'è anche la gara vera, condita da 20,000 dollari di bonus. Bottino pieno per l'Etiopia, grazie al 23enne Tefere Yae (2h14'24"), che si è imposto su Haron Toroitich (campione uscente e recente vincitore a Carpi), secondo in 2h15'40", e Shitaye Gemechu (2h32'51"), che ha lasciato a quasi un minuto l'australiana McGregor. La Tiberias Marathon israeliana, disputata il sei gennaio, ha offerto una partecipazione internazionale al maschile mentre l'evento femminile si è limitato al contesto locale. Nili Avramski ha vinto la gara delle donne in 2h44'50", mentre l'etiope Habtamu Bekele si è aggiudicato vittoria e montepremi in 2h18'08" distanziando sul traguardo i kenyani Terer e Kipkemei. Poteva mancare il Giappone nella consueta selezione di risultati dall'estero? La festa di Miyazaki (mezza maratona cittadina giunta alla venticinquesima edizione) è stata vinta dalla romena Lidia Simon, che ha al suo attivo il titolo mondiale di maratona ottenuto ad Edmonton 2001 nonché l'argento olimpico di Sydney. Come di consueto, la manifestazione di Miyazaki ha sfornato prestazioni interessanti, con la Simon scesa sotto i settanta minuti (1h09'58") ed un drappello di atlete giapponesi (Hiroyama e le giovani e promettenti Miyauchi e Taira) tutte sotto l’ora ed undici minuti. La Simon sarà la stella della maratona femminile di Osaka del prossimo 30 gennaio, dove sono iscritte anche la lettone Prokopcuka, la serba Jevtic, la romena Botezan, la minore delle Ndereba (vincitrice a Venezia 2002), e le giapponesi Hiroyama, Ozaki, Ominami, Matsuoka, Oyama e Ogoshi. Reduci dalla vittoria di San Silvestro sulle strade di San Paolo, Robert Cheruiyot e Lydia Cheromei hanno bissato il successo nella 10km di Punta del Este/Maldonado, in Uruguay, nel giorno dell'Epifania e della corsa di San Fernando, giunta alla trentunesima edizione. Cheruiyot allunga la striscia di vittorie consecutive in territorio uruguagio giungendo a quota quattro, eguagliando la striscia 1998-2001 conseguita da Paul Tergat. Ancora da San Silvestro, celebrazioni di fine anno africane: a Luanda, in Angola, brindisi vittorioso per l'eritreo Zersenay Tadesse in 37'28" (distanza di 13km) e per la kenyana Rose Jepchumba (45'03"). A Maputo, in Mozambico, inaspettata sconfitta del sudafricano Shadrack Hoff ad opera del connazionale Simons (15km in 44'16") e di Lewis Masunda dello Zimbabwe. Egmond avara Tradizionalmente foriera di prestazioni di spessore, la mezza maratona di Egmond aan Zee, in Olanda, ha patito le condizioni atmosferiche turbate da un forte vento, così intenso da determinare la cancellazione della gara di mountain bike in programma il giorno precedente la corsa. Robert Cheboror, vincitore ad Amsterdam in ottobre in 2h06'23" e secondo a Boston nella scorsa primavera, si è limitato a vincere in 1h'03'35". Tra i battuti Kigen, Mbote, Kipsang. Cronometro opaco anche per le ragazze, dove si è imposta Hilda Kibet in 1h13'18" davanti ad Hellen Kimutai (2h25'53" ad Amburgo nel 2003). La Baringo Half Marathon di Kabarnet, in Kenya, ha espresso risultati tecnicamente più validi: Mbarak Shami (ex-Richard Yatich, ora passaporto qataregno), ha vinto in 1h01'57" davanti a Stan Kipkoskei e Thomas Chemitei (2h10'23" nel 2004). Le campestri La ripresa del circuito del cross IAAF ha destato sensazione per la sorprendente vittoria colta dallo statunitense Dathan Ritzenhein in quel di Belfast, successo che conferma il talento del giovane mezzofondista targato USA dopo il brillante terzo posto nella corsa di San Silvestro di Bolzano dell'ultimo dell'anno. L'inversione di tendenza, rispetto al consueto dominio africano sui prati d'Irlanda, si era manifestata già lo scorso anno con la vittoria di Sergey Lebed. Vero che i grandissimi rappresentanti del Kenya non erano della partita, ma ad onor del vero i nomi dei battuti (Ernest Kimeli e Barnabas Kosgei, entrambi junior, oltre che Luke Kipkosgei e Hillary Chenonge) garantivano un "field" di indubbia qualità. Nella carriera di Ritzenhein brilla in quota juniores la medaglia di bronzo, ottenuta nel 2001, ai Campionati del Mondo di Cross edizione 2001 (Ostenda), quando tale Kenenisa Bekele assurse alla planetaria notorietà assicurandosi il primo dei tanti ori della sua straordinaria carriera. Quel giorno, il 25 di marzo, l'etiope futuro re del mondo colse il successo dopo aver a lungo duellato, il giorno precedente, contro una selva di maglie rosse kenyane per il titolo mondiale assoluto di cross corto, cedendo in volata al solo Enock Koech. Ritzenhein, superato per l'argento anche dal kenyano Lebo, riuscì nell'impresa di lasciarsi alle spalle atleti come Nicholas Kemboi (ora quarto di sempre, cronometricamente, sui diecimila metri) e Robert Kipchumba. Per conoscere un po' nel dettaglio il talento americano del Michigan, diciamo che nel 2002 è stato fermato da una frattura femorale da stress e che ai Giochi di Atene ha patito il ritiro sui 10000 metri, specialità nella quale ha corso in 27'38"50 nella scorsa stagione. I circa sei chilometri del percorso femminile hanno sancito come da pronostico l'assoluto strapotere etiope, concretizzatosi nei nomi della più giovane delle Kidane, della conosciutissima Denboba, della Melkamu e della Ayanu. Il cross sotto l'egida della EAA ha fatto tappa domenica scorsa in Spagna, in occasione del 51° Zornotza di Amorebieta. A conferma del successo madrileno di fine anno, la coriacea australiana Benita Johnson ha ottenuto un nuovo successo, battendo sugli oltre sei chilometri e mezzo del percorso la 37enne Edith Masai, l'altra kenyana Timbilil, ed un drappello di specialiste europee capitanate dalla gallese Butler. Assenti i kenyani nella prova maschile di 10 chilometri e 700 metri, il successo è andato ad Hassan del Qatar (ex-Albert Chepkurui), che ha preceduto il tanzaniano Joseph e l'ugandese Kiprop. Craig Mottram, debilitato dagli antibiotici, ha ceduto classificandosi quattordicesimo. In Spagna cross internazionale e bel tempo anche a Fuensalida (18° edizione della manifestazione), con Patrizia Tisi settima sui 6,6km del percorso: successo della giovanissima etiope Gelete Burika davanti alle portoghesi Monteiro e Rosa, alla connazionale Getaneh, alla belga Geens, la spagnola Martin, seguita appunto dall'azzurra. Dietro la Tisi, nomi prestigiosi come la polacca Bak, ex-primatista del mondo dei tremila siepi, l’etiope Kuma e la spagnola Aguilar. Ottimo il cast maschile, con successo di Zersenay Tadesse davanti all'onnipresente ucraino Lebed. In Kenya si sono conclusi i weekend del cross, con la partecipazione di nomi importanti, in particolare nel cross corto maschile, dove è tornato alla vittoria Eliud Kipchoge, iridato dei cinquemila metri e bronzo olimpico, davanti a Isaac Songok, Brimin Kipruto ed Augustine Choge, cioè gente che ha fatto la storia recente del mezzofondo junior, e che nel caso di Songok ha già mostrato qualità d'attore protagonista nell'atletica dei grandi. Il cross IAAF di Edinburgo, in programma sabato prossimo, non vedrà al via Kenenisa Bekele, distrutto dal dolore per la tragica morte della fidanzata e futura moglie. Il campione olimpico ha per il momento sospeso ogni attività ed ovviamente non ha ancora ripreso gli allenamenti. News Cambio di registro per Talkmore Young Nyongani, quattrocentista dello Zimbabwe (45"09), passato alle cure di Nico van Heerden, coach di Llewellyn Herbert. Propositi di partenza anche per l'olimpionica di salto triplo Francoise Mbango, che potrebbe lasciare la Francia per allenarsi presso il centro tecnico internazionale di Delkalb, nello stato americano della Georgia. Galfione dice addio Il campione olimpico di salto con l'asta 1996 Jean Galfione, dopo quattro stagioni minate da infortuni e due interventi chirurgici, ha annunciato che si ritirerà al termine della stagione 2005. Prossima settimana con il cross IAAF di Edinburgo, il bis domenica a Siviglia, e panoramica sull'attività internazionale indoor. Marco Buccellato
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