Mondiali indoor, quinti la Martinez e Torrieri
Due quinti posti per gli azzurri nella seconda giornata dei Campionati Mondiali indoor di Birmingham. Magdelin Martinez, nel salto triplo, ha chiuso la sua gara con la misura di 14,32, lontana purtroppo dal podio. L\'oro è andato alla britannica Ashia Hansen (15,01), l\'argento alla camerunense M\'bango (14,88) e il bronzo alla senegalese (tesserata per la società romana Fondiaria SAI) Kene N\'Doye (14,72). \"Non c\'è stato niente da fare - il commento della Martinez - le ho provate tutte, ma su questa pedana, che privilegia le saltatrici che hanno tempi d\'appoggio brevi, non avevo chances. La rincorsa era a posto, ma miei piedi non rispondevano. Me n\'ero accorta già un mese fa, quando sono venuta qui per il meeting. Sono arrabbiata, certo, ma quando mi calmerò, mi renderò conto del fatto che una finale mondiale non è mai da disprezzare\". Marco Torrieri non aveva possibilità, fin dalla partenza: la prima corsia, nei 200 metri indoor, è una specie di castigo. \"Quando sono entrato sul rettilineo - le parole di Torrieri - ho spinto al massimo, ma gli altri erano già lontanissimi. Non si può correre in prima, ma lo sapevo fin dalla partenza. Bilancio? Decisamente positivo, spero che tutto questo possa poi trasformarsi in qualcosa di altrettanto significativo in estate: Parigi è il vero obiettivo\". Tempo conclusivo da registrare esclusivamente per la cronaca: 21.68, in una gara che ha visto trionfare il britannico Marlon Devonish in 20.62. Giuseppe Gibilisco e Assunta Legnante, gli altri due finalisti azzurri, sono finiti all\'ottavo posto. Ma mentre per la Legnante, che veniva da una stagione invernale non felicissima, il risultato va considerato con ampia soddisfazione (\"la mia gara vera era quella di stamattina\", ha detto con la consueta franchezza la napoletana, che ottenuto nel pomeriggio 18,20), la prestazione di Beppe Gibilisco lascia l\'amaro in bocca. Dopo la brillante qualificazione di ieri, la finale, chiusa con 5,40 e un complesso di tre tentativi - ovviamente falliti - tra 5,60 e 5,70, non è stata all\'altezza. Il siracusano era in grande condizione, come dimostrato dal record italiano ottenuto qualche setimana fa a Donyetsk (5,71): avrebbe potuto davvero essere la sorpresa azzurra di questo Mondiale.
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