Carabelli e Sardano, nomi nuovi dai Societari
Il 49.49 di Gianni Carabelli (Carabinieri) nei 400 hs è stato lo squillo della seconda giornata dei Societari di Cesenatico. Un risultato ottenuto di fronte a Laurent Ottoz (Fiamme Gialle) e che mette pressione a Mori in gara martedì a Lucerna per la conquista della Coppa Europa. Carabelli da parte sua appare anche sfrontato: “Ho dieci anni di meno, ho il massimo rispetto per Mori ma non credo di rubare nulla. Questo tempo non mi stupisce, credo di non avere mai avuto una condizione fisica migliore di adesso, che mi consente di tenere la ritmica di gara anche in presenza di condizioni atmosferiche non ideali come qui, dove il vento sul rettilineo contrario era molto forte”. Carabelli tiene i 13 passi fino al sesto ostacolo, poi passa a 14: “Era dai tempi di Saber che nessuno teneva questa ritmica, è quella che meglio mi si adatta. Non ho apportato innovazioni, credo che questi progressi siano figli di un miglioramento organico e della crescita di esperienza. Con il mio allenatore Mannella avevamo programmato la miglior condizione per Coppa Europa e Giochi del Mediterraneo, proprio perché credo di avere ora bisogno di esperienza internazionale”. I 49.20 che valgono i Mondiali non sono poi così lontani: “Un pensierino ce lo faccio, in Coppa la concorrenza straniera potrebbe anche aiutarmi verso questo limite. Per migliorarmi mi servono solamente le gare”. Nicola Vizzoni, capitano della nazionale, si presenterà a Firenze conscio di essere in crescita. A Cesenatico il portacolori delle Fiamme Gialle ha prodotto una gara in crescendo, assestandosi alla fine su 74,50 metri, suo record stagionale, una tappa di passaggio: “Non sono che al 60% della mia condizione, non tanto dal punto di vista fisico, quanto tecnico. Voglio dire che la forza c’è, quello che ancora mi manca è quella decontrazione che consente al martello di viaggiare veloce durante i giri di caricamento. Devo trovare rotondità nella gestione di tutto il movimento di lancio”. Una crescita che comunque incoraggia in vista della Coppa Europa, dove il posto sarà suo anche se Lingua ha lanciato oltre i 76 metri: “Marco arriverà oltre i 77 metri già quest’anno, ne sono convinto. Per quanto mi riguarda, la Coppa è una gara di squadra, lì non conta la misura quanto i punti che si raccolgono, ed io voglio portarne alla causa azzurra il più possibile”. La gara del triplo era una sorta di roulette dalla quale doveva uscire il nome del qualificato per Firenze. L’inizio con le ottime misure di Camossi (Fiamme Azzurre, fuori gara) e Donato (Fiamme Gialle) aveva messo in crisi Emanuele Sardano, ma alla fine il giovane dei Carabinieri ha ribadito la sua leadership: “E’ stata una gara davvero difficile, ero molto teso prima di cominciare proprio perché sapevo di giocarmi la maglia contro due mostri sacri, inoltre mi ero allenato in settimana con Donato e sapevo che era in forma. Sono contento della mia prova anche perché non credo di aver saltato bene, posso sicuramente far meglio soprattutto nel jump, anche se il mio salto di qualità è dovuto proprio al miglioramento nella rincorsa, ora più decontratta, e nel jump, finalmente efficace”. I 17 metri sono un miraggio?: “Diciamo che per ora li vedo lontani, ma lo dico per scaramanzia. L’importante per ora è stabilizzarmi su queste misure”. Chi ha un po’ deluso le attese è stato Koura Kaba Fantoni (Fiamme Gialle) non tanto per il secondo posto finale nei 200 e per il tempo superiore ai 21 secondi, quanto per l’impressione in corsa: “Non mi sono piaciuto, lo dico francamente – afferma l’italocongolese – né in partenza, troppo lenta, né sul lanciato. Mi sentivo troppo legato, non sono riuscito a distendermi, probabilmente risentivo ancora nelle gambe della fatica accumulata a Grosseto. Ora mi aspettano un po’ di lavori per la staffetta e poi i 200 di Coppa Europa, spero in questa settimana di ritrovare la giusta brillantezza”. Prima sui 100, prima sui 200. Manuela Levorato chiude il suo weekend di Cesenatico col massimo dei voti, e poco importa se il suo 23.63 finale sia viziato da una leggera bava di vento di troppo: “Credo che un esordio così sia cosa davvero rara, sono felicissima. Avevo rinunciato ala Notturna di Milano perché avevo le gambe imballate per gli allenamenti, da allora ho fatto solo tre lavori di qualità, sui blocchi, sui 60 e sui 200, ho visto che cominciavo ad andare e allora ho deciso di buttarmi, tanto prima o poi dovevo pur esordire. Ed è andata molto meglio delle mie aspettative”. Un 200 quasi inventato il suo: “Sì, soprattutto in curva, per andare forte sui 200 bisogna farli più volte. Per questo sono particolarmente contenta, ho svolto il mio compito in maniera diligente”. Ora cosa serve per migliorare?: “Più che le gare, ho bisogno di fare allenamenti vivaci che mi impegnino fisicamente e mentalmente, perché la base di lavoro c’è, ora bisogna tradurla in risultati”. La gara del giavellotto ha confermato le gerarchie attuali, con Zahra Bani nettamente prima davanti alla primatista italiana Coslovich, che ammette di essere in questo momento ancora indietro di condizione, e lascia quindi spazio alla collega per la nazionale: “In Coppa conta ottenere più punti possibile – afferma la portacolori italosomala del Cus Cagliari – non so con 58 metri quanti se ne potranno portare a casa, attendo di conoscere il panorama delle mie avversarie. Quello che mi rinfranca è di essere costante su queste misure, in gara i 58 metri mi sono venuti molto naturali a dispetto del vento che era piuttosto fastidioso e impediva di trovare il ritmo giusto”. Gabriele Gentili Nella foto: Nicola Vizzoni, primo nel martello (Omega/Fidal)
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