Arriva la prima medaglia: bronzo di Schwazer nella
La medaglia arriva da dove meno te l’aspetti, e si ha un bel dire che la marcia è sempre un serbatoio di soddisfazioni per l’atletica italiana. Chi alla vigilia avrebbe scommesso su Alex Schwazer sul podio della 50 km? Invece finalmente, grazie a questo altoatesino di vent’anni appena, rivelatosi quest’anno a gennaio con la vittoria del titolo italiano sulla distanza in terra di Sicilia, anche l’Italia iscrive il suo nome nel medagliere, con un bronzo davvero pesante. Schwazer ha interpretato la gara in maniera impeccabile. Nella primissima fase, quella dei primi 5 chilometri, si è tenuto nel gruppo di testa, poi quando russi e cinesi sono andati all’attacco è rimasto coperto, continuando sul suo ritmo, gravitando intorno alla decima posizione ma soprattutto rimanendo in un gruppo piuttosto folto, con gente importante come lo spagnolo Garcia. In seguito, piano piano, ha guadagnato terreno, transitando a metà gara in settima posizione: “Mi sentivo bene, soprattutto tenevo costantemente sotto controllo la frequenza cardiaca, vedevo che stavo ampiamente sotto la soglia, così ho forzato”. Schwazer ha annullato progressivamente ben due minuti di distacco dal cinese Zhao Chengliang, raggiungendolo e superandolo di colpo negli ultimi dieci chilometri. Il suo crescendo è stato straordinario, nell’ultima porzione di gara è stato il più veloce, e all’arrivo ha chiuso in 3h41:54, ampiamente nuovo record italiano, a soli 29 secondi dal russo Voyevodin, medaglia d’argento: “Chissà, forse se ci avessi creduto di più potevo anche prenderlo, ma in fin dei conti va ampiamente bene così”. Schwazer si è migliorato di qualcosa come sette minuti, un risultato eccezionale per l’atleta dei Carabinieri, ex praticante la mountain bike. Il titolo è andato all’altro russo Kirdyapkin, in 3h38:08. Tredicesimo posto per l’altro italiano Marco De Luca, in 3h58:32, mentre Cafagna è stato squalificato. La mattinata ha finalmente regalato, Schwazer a parte, squarci di luce alla spedizione azzurra. Nel giavellotto femminile promozione alla finale per Zahra Bani, che con 60,09 ha fatto segnare l’ottava misura, eliminata invece Claudia Coslovich con 55,78. Tante le stelle che comunque fanno compagnia alla giuliana, dalla greca Manjani alla polacca Mateiczjk, dalla rumena Tilea alla cubana Bicet. Finale acquisita anche per Nicola Ciotti nell’alto: il portacolori dei Carabinieri ha valicato al primo salto la misura limite di 2,27, cosa che non è riuscita invece ad Andrea Bettinelli fermatosi a 2,24, mentre Alessandro Talotti ha fallito tutti e tre i tentativi a 2,15. Anche qui tanti gli eliminati illustri, dal polacco Sposob al campione uscente, il sudafricano Freitag. Nel pomeriggio altri italiani in gara, a cominciare dalla Claretti impegnata nella finale del martello: speriamo che l'esempio di Schwazer rinvigorisca gli azzurri. Provandoci si può arrivare anche oltre limiti impensabili. Gabriele Gentili Nelle foto: Alex Schwazer, primo azzurro medagliato a Helsinki 2005 (foto Omega/Fidal) File allegati:
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