Euroindoor, la Martinez si libera dei dubbi.
Autoritaria, come forse in pochi si aspettavano. Magdelin Martinez ha sciolto in un lampo tutti i dubbi che la attanagliavano alla vigilia, dispensando classe sulla pedana del palazzo dello sport di Madrid. Due salti per centrare la finale europea, due salti per sgombrare il campo dalle incertezze legate allo stato di salute del suo ginocchio, a più riprese in questi ultimi giorni gonfio e dolorante. Nella prima prova, un 14,25 distante soli cinque centimetri dalla promozione; nel secondo, il 14,39 del definitivo ingresso nel turno decisivo di domenica. A conti fatti, la seconda miglior misura di qualificazione, alle spalle dell'inattesa - per la misura ottenuta, 14,56 - russa Viktoriy Gurova. Tanto basta per sentirsi meglio. La mente finalmente sgombra dei brutti pensieri: "Che bello, nessun problema al ginocchio - ride la Martinez nel dopo gara - sto bene, e anche le sensazioni sono diventate buone. Ho cominciato in maniera prudente, anche se volevo fare un solo salto per qualificarmi. Non ci sono riuscita, ma la seconda prova mi ha dato coraggio. L'hop è più corto, è vero, ma non è nulla di studiato, accade probabilmente perché cerco di difendermi da problemi al ginocchio sinistro". Anche le responsabilità sono un peso leggero: "No, anzi, non sono un peso per niente. Ho solo voglia di vincere qualcosa, una medaglia che mi ripaghi di tante delusioni patite in questi anni. Sono carica, sì, ecco, direi che sono carica: questo è il termine giusto". Finale del triplo anche per la palermitana Simona La Mantia, con l'ottava e ultima misura d'ingresso, 13,96: "Ho avuto problemi ai flessori della coscia destra, un gran male che mi ha preso fin dal primo salto. Ma ho stretto i denti, per entrare in finale. Sono felice di esserci riuscita, ora vedrò di trattare al meglio questo problema nelle 48 ore che ci separano dalla gara". Marco Sicari
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