Tisi, ritorno con vittoria



Due mesi senza gare, poi il rientro. Col botto. Patrizia Tisi non avrebbe saputo scegliere il modo migliore per il ritorno alle competizioni, dopo lo stop forzato. "E' vero - conferma, mentre si allontana dall'eco di una premiazione che la vede protagonista, nel giorno della festa della donna, insieme ad altre atlete bresciane - Non avrei potuto fare di meglio, al rientro in gara dopo due mesi passati solo ad allenarmi." Ha saputo di poter correre la Cinque Mulini solo venerdì sera. "Ormai - dice - non ci speravo quasi più. Invece, alle sette di sera di venerdì è arrivato il via libera al tesseramento per la Cover. Bello, mi sono detta, ma poi mi sono accorta di dover preparare mentalmente la gara: praticamente l'ho fatto sabato, cioè un giorno prima." Un giorno che, però, è stato più che sufficiente per riconfermarsi campionessa d'Italia: "Sinceramente - sottolinea, con modestia - non me lo aspettavo. Non pensavo, dopo tanto tempo, di poter rimanere davanti tanto tempo. Invece, più il tempo passava più mi veniva in soccorso la rabbia accumulata in questi due mesi di allenamenti solitari: è stata un carburante formidabile." Alla fine le è rimasta davanti solo la Mrisho; ad un certo punto, anzi, Patrizia ha addirittura accarezzato la vittoria assoluta: "Sarebbe stato troppo - scherza - La tanzaniana andava veramente forte: ha impresso alla corsa un ritmo subito veloce, ed il gruppo si è sfilacciato fin dall'inizio. Sono stata brava, in quel momento, a tenere duro: sapevo che se avessi mollato sarebbe stato impossibile poi rientrare, visto il ritmo della gara. Invece, con mia grande sorpresa, ho tenuto fino in fondo, agevolata, in questo, anche dalle condizioni atmosferiche. Gareggiare sull'asciutto, in questo senso, mi ha giovato. Sono soddisfattissima - conclude - anche perchè riconfermarsi a questi livelli è sempre difficile." La seconda maglia tricolore consecutiva, adesso, oltre che il giusto premio per questa bresciana tenace, rappresenta un punto di partenza, verso i Mondiali, anche in chiave azzurra: "Andremo a Bruxelles con la Nazionale - sottolinea - con la convinzione di poter fare bene. A livello individuale mi farebbe piacere riuscire a migliorare il 21° posto del 2003; spero che il percorso non sia troppo duro, con tante salite, e che, soprattutto, non piova. Tanzaniane, etiopi e keniane sono fuori portata, ma se si correrà su un green asciutto e veloce potrebbe venir fuori una bella gara, anche per cercare un piazzamento di squadra."


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