Europei U23: Calì, La Mantia e Perrone puntano al
La seconda giornata dei Campionati Europei Under 23 ha visto assegnare la prime medaglie di questa edizione 2003: due ori alla Grecia con Athanasia Tsoumeleka (marcia) e Ioannis Kanelopoulos (10.000 maschili). Nel decathlon e nell’heptathlon dominio tedesco con André Niklaus e Jennifer Oeser. La mattinata Supera la qualificazione dell’alto Filippo Campioli con 2.18. L’azzurro ha combattuto testa a testa con l’ungherese Laszlo Boros per conquistare l’ultimo posto utile per entrare nei dodici. L’atleta italiano salta 2.18 al primo tentativo mentre Boros riesce a superare la quota solo al terzo salto. Non superano le qualificazioni gli ostacolisti azzurri. Micol Cattaneo nei 100hs è penalizzata da una partenza troppo lenta ai blocchi (13.83). Nella quarta batteria la svedese Susanna Kallur con 12.97 impone subito la sua legge e sfiora di un centesimo il record dei campionati Europei U23 (12.96 detenuto sempre da lei stabilito ad Amsterdam nel 2001); in campo maschile partenze buone sia per Carlo Alberto Mainini che per Daniel Buttari. I due azzurri non riescono però a chiudere con tempi utili per la qualificazione: Mainini ferma il cronometro a 14.21 mentre Buttari chiude con 14.33. Da segnalare la prima batteria dei 110hs che ha visto arrivare sul traguardo con 13.59 il francese Ladji Doucoure, l’olandese Gregory Sedoc e il russo Sergey Chepiga. Nel pomeriggio Grande protagonista un acquazzone estivo che ha spazzato lo stadio Zawisza dall’afa ma, ovviamente, ha reso difficili le prove degli atleti. La prima medaglia d’oro di questa competizione 2003 l’ha vinta nella marcia femminile, a braccia alzate, la greca Athanasia Tsoumeleka (1:33:55), seconda la portoghese Vera Santos (1:35:18), terza la tedesca Sabina Zimmer (1:35:56). Vincenza Calì nelle semifinali dei 200m femminili, nonostante le sue non perfette condizioni, giunge terza con 23.69 e conquista l’accesso alla finale. La sua batteria viene vinta dall’ucraina Maydanova con 23.19. “Sono soddisfatta per aver raggiunto questo importante traguardo – ha dichiarato la Calì – Non sono in grande condizione (colpa dei postumi di una sciatalgia ndr). In finale sarà dura. Sono in prima corsia e questo significa che nei primi 70m non riuscirò a dare il massimo. Superata la curva provo il cambio di passo. Vediamo cosa succede in finale\". Ottimo nel triplo Simona La Mantia che al primo salto tira fuori un 14.06 e mette in cassaforte la qualificazione: “Finale durissima ci sono la rumena (Alina Dinu ndr) e la russa (Viktoria Gurova ndr) che sono avversarie temibili. Sono entrata in pedana carica, ho avuto sensazione molto buone. Sapevo che era un salto buono. Il mio obiettivo è andare in zona medaglia o comunque esprimermi al massimo”. Giovanna Franzon, sempre nel triplo, con 13.09 non supera il turno. Nei 1500 Lorenzo Perrone con 3:43.06 mette in fila i suoi avversari e si candida ad un ruolo da protagonista in finale. Nell’altra semifinale Cosimo Caliandro con 3:49.33 giunge nono e non si qualifica. Nei 400m fuori sia Stefano Aguzzi (47.03 in una semifinale dove i primi tre hanno stabilito il loro personal best) che Daniela Reina (54.82). Giorgio Piantella nell’asta vola fino a 5.30 e con un colpo solo stabilisce il suo personal best e passa il turno. Il decatleta azzurro Matteo Kranner mantiene la promessa e si presenta in questa seconda giornata in grande spolvero: 14.82 nei 110hs, 4.40 nell’asta; 44,11 nel disco; 48,37 nel giavellotto; nei 1500: 4:56.76. Chiude le sue fatiche e si posiziona al tredicesimo posto con 7140 punti. La medaglia d\'oro è andata al tedesco André Niklaus, oltre alla soddisfazione di stabilire il suo nuovo primato stagionale con 7983 punti. Nell’ultima gara della serata dominio del greco Ioannis Kanelopoulos (29:00.78) che nello sprint supera l’ucraino Vasil Matviychuch (29:01.29). L’azzurro Liberato Pellecchia non tiene il ritmo forsennato dei primi e ad otto giri dalla fine si stacca dal gruppo. Chiude al sesto posto con 29:54.91.
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