Graglia: "Che dolore dire addio ai 200..."
Tra le protagoniste dell’ultima edizione dei Tricolori Indoor di Ancona c’è stata sicuramente Daniela Graglia, la vera stakanovista della rassegna marchigiana. Sette gare fra sabato e domenica, condite da ben tre vittorie: nella storia dei Campionati Italiani Indoor solamente Marisa Masullo e Manuela Levorato (quest’ultima nel 2002) erano riuscite a fare la stessa cosa. Il giorno dopo il weekend di grandi fatiche la Graglia, in raduno ad Ancona con il gruppo velocità ed ostacoli, ammette di non riuscire quasi a camminare: “Sette gare sono state tante, alla fine ero davvero molto stanca, soprattutto dal punto di vista nervoso. Ma ricorderò sempre questa bellissima avventura”. - Quale vittoria ti ha dato più soddisfazione? - Sicuramente quella sulla distanza breve perché essendomi decisa a correre i 400 all’aperto, questa dovrebbe essere stata la mia ultima apparizione sulla distanza breve. Li ho disputati proprio con tanta voglia di correrli. - Dal punto di vista cronometrico quale delle due vittorie individuali per te vale di più? - Vista la pista, credo i 200. 24.15 credo sia un bel risultato su un anello che obiettivamente non è un granché, con le curve troppo rialzate e che spingono in fuori. - Che cosa pensi del fatto che prima di te solamente Masullo e Levorato avevano fatto altrettanto? - E’ un grande onore essere affiancata a queste due atlete perché sono due grandi, d’altronde ottenere una tripletta è difficile perché bisogna avere caratteristiche contrastanti, l’esplosività per i 60 e la resistenza per i 200. Poi c’è la staffetta: non l’ho fatta pensando al tris di successi, ma le amiche mi hanno chiesto di aiutarle, ci tenevo a vincere questo titolo insieme a loro. - Hai detto che rinunci ai 60. E ai 100 all’aperto? - Credo li disputerò nel caso solamente per dovere di società. Ormai il lavoro di preparazione è incentrato su 200 e 400, quindi non sarò sufficientemente pronta per onorarli al meglio. - Cosa ti aspetti dalle tue prime esperienze sul giro di pista? - Non so, le attendo con curiosità mista a un po’ di paura. Da tempo mi dicono di provarci, ma non mi hanno mai dato le stesse emozioni dei 200. Forse preparandoli convenientemente le mie reazioni saranno diverse. - Ti dispiace dell’abolizione dei 200 indoor? - Tantissimo, perché sono la mia prova preferita. E’ una gara che trovo tattica, diversa da quella all’aperto, la si corre pensandola, imparando a gestirsi fra due curve, salite e discese, una gara più tecnica che all’aperto. - Molto probabilmente sarai convocata per Madrid. Che cosa ti aspetti dalla rassegna continentale? - Intanto di migliorare il mio personale stagionale, sarebbe già positivo. Io vado per fare il meglio che posso, vedremo cosa ne uscirà fuori. Io pretendo sempre il meglio da me stessa. Gabriele Gentili Nella foto: Daniela Graglia (archivio Fidal)
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