Gibilisco felice: "Nel pieno della maturità"
Grinta e sicurezza, anche e soprattutto quanto esprime Giuseppe Gibilisco, ritrovatosi ad alta quota con 5,80, e che ha firmato la cinquantesima vittoria azzurra in Coppa Europa: "Ho provato sensazioni giuste, e penso che avrei meritato di migliorare il record italiano. Sono a buon punto per essere ad inizio stagione, mi sento bene e sto entrando nella piena maturità fisico-atletica. Penso che un atleta possa dare il meglio di sé dopo i 25 anni e fino ai 30. Io ne ho ventisei e sento che questo sarà l'anno buono per raggiungere misure ancora più importanti, anche i sei metri. Due anni fa iniziai proprio in Coppa Europa con 5,70, ora vado già più in alto nello stesso periodo e sono molto soddisfatto". L'Italia maschile aveva già un piede sul podio della Coppa Europa da qualche minuto, ma ad aggiungere l'altro e mettere la firma all'impresa a nove anni di distanza dall'edizione di Madrid sono stati i ragazzi della 4x400, come da tradizionale programma: quarti in un magnifico 3'01"96, lo junior Licciardello, Vallet, Galletti ed uno straordinario Andrea Barberi (cronometrato a circa 45 netti), sono felici, soddisfatti ed in attesa di raggiungere i compagni per l'imminente premiazione ufficiale. Per loro parla Luca Galletti: "Un risultato che ci voleva, che ripaga la staffetta azzurra del miglio di alcune soddisfazioni che sono venute meno in passato. Abbiamo dimostrato di esserci e di meritare la fiducia di chi crede in noi". Felicità anche nelle parole di Francesco Pignata, che ha lanciato per ben tre volte oltre il vecchio limite personale, finendo terzo nella gara di giavellotto con 81,67: "Sono contentissimo di quanto ottenuto anche se tecnicamente avrei dovuto mantenere un assetto migliore nella fase di lancio. Ad inizio mese in allenamento avevo già lanciato ad ottanta metri e mezzo, ed il mio allenatore Di Molfetta mi aveva detto di non aspettarmi subito un incremento nelle misure alla prima occasione, ma di avere fiducia nella serie di gare che mi attendeva. Prima o poi mi sarei migliorato. Sono felice che questo sia accaduto proprio nell'occasione in cui contava di più. Dopo il primo ottanta metri (81,67 ndr) è stato come sbloccarmi: il terzo lancio l'ho sbagliato ed è uscito fuori un 80,56. Il quarto, nullo, l'ho sbagliato nella rincorsa, come mi è capitato in tutti i lanci effettuati a Cesenatico". Terzo posto anche per Andrea Giaconi, al personale stagionale di 13"52, che esprime la gioia per l'ottenimento del minimo per i Mondiali con vento regolare: "Sono soddisfatto e non mi sono lasciato condizionare dalla falsa partenza del russo. Il mio obiettivo era soltanto quello di lasciarmi alle spalle lo spagnolo ed il polacco per le esigenze di classifica; avessi corso concentrandomi soltanto su me stesso avrei fatto meglio di un decimo, ma va benissimo così". Chi ha lasciato Firenze con il nuovo primato personale ed il quarto posto è Koura Kaba Fantoni, che esprime soddisfazione ma anche rimpianto: "E' andata bene a metà, sono scontento della prima parte della gara, ero frenato in seconda corsia e non ho potuto fare bene come nell'uscita dalla curva ed in rettilineo, riuscendo a tenere dietro il polacco. Posso fare molto meglio, ma va bene così, fare il personale (20"75, ndr) controvento non può che essere un buon segnale per migliorarmi ancora". La faccia simpatica ed il sorriso aperto di Maurizio Bobbato (sesto in 1'47"86) è tra le prime a concedere le proprie sensazioni: "Sono contentissimo, c'era gente di livello mondiale come Reina ed il tedesco. In gara tattica si correva il rischio di restare imbottigliati, ed ai 400 ho pensato di dover cercare di andarmene in volata, ma sono tornati sotto in tanti ed alla fine non ho avuto più fiato da spendere; ho dato tutto e sono comunque soddisfatto". Quarto con 16,57 nel salto triplo, Emanuele Sardano parla della sua nuova dimensione: "Non ho mai gareggiato così tanto ed in gare di alto livello. Qui in Coppa ho cercato di piazzare una misura di sicurezza al primo salto ed il 16,57 ha garantito i punti per la squadra. Nei salti successivi ho forzato per ottenere una buona misura ma mi sono indurito, gestendo non al meglio i meccanismi del salto. Ora farò gli Assoluti ed i Giochi del Mediterraneo, sperando anche di ricaricare un po' le pile per il proseguimento della stagione". Simone Zanon, che ha sostituito Salvatore Vincenti sui tremila metri, ha chiuso al sesto posto con 8'19"19: "Pensavo ad una gara più tirata, ma il primo chilometro in tre minuti è il marchio di una gara tattica. I miei avversari avevano personali molto buoni sui 1500, ed in volata garantivano una qualità maggiore della mia, perciò speravo di arrivare ai 150 metri finali con un distacco minore. E' stata comunque una esperienza bellissima". Ora le dichiarazioni di alcune delle azzurre, raccolte al termine delle gare che le hanno viste impegnate, con la Coppa ancora tutta da giocarsi. Ester Balassini, quarta con 69,74, è molto soddisfatta di quanto fatto in pedana: "Sono assolutamente contenta per aver fatto quella misura al primo lancio. Sento soprattutto che tutto è a posto e mi sento fisicamente benissimo. Sono contenta così ed ottimista per il futuro". Soddisfazione condivisa anche da Micol Cattaneo, quinta in 13"34, ad un solo centesimo dal proprio primato personale: "Sto correndo sempre ai limiti del mio record, che spero di riuscire a migliorare in occasione dei Campionati Assoluti o ai Giochi del Mediterraneo. Sono contenta della mia gara e soprattutto della partenza". Eleonora Berlanda ha corsi i 1500 metri, chiudendo al settimo posto in 4'14"86: "Ho sofferto il caldo in modo particolare, non mi sono abituata a queste temperature. In gara il ritmo non era proibitivo e sono riuscita a stare in testa con l'ucraina correndole a fianco in seconda corsia. Avevo il personale peggiore tra le iscritte ed almeno sono riuscita a scalare una posizione." Ancora col fiatone per la volata sui 200, Vincenza Calì ritrova sensazioni che non provava da un po' di tempo: "Dal mondiale junior di Kingston non riuscivo a correre così bene, sono contentissima per il tempo (23"38) e per avere ottenuto questo risultato con vento contrario e con poco allenamento nelle gambe. Stessa tesi sostenuta da Antonietta Di Martino, quinta nell'alto con 1,89: "Sono sempre lì..1,89-1,90..con poco allenamento e come prima stagione dopo l'intervento chirurgico cui mi sono sottoposta alla fine dell'anno scorso non posso che essere contenta. Devo migliorare la fase di stacco, c'è qualcosa che non gira alla perfezione e lavorare su quello." Marco Buccellato
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