Coppa Europa, vola la 4x100, squadre KO
E\' un sapore dolceamaro, ciò che resta in bocca alla fine della prima giornata di gare della Coppa Europa Spar, nel magnifico scenario del \'Luigi Ridolfi\' di Firenze. Il caldo opprimente non è stato il maggior tormento per gli azzurri, dopo il giro di boa: ciò che ha fatto più male sono state le classifiche a squadre, che vedono l\'Italia sconsolatamente ultima sia tra le donne (e qui, purtroppo, per varie ragioni era lecito attenderselo) sia, sorprendentemente, tra gli uomini. Qualche prestazione sfortunata, parecchie altre, invece, assolutamente deludenti, hanno precipitato il team tricolore al posto del fanalino di coda, all\'alba di una giornata conclusiva che, in virtù di tutto questo, si annuncia durissima. Ma c\'è stato anche il conforto di almeno un paio (diciamo tre) di prestazioni super: la vittoria della 4x100 maschile in 38.42 (a soli cinque centesimi dal leggendario 38.37 di Tilli, Simionato, Pavoni e Mennea a Helsinky, sul podio mondiale tra Usa e Urss), e il 2,30 di Alessandro Talotti nell\'alto, con visto per i Mondiali di Parigi e conferma della vis agonistica di questo straordinario friulano, secondo solo al russo Rybakov. La 4x100, dunque: Francesco Scuderi, Simone Collio, Massimiliano Donati e Alessandro Cavallaro hanno compiuto una vera impresa. Il loro crono è la miglior prestazione mondiale 2003, ed è accompagnato da \'scalpi\' preziosi, come quelli di Polonia e, soprattutto, Gran Bretagna, quartetti indiziati di medaglia per i Mondiali parigini. Bene Scuderi - con la solita buona reazione allo sparo - in avvio, eccellente \'l\'armadio\' Collio sul rettilineo (\'who\'s that guy?\' ha chiesto allarmato un cronista inglese dopo tre quarti della frazione di Simone), preciso, senza sbavature, Donati nella curva, straordinario Cavallaro sul rettilineo: il siciliano ha ingoiato almeno un paio di avversari, trascinato dall\'urlo della folla fiorentina, e se avesse avuto coscienza del crono di rilievo, avrebbe forse potuto avvicinare, con un paio di appoggi finali meno rilassati, anche il record italiano. Che arriverà, c\'è da scommetterci. Talotti ha fatto il fenomeno. Ma ormai ci stiamo abituando. Il primo centro era giunto a Monaco, agli Europei, quando fu quarto da \'ripescato\' in azzurro, grazie al tanto vituperato Progetto maglia Azzurra. Poi, la vittoria in Coppa Indoor a Lipsia. Infine, Firenze. La quota di 2,27 al secondo tentativo, e poi, finalmente, il 2,30 che sembrava non arrivare mai, al primo salto. Vittoria già in tasca, e invece ecco Rybakov che dimostra tutta la sua classe e ribalta le cose infilando 2,32 al primo tentativo. I tre salti residui di Talotti (uno a 2,32, due a 2,34) non mutano la classifica. Ma è comunque gioia grande. A parigi, avremo finalmente un nostro rappresentante nell\'alto. Che va considerato soprattutto per la sua capacità di stare in gara, vera caratteristica dei campioni: nelle fasi regionali dei societari non va oltre i 2,16; ma quando la posta in palio è degna di questo nome, ecco la zampata felina. Talotti è, lo possimo dire, un campione. Al momento, poco più che potenziale, certo. Ma gli indizi, ci sono tutti. Tra le donne, bene hanno fatto Magdelin Martinez e Claudia coslovich. La cubana di Brescia ha sfiorato il record tricolore, planando a 14,76, un solo centimetro meno del suo record. Ma ciò che fa rabbia a Magdelin e ai tifosi azzurri è la sconfitta ai danni della russa Pyatikh, capace di 14,79 e di un miglioramento di mezzo metro circa. Pazienza, la Martinez c\'è, e questo, per il momento, è sufficiente. Cladia Coslovich ha centrato un eccellente 62,70, misura che le è valsa il terzo posto e le ha regalato un sorriso dopo una stagione intera di amarezze. Per la triestina, finalmente la spallata giusta, capace probabilmente di riportarla - anche a livello mentale - sui livelli del 2000, quando fu finalista olimpica a Sydney.
In alto, la 4x100 azzurra; in basso, Cavallaro taglia il traguardo (Omega/FIDAL)
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