Atletica 2004, festa per olimpionici e non solo
Il salone di Villa Madama a Roma, adornato come nei giorni di festa, era pieno in ogni ordine di posti. E d’altronde proprio di una festa si trattava: il prestigioso angolo verde della Capitale ha ospitato oggi “Atletica 2004”, il momento di consuntivo e di riflessione su un anno vissuto attraverso piste e pedane. Un anno importante, che per l’atletica italiana è stato contraddistinto da risultati straordinari: solamente in due casi infatti l’Italia era tornata dalle Olimpiadi con più di un oro. E chiaramente Stefano Baldini ed Ivano Brugnetti sono state le stelle della giornata. La festa, sapientemente condotta da Franco Bragagna, è iniziata con le premiazioni extragonistiche: il Premio Alfredo Berra destinato a un rappresentante della carta stampata è stato assegnato, alla memoria, a Salvatore Massara, penna che qualche settimana fa ci ha lasciato orfani dei suoi scritti in giro per il mondo, ed è stato ritirato dal figlio; il Premio Paolo Rosi assegnato a un cronista della Radio-Televisione, è andato a Maurizio Compagnoni, apprezzata voce di Sky per i meeting della Golden League. Poi sono state assegnate le Querce di III Grado, massime onorificenze Fidal per personaggi di settore, andate quest’anno a Pietro Cappellari, Luciano Gigliotti (“Di solito si danno a chi è in procinto di chiudere la propria carriera – ha detto bonariamente il tecnico dell’olimpionico Baldini – ma sarà difficile togliermi di torno…”) e Leonardo Guzzo. La festa, ripresa dalle telecamere Rai, è entrata poi nel vivo con la premiazione dei migliori atleti messisi in evidenza nel 2004. Sul palco sono sfilati in rapida sequenza Agnese Maffeis, alla quale è andata il premio alla carriera (“Chiudo dopo 27 anni satura di atletica agonistica ma consapevole di avere bei ricordi e di avere fatto tutto quello che mi era possibile”); William Frullani, vincitore in Coppa Europa di Prove multiple; Rosita Rota Gelpi e Marco Gaiardo campioni del mondo di corsa in montagna; Simone Collio e Simona La Mantia finalisti ai Mondiali Indoor; il bronzo ai Mondiali Juniores Laura Gibilisco e il doppio oro Andrew Howe che ha dato appuntamento a Pechino 2008 per ripetere le magiche giornate di Grosseto; i finalisti olimpici Alberico Di Cecco, Rossella Giordano, Magdelin Martinez, Elisa Rigaudo, Alessandro Talotti e Nicola Vizzoni. Le stelle della giornata erano però chiaramente coloro che sono tornati dalle Olimpiadi di Atene con qualcosa di prezioso al collo. Primo a presentarsi per ricevere il premio, Giuseppe Gibilisco, bronzo nell’asta, rammaricato per chiudere una stagione che, Giochi a parte, è stata contraddistinta quasi esclusivamente da delusioni e sofferenze fisiche: “Il 2005 riparte all’insegna della ricerca dei 6 metri, che penso di valere se potrò lavorare senza intoppi muscolari”. Poi è stata la volta di Ivano Brugnetti: un lungo applauso ha accompagnato le immagini del suo rettilineo finale ad Atene: “E’ un oro maturato dall’esperienza di 5 anni amari, duri, che hanno arricchito però il mio bagaglio di uomo. La 50 Km è una brutta distanza, non sono più riuscito negli ultimi anni a trasmettere in gara la fatica dell’allenamento. Nella 20 sono invece riuscito a quadrare il cerchio. Nel 2005 penso di continuare sulla distanza breve, poi vedremo se a Pechino 2008 si riuscirà a doppiare, anche se il grande Korzeniowski mi ha detto che è difficile”. Gli ha fatto eco il suo allenatore Antonio La Torre: “Ha avuto la forza di insistere per 40 mesi senza ottenere nulla: ora speriamo di non doverne attendere altrettanti perché si ripeta, ma io sono fiducioso”. Infine è toccato a Stefano Baldini, i cui ultimi metri trasmessi dagli schermi sono stati scanditi dagli applausi: “E’ sempre un’emozione rivederli. Essere qui significa aver fatto qualcosa d’importante. Mi chiedono spesso se senza lo stop forzato del brasiliano Lima, lo avrei comunque ripreso: io dico solo che nei 1500 metri precedenti gli avevo dato 11”, in quelli successivi 25. Eppure, per l’aggressione da parte dello pseudotifoso, ora forse lui è più famoso di me…”. Baldini ha ribadito di voler arrivare a Pechino: “Così Gigliotti avrà una scusa per non smettere… Il mio obiettivo per il 2005 sono una maratona in primavera, da scegliere fra Londra e Boston, e i Mondiali di Helsinki: ci sarò, amo troppo la maglia azzurra”. Ai due olimpionici di atletica si è infine unito quello di scherma Aldo Montano: i tre hanno ricevuto dalle mani del presidente Gola il prestigioso Trofeo Bruno Zauli, assegnato ogni due anni a chi si mette in luce nell'atletica e in un'altra disciplina sportiva. La festa si è chiusa con il saluto del presidente Gianni Gola, velato di un pizzico di malinconia per la scadenza del suo mandato: “Gli addii sono sempre tristi, ma mi sento fiero di ciò che l’atletica rappresenta oggi. E’ stato impegnativo lavorare tanti anni al timone della Federazione, ma anche molto bello, esaltante in certi momenti e soprattutto negli ultimi, un finale pieno di emozioni che ha arricchito la mia vita. E perdonatemi se a volte anche un Generale della Guardia di Finanza si lascia andare a qualche lacrima di commozione, a me ad Atene è capitato”. Gabriele Gentili Nella foto piccola: da sinistra il conduttore Franco Bragagna, il presidente Fidal Gianni Gola e gli olimpionici Aldo Montano, Stefano Baldini e Ivano Brugnetti. Nella foto grande Montano premia Brugnetti (foto Bartolozzi).
Condividi con | Tweet |
|
Seguici su: |