Internazionale, frecce nere in California
Il continente americano ha ospitato i meetings più importanti della settimana, da Carson a Sonora, passando per Cuba e per la ricca attività brasiliana. Nel consueto osservatorio internazionale anche tanta Europa ed uno sguardo all'attività asiatica ed al mondo della maratona. California Dreaming L'Adidas Track Classic di Carson ha rivoluzionato le acerbe graduatorie mondiali stagionali: dalla pista dell'Home Depot Center in molti sognano una calda estate con Helsinki come punto d'arrivo: è il caso di nomi conosciutissimi e titolati come quello di Johnny Godina, o altrettanto conosciuti ma meno decorati come quello dell'ostacolista Jackson. A Carson sono decollati anche campioni olimpici in carica e stelle e stelline di varia intensità. Vediamo come è andata: la gara cui attribuire il miglior significato tecnico è stata quella dei 200 femminili, con sette atlete sotto i 23 secondi e con un risultato, quello ottenuto da Allyson Felix in 22"14, davvero straordinario, soprattutto alla luce del fatto che nella scorsa stagione, quella olimpica, solo la giamaicana Veronica Campbell seppe fare meglio. Proprio la campionessa di Atene Campbell ha centrato il primo meno-11 della stagione, correndo controvento i 100 in 10"98. Sempre in ambito femminile è tornata sui suoi livelli un'altra olimpionica, Joanna Hayes, che dopo una brutta prima uscita ha centrato in 12"64 sugli ostacoli il nuovo mondiale stagionale. Ancora da segnalare il record canadese nell'asta di Dana Ellis (4,50), ora sposata con l'astista americano Russ Buller, e la conferma del target attuale di Sanya Richards, 50 netti, sui 400 metri. Tra gli uomini il risultato di maggior spicco è senz'altro quello ottenuto da Johnny Godina, un 22,20 nel peso che migliora il personale di diciotto centimetri (nella serie anche 21,70 e 21,61), ma hanno fatto faville anche Bershawn Jackson, finalmente disciplinato tra le barriere (47"63, primato personale), e Jeremy Wariner, tornato a correre i 400 in meno di 45 secondi (44"53). Peccato per quella bava di vento che ha inficiato la prestazione di Terrence Trammell sui 110 ostacoli (13"11), e per la mancata partecipazione al meeting di Justin Gatlin: Leonard Scott, già propenso agli exploit nella stagione indoor, ha infilato un magnifico 10"03 con quasi un metro e mezzo di vento contrario, che in moneta spicciola significa una prestazione intrinsecamente ben al di sotto dei dieci netti. Spentissimo Greene (10"32, quarto), ancora brillantissimo Trammell (10"11). La "macumba" di Gregorio Lo stato di grazia di Jadel Gregorio tocca anche la pedana di Belém, domenica. Il triplista, con la solita potente rincorsa e lo sguardo ipnotico e propiziatorio, con 17,40 ottiene il quarto risultato consecutivo di tale spessore (la punta, lo ricordiamo, è stata di 17,71), contro un avversario finalmente degno, l'americano Walter Davis, secondo con 17,29 ed al secondo over-17 consecutivo dopo quello di Fortaleza, martedì scorso (17,09). Gregorio a parte, il meglio del Grand Prix di Belém si è avuto dalle gare femminili: su tutte Lashinda Demus, vicinissima al personale sui 400 ostacoli in 53"56 (mondiale stagionale); benissimo anche la giamaicana Smith nel triplo (14,81, che segue ad un risultato ancora migliore che citeremo più avanti), la bahamense Amertil sui 400 (50"65) e l'altra giamaicana Golding-Clarke sui 100 ostacoli (12"75). Poco significativo lo sprint (a parte il 22"75 di Christine Amertil delle Bahamas), gli altri numeri interessanti sono venuti dal canadese Christopher (al secondo sub-45 consecutivo sui 400 in 44"72), dal poco conosciuto brasiliano Pecanha sugli 800 (1'45"40) e dal connazionale ostacolista dos Santos (magnifico 13"30). In tema asta, sempre più regolare ad alto livello Brad Walker (5,80), migliore esponente USA del momento nella specialità, in attesa del ritorno a grandi altezze di Timothy Mack e della ritrovata continuità di Toby Stevenson. Appendice col peso femminile, con la Vili che spara un'altra bordata (19,41), e che fa per la terza volta la stessa vittima, la campionessa olimpica Cumba (19,06). Guevara all'esordio La campionessa del mondo si è misurata al debutto stagionale su un crono di 50"55, nel meeting Banamex di Sonora. Non sono ancora trapelati tutti i risultati, e possiamo segnalare solo il 22"53 di Rachelle Boone-Smith, l'8,11 del campione olimpico del lungo Phillips, ed il 13"39 di Allen Johnson tra le barriere alte. In precedenza.. Breve escursus su alcuni avvenimenti e risultati dell'inizio della settimana appena trascorsa: il classico "Juco" di Levelland, in Texas, ha riportato alla ribalta martedì scorso due giovani velocisti statunitensi, entrambi medagliati a Grosseto nello scorso mese di luglio: Ivory Williams, che fu d'oro sui cento metri, e Trell Kimmons, che lo fu con la staffetta, hanno giganteggiato chiudendo il confronto in parità: a Williams in 10"08 lo sprint breve, a Kimmons in 20"32 la distanza doppia (in entrambi i casi con l'aiuto del vento). La manifestazione, solitamente poco pubblicizzata, venne alla ribalta anni orsono per un risultato allora clamoroso, un 9"96 di tale Tim Montgomery, all'epoca giovanissimo. La pista (lo "Juco" di disputava ancora ad Odessa, sempre in Texas), risultò poi di lunghezza irregolare (qualche centimetro) ed il risultato del futuro recordman non poté essere omologato. Sempre negli USA, nel santuario dei discoboli di Salinas in California, gran 67,39 di Jarred Rome (dal pianeta-disco anche un 65,11 della novità Kibwe Johnson, valido anche come martellista, venerdì in Ohio). In Brasile, ancora martedì, un meeting interlocutorio tra i due Grand Prix di Rio e Belém, disputato a Fortaleza: dal report risultano buoni per la menzione il solito Gregorio (17,46), 45"16 di Leo Byrd sui 400 metri ed il 13"37 sugli ostacoli alti di Redelen dos Santos per quanto riguarda i verdetti al maschile. Tra le ragazze in evidenza la Demus (al preludio della prodezza domenicale con 54"36) e soprattutto Trecia Smith, in chiaro progresso con 14,91 nel salto triplo. Annotazione per la seconda sconfitta in pochi giorni dell'olimpionica Cumba nel peso ad opera della neozelandese Vili-Adams. A Belém la caledoniana completerà la tripletta ai danni della cubana. A proposito di Cuba, giovedì e venerdì scorso è andato in archivio il Memorial Barrientos 2005: da notare il debutto di Yipsi Moreno nel martello (ed affermazione scontata con 70,99), ed il primato centroamericano junior di Arasay Thondike, in grandissimo progresso con 68,74. Il precedente limite di categoria, detenuto proprio dalla Moreno, è stato superato per due metri e mezzo esatti. Altro primato junior di area che cade: la prodezza è opera di Dayron Robles, vicecampione del mondo junior sui 110 ostacoli, che sigla 13"47 (vittoria in 13"42 a Hernandez). Altri giovani cubani in evidenza: la lunghista Savigne con 6,77, Geyman Lopez sui 400 in 45"19 ed il 18enne Collazo, anch'egli quattrocentista, splendido in 45"50. Dai lanci buoni risultati da Sonia Bisset nel giavellotto (62,06) e dai discoboli Frank Casanas (64,93) e Yania Ferrales (63,60). Halle in prima pagina nel bollettino europeo Ottime performances hanno caratterizzato il super-classico appuntamento tedesco di Halle, dedicato ai lanci: a nostro avviso la palma del miglior risultato tecnico va assegnata ex-aequo ai discoboli, protagonisti con il lituano Alekna (68,04 ed un peggior lancio di 65,37) e con la bionda 37enne Dietzsch (66,29, mondiale stagionale). Dalle altre specialità emerge ormai come protagonista la figura della 21enne pesista Petra Lammert, al personale con 18,99 (seconda la Kleinert con 18,97), ma va fortissima anche un'altra verde specialista, la 20enne Schwanitz (18,25). Nel peso maschile top stagionale per Ralf Bartels (20,91), un altro lancio attorno agli 80 metri del martellista bielorusso Devyatovskiy (79,64), e soprattutto una splendida contesa tra le giavellottiste Nerius, argento olimpico, ed Obergfoell, nella quale ha prevalso la più titolata con una serie mirabile il cui apice è stato rappresentato dal secondo lancio a 65,49 (tre prove oltre i 64 metri). La 24enne Obergfoell ha ottenuto, sempre al secondo turno di lanci, la misura di 64,59. Dalla Germania la notizia del mondiale stagionale nell'eptathlon, ottenuto a Wesel dalla ventunenne Christine Schulz, che ha polverizzato il personale totalizzando 6199 punti, ed altri buoni risultati: a Saulheim la 19enne Silke Spiegelburg ha vinto una gara di asta con la misura di 4,40, e nello stesso giorno a Colonia il primo round dei duelli nazionali tra astisti maschi ha prodotto un buon 5,75 di Tim Lobinger. Al via la Russia Il primo weekend di attività della regina d'Europa ha avuto il miglior riscontro a Mosca: segnaliamo i lunghisti (Malyavin 8,07 e Sapinskiy otto metri esatti) ed il sempre regolare Konovalov nel martello (78,38), mentre i risultati del settore femminile sono stati un po' sottotono. Giro d'orizzonte continentale Dal resto d'Europa annotiamo la conferma della longevità del pesista serbo Dragan Peric, da venti anni sulla breccia, che a 41 anni lancia ancora nell'orbita dei venti metri (19.96 a Senta), e la coppa ucraina di lanci, disputatasi a Kiev, con risultati soddisfacenti per il campione olimpico Belonog nel peso e nel disco (20.37 e 64,79) e per la discobole Antonova (64,50). Segnalazione anche per i quasi ottanta metri nel martello di Rubanko (79,56). Nella Repubblica Ceka il debutto outdoor di Jaroslava Baba (2,27 a Kladno) e di Denisa Scerbova (iridata junior nel lungo), planata a 6,54. Dal giavellotto personale per la Spotakova con 61,08. Dalla Norvegia il debutto delle gemelle svedesi Kallur, che hanno rinviato l'esordio nella specialità prediletta, i 100 ostacoli, per esprimersi con risultati discreti nelle gare di velocità piana (Jenny vince entrambe le gare in 11"51 e 23"59). In Gran Bretagna ed in Bulgaria sono i concorsi a produrre le cose migliori: la bionda Whitlock migliora dopo molte stagioni il personale nell'asta con 4,45 a Loughborough (è rientrata all'inizio dell'inverno dopo una forzata sospensione di due anni), mentre a Sofia, nell'ambito della coppa bulgara, la 23enne giavelottista Karapetrova ha oltrepassato i sessanta metri con un lancio di 60,69. Torniamo all'Inghilterra, per un risultato interessante del 18enne sprinter Craig Pickering, che vola sui cento metri in 10"22, eccellente in prospettiva dei campionati Europei junior (Kaunas, Lituania, seconda metà di luglio), e per il 61,45 di Goldie Sayers nel giavellotto, specialità davvero prolifica in questi ultimi giorni. Chiusura con la Spagna e con l'ennesimo rientro di Niurka Montalvo: 6,49 a Castellon. Tra i moltissimi risultati provenienti dalla Cina estrapoliamo il 13"40 di Shi Dongpeng sui 110 ostacoli. Dal Giappone un altro kenyano, meno conosciuto rispetto al plotone di ventenni di cui abbiamo parlato in recenti occasioni: è Simon Ndirang (o Derang secondo altre fonti), autore di 27'31"29 sui 10000 metri a Kanto (con un miglioramento di quasi un minuto sul precedente primato personale). Sempre dal Giappone (sabato a Nobeoka), buoni 5000 metri per i kenyani Samuel Wanjiru (13'17"28) e Lucy Wangui (15'06"79). Si corrono ancora maratone di prestigio, all'affacciarsi dell'estate: nel caldo di Vienna si sono imposti Mbarak Shami del Qatar (meglio conosciuto col vecchio nome da kenyano di Mark Yatich) in 2h12'20", e la ex-connazionale Florence Barsosio in 2h31'40". Kenyana sul serio la doppietta che ha caratterizzato la maratona di Praga, andata a Steven Matebo Cheptot (in 2h10'42") e Salina Kosgei (2h28'42"). In questa settimana l'evento-clou sarà rappresentato dal meeting di Hengelo, dal Grand Prix di Palo Alto e dal meeting di Kalamata, in Grecia. Aggiornamento delle graduatorie mondiali stagionali ed all-time nella sezione statistiche del sito entro la metà della settimana. Marco Buccellato
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