Internazionale, in Europa il preludio di Atene
Settimana del dopo-trials: terminati quelli in pista, sono ancora in svolgimento quelli dell'agenzia americana antidoping. Per avere la squadra definitiva c'è da aspettare un po', ma nel frattempo molti dei protagonisti, promossi e bocciati dai verdetti di Sacramento, sono atterrati in Europa per gareggiare nei prossimi dieci giorni (fino a Zurigo), dopodichè sarà aria di Olimpiadi. Golden League: Parigi Scorrendo i risultati ci s'imbatte immediatamente nella migliore doppietta in carriera di Francis Obiwkelu, che come ripetiamo da mesi, sta vivendo la sua migliore stagione: già da foto ricordo la sconfitta inflitta a Maurice Greene dopo lo sbarco in Europa, figuriamoci la consapevolezza di un 10.06 corso con un metro di vento contrario. Meno preventivato era ritrovarsi cinque kenyani in fila a correre in meno di 3:32.2 i 1500, cosa che non accadeva da un po'. Il caposcuola Lagat con 3:29.21 ha scippato all'ex-marocchino Ramzi la leadership stagionale ed ha portato su tempi eccellenti la nidiata dei cuccioli Kiptanui, Chirchir, Korir e Kipchirchir. Chiari segnali di ritrovata efficienza dopo il mezzo disastro della finale dei trials (fortunatamente senza perdita del passi per Atene) per Allen Johnson (13.07), e grandissima gara di Naman Keita sui 400 ostacoli, che quasi piace più del vincitore Sanchez (47.99). Il nerissimo e gigantesco francese (un metro e novantasei, vicecampione del mondo con la 4x400, mica uno che non ci si aspettava), l'abbiamo imparato a conoscere nella tribolatissima trasferta della nazionale italiana a Clermont-Ferrand dello scorso anno, dove per la prima volta scese sotto i 49 secondi. Visto anche al Golden Gala recentemente (secondo) ha sparato un eccezionale 48.17 che toglie il fiato corto ai francesi nella specialità che è rimasta recentemente orfana di Diagana. Nulli alla meta Tre nulli d'entrata nell'asta per Mack, Markov, Ecker. Zero centimetri per Friedek nel triplo. Capita, ma raramente a tutti insieme. Per la cronaca vincono Averbukh ed Olsson. Fa girare la testa il disco di Alekna, ancora oltre i settanta (70.21). Ora un po' di ragazze: fra cento e duecento si mischiano le carte e vincono la Arron e Muna Lee, che si farà conoscere finalmente anche in Europa. Ai punti le migliori sono apparse la Ferguson e la bulgarina Lalova, che sarà anche partita sullo sparo in occasione del 10.77 di Coppa Europa, ma è un'ossesso. Toglie un altro decimo al record nazionale di Bahamas Tonique Darling-Williams, una delle stelle del Golden Gala romano. Ancora sotto i 51" la Tirlea, da diverse gare seconda in attesa del colpaccio. Emigrata dagli ostacoli, anche la Pittman segna un crono di valore (50.93). La bagarre dei 1500 regala un successo da incorniciare alla ungherese Varga, ed una serata da dimenticare alla Mutola, che dopo aver perso a Losanna era andata a studiare sulla distanza più lunga: in quattordici le sono sfilate davanti e non è una bella cosa. Nel martello ormai se non fai settanta non vinci da nessuna parte: la solita Moreno prevale sulla Montebrun e sulla Heidler, che andrà ancora oltre la fatidica fettuccia il giorno successivo a Manchester. Debutto europeo per l'americanina Gilreath che i settanta li sfiora ed è quarta. Birmingham-record Non fa più notizia il primato del mondo dell'asta femminile. Sorprende un po' l'inizio titubante di Yelena Isinbayeva, che si è giocata tre prove per superare 4.47 e 4.57, poi è decollata su tre tentativi perfetti a 4.69, 4.79, ed al 4.89 che le ha permesso di riappropiarsi del primato del mondo, scippatole a sua volta dalla Feofanova in Grecia tre settimane fa (qui seconda con 4.69). Una notizia è invece il ritorno di Kim Collins non tanto per il tempo (vento favorevole sì, ma freddo e disorientante), quanto per il metro e mezzo dato a Lewis-Francis ed agli altri britannici ed americani. L'incontro Gran Bretagna-USA-Europa-Commonwealth ha visto prevalere gli atleti di quest'ultima selezione sugli americani per soli due punti. A rappresentare l'Europa anche Christian Obrist, settimo in 3:47.37 nei 1500 di Rotich (3:38.69). Per gli USA 8.35 di Phillips con tre nulli di contorno. Fra le ragazze magnifico 11.04 della giamaicana Bailey davanti alla bahamense Ferguson (11.15), ed alla sempre più sorprendente inglese Oyepitan (11.17). Campionati russi in più atti Il meglio deve ancora arrivare (prossimi giorni) ma le gare fin qui disputate hanno dato ottimi risultati: nel peso soprattutto, con il mondiale stagionale della Korzhanenko (20.79) ancora davanti a Svetlana Krivelyova (20.69), e l'atteso ritorno di Olga Kuzenkova al ruolo di primadonna del martello: il suo 74.54 ha relegato al secondo posto il lancio della vita di Yelena Konevtsova, 73.68 nel giorno del suo debutto oltre i 70 metri. Nel disco conferma della Sadova (67.58). Nelle corse cinque ragazze sotto i quindici minuti sui 5000, con titolo che va alla primatista mondiale delle siepi Samitova in 14:53.70. Per i maschi segnaliamo la nuova sconfitta di Makarov (83.54) ad opera del capofila mondiale Ivanov (84.58), ed il primo meno-49 dell'ostacolista Lipskiy (48.97). Flash europei Nel fine settimana campionati nazionali In Lituania, Irlanda e Croazia. A Kaunas Virgilijus Alekna, rientrato da Parigi, ha confermato l'attuale stato di grazia vincendo il titolo nazionale con un lancio di 69.25. Bene anche la giavellottista Ramanauskaite che nel solo lancio valido dei tre effettuati ha ottenuto la misura di 62.45. In Irlanda ancora male Sonia O'Sullivan, che ha corso i 1500 in 4:22.58, chiudendo al terzo posto. A Spalato rientro dopo lunghissima assenza del forte ostacolista Grabusic (secondo anno di under 23, 13.54 nel 2003), al titolo in 13.80. Torniamo per un attimo sul clamoroso 38.30 realizzato dalla 4x100 tedesca a Madrid dieci giorni fa. Abbiamo i nomi dei componenti del quartetto, ed aumenta lo stupore leggendo i nomi di Broening, Unger, Kosenkow ed Helmke. Broening l'abbiamo visto sabato nell'igloo di Manchester correre in 10.9 (sì, dieci e nove); a questa squadra mancava Ostwald, e forse anche l'Ernst visto nel triangolare contro l'Italia e gli inglesi. O forse non mancava proprio nulla, visto che il risultato è arrivato "anche" sommando il valore dei singoli, ma soprattutto per la fantastica performance offerta in zona-cambio. Karelia Games Una domenica a Lappeenranta, Finlandia: Karjalainen ancora oltre gli ottanta metri nel martello (81.23), ed altre buone cose. William Chirchir corre in 1:44.65 sugli 800, il danese Olsen batte Tiisanoja nel peso con ventuno metri esatti. Manuela Bosco chiude sesta in 13.58 nei 100 ostacoli dell'haitiana Faustin ex-statunitense (12.87). Continua ad allungare la gittata Mikaela Ingberg (dardo a 62.53). Dalla Finlandia un bel giavellotto anche per Esko Mikkola, che a Nokia ha messo la suoneria da 84.27. Ad un'oretta di aliscafo, in Estonia, il meeting EAA di Tallinn ha lasciato il segno per l'ennesimo ritorno in copertina di Merlene Ottey, che a 44 anni compiuti ha corso in 11.19. Marco Mazza, Francesco Ingargiola e Michele Gamba hanno gareggiato a Mataro (Spagna) in occasione dei campionati nazionali dei 10000. Mazza ha chiuso in 29:00.17 (sesto), Ingargiola in 29:35.48 (nono), Gamba non ha concluso la gara. Titolo a Chema Martinez in 27:48.10. Sempre in Spagna incremento di quasi cinque metri sulle precedenti esibizioni per Mercedes Chilla, che ha ottenuto il primato nazionale del giavellotto a Castellon, lanciando a 62.32. A L'Hospitalet, in una gara inserita nel contesto della Coppa per società, Anier Garcia è tornato a livelli discreti correndo in 13.47, perdendo però da Yoel Hernandez (13.44). Dalla metà scorsa settimana un riuscitissimo meeting di asta a Karlsruhe: Otto e soprattutto l'under23 Schulze sono saliti a 5.70, mentre Carolin Hingst è entrata nella top ten di sempre con 4.66. Brevi dall'Africa... Nezha Bidouane, iridata dei 400 ostacoli ad Atene '97, ci riprova. Per lei 24.57 in un duecento corso a Casablanca. Dehiba Hind, marocchina vista correre in 4:03.72 i 1500 del Golden Gala, potrebbe acquisire la cittadinanza francese prima dei Giochi. Bastian contrario: Nicholas Kemboi, 26:30.03 lo scorso anno sui diecimila, è tornato sui suoi propositi di gareggiare per la bandiera del Qatar, e continuerà a rappresentare il Kenya. Nell'immediato futuro c'è in ballo il suo inserimento nella squadra olimpica al posto dell'ex-iridato Kamathi. ...e dall'Asia Lo Sri Lanka porterà un saltatore in alto ad Atene: è il ventenne Wijsekera, salito a 2.27 a Colombo nel corso dei campionati nazionali, dove ha marcato visita l'attesa velocista Jayasinghe. Qualche flash dall'Asia ex-sovietica: in Kazakistan un nome nuovo nei 400 ostacoli, Galina Pedan, che kazaka non è bensì kirghiza, e stupisce per l'abissale miglioramento del primato personale (da 59.43 a 56.16!). Una cosa simile è accaduta anche al pesista indiano Ranvijay Singh, che da 18.84 (datato di due anni) è passato in un colpo solo a 20.26. L'attività non conosce sosta e già da oggi porta il Super Grand Prix a Stoccolma, con la 4x100 azzurra in scena contro i teams brasiliani (ancora alla ricerca dell'assetto, "solo" 38.80 quest'anno), trinidegni, ghanesi ed altre nazionali europee. In cartellone, nei prossimi giorni, Londra (venerdì), Heusden-Zolder (sabato) e Linz (lunedì). In mezzo, la fine dei campionati russi. Per noi l'appuntamento, al solito, è per il tardissimo lunedì sera o martedì mattina. Marco Buccellato
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