A Grosseto gli azzurri riprendono quota
Gli azzurri riprendono quota nella calda mattinata grossetana, mentre cresce anche l’attesa per la finale dei 200 metri, con Andrew Howe tra i favoriti, in programma nel pomeriggio. Tania Vicenzino avrà fatto contento il suo allenatore Medesani, qualificandosi per la finale del lungo con il nuovo personale di 6.18 (-0.4, aveva 6.09 quest’anno), addirittura la quarta misura complessiva dei due gruppi preliminari. Solo la tedesca Sophie Krauel, con un balzo eccezionale da 6.59, è stata capace di superare la norma di qualificazione, fissata a 6.35 per l’occasione. La finale del lungo è in programma per domani pomeriggio. Alla saltatrice friulana si è affiancato Nazzareno Di Marco, il prestante discobolo ascolano: un bel traguardo per l’Asa Ascoli e per il tecnico Armando De Vincentis, che a questo punto ha raggiunto l’invidiabile traguardo di piazzare in finale entrambi i suoi atleti presenti qui a Grosseto. Di Marco ha lanciato a 55.12, quinto nel gruppo A, e ha dovuto trepidare fino alle ultime battute del gruppo B, ottenendo comunque la qualificazione alla finale di domenica con la decima misura complessiva. Intanto l’eptathleta Cecilia Ricali ha iniziato con grande determinazione la sua avventura, sotto gli occhi attenti del suo giovane tecnico Francesco Gioia. L’atleta della Darra Torveca ha corso in modo volitivo i 100 ostacoli, suo primo sforzo, con 14.18 (vento +0.6), molto vicina al suo personale in questa prova. Con un bel salto a 1.74 nell’alto, Cecilia è ora quinta nella classifica complessiva con 1856 punti (conduce la britannica Jessica Ennis con 2018): e peccato per i tre bei tentativi non riusciti al nuovo personale di 1.77, che avrebbero portato la lombarda a ridosso della momentanea zona-medaglia. Ma ovviamente il percorso è ancora molto lungo. E’ stata brava anche Elisabetta Petracca nelle batterie dei 1500: la qualificazione era oggettivamente un miraggio, ma l’atleta di Pinerolo – uscita da una stagione 2003 di quasi completa inattività - è riuscita ad esprimersi comunque a livello dello stagionale con 4:30.62 (vanta un 4:27.00 di personale, risalente al 2002 e quest’anno aveva corso in 4:32.73). Allo stesso modo i due ostacolisti avevano come obiettivo realistico un miglioramento personale: per entrambi non è arrivato, soprattutto per alcuni errori tecnici nei quali sono incorsi durante le rispettive batterie. Alla fine l’ordine d’arrivo ha visto il trentino Stefano Petrolli chiudere settimo in 14.73 (+1.8) e il genovese Emanuele Abate nella stessa posizione in 14.84 (+1.8) nelle rispettive batterie.
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