Internazionale: Chicago, provincia di Nairobi



La maratona di Chicago, top event del fine settimana internazionale, ha prodotto uno straordinario dominio kenyano in campo maschile, con dieci su dieci nella lotta per i primi posti, ed un altrettanto straordinario esito nella corsa femminile, protagoniste Deena Kastor, ai suoi livelli migliori, e Constantina Dita-Tomescu, che per pochi secondi non ha fatto sua Chicago dopo Edmonton. Vince la Kastor ma è quasi..Constantinopoli Una maratona dai numeri importanti, come nelle previsioni: i protagonisti annunciati come le superstar della LaSalle Bank Marathon non hanno tradito le attese. Deena Kastor-Drossin ha sfiorato il proprio record statunitense chiudendo in 2h21'24" precedendo di soli cinque secondi la fenomenale Constantina Dita-Tomescu, vincitrice appena sette giorni fa del titolo mondiale di mezza maratona, che col tempo di 2h21'29" ha migliorato il primato di Romania, portandosi al dodicesimo posto nelle liste all-time di specialità. Le due maratonete hanno corso appaiate per gran parte della corsa, poi la Kastor ha preso il volo ma ha dovuto subire il ritorno della romena nel finale, pur riuscendo a mantenere il vantaggio acquisito per assicurarsi la vittoria, la prima nell'ultimo decennio a Chicago per una atleta americana. Strada facendo I tempi di passaggio dicono che le due atlete sono transitate al 25° chilometro in 1h21'58" ed al 30° in 1h38'30" (la Kastor) e in 1h38"31 (la Dita). In entrambi i casi le rilevazioni sono inferiori a quelle di Mizuki Noguchi nella recente maratona di Berlino, dove la giapponese realizzò due "record del mondo" rispettivamente in 1h22'12" ed in 1h38'48" (vittoria in 2h19'12"). Se le cifre saranno confermate si tratta perciò di un primato doppio sui 25 chilometri, e di un primato mondiale e di uno europeo sui trenta chilometri. Da uno a dieci Zero africane nella top 10 femminile, tutti kenyani nel top 10 maschile: Chicago ha eletto Felix Limo (al debutto in Illinois) con 2h07'04", davanti a Benjamin Maiyo (2h07'11") e Daniel Njenga Muturi (2h07'14"). Si tratta delle tre migliori prestazioni mondiali stagionali. Evans Rutto, che due stagioni fa strabiliò proprio a Chicago in 2h05'50", si è dovuto accontentare del quarto posto in 2h07'30", precedendo Patrick Ivuti (2h07'46"). Onda verde Se escludiamo il 34enne Korir, nono, gli altri specialisti kenyani classificati dal primo al decimo posto hanno una età media di ventisei anni e mezzo. Pochi per la concezione classica del maratoneta così come è stato inteso fino a pochi anni fa, abbastanza per dominare a lungo negli anni a seguire. Olanda nera Ad Eindhoven la fotocopia, al maschile, di Chicago: otto kenyani tra i primi dieci, col record della corsa per Boniface Usisivu e Philip Singoei, separati in classifica ma uniti nel verdetto del cronometro a 2h08'45". A sette secondi il ventiduenne Luke Kibet, e via via John Ekiru Kelai, Noah Bor, Tom Chemitei. La ventiduesima edizione della maratona olandese (la terza in ordine di importanza dopo quelle di Rotterdam ed Amsterdam), è stata disputata in condizioni ambientali pressoché ideali. Vento zero, cielo pulito, temperatura poco meno che primaverile. Per la cronaca la russa Perepelkina ha vinto la maratona delle donne in 2h38'27". Altre maratone e corse su strada nel mondo In Europa la corsa più importante del weekend (maratone escluse) era in programma a Portsmouth, sulla distanza delle dieci miglia: Derartu Tulu ha incenerito il precedente limite nazionale d'Etiopia sulla distanza, migliorandolo di circa un minuto e mezzo, assicurandosi la vittoria in 51'27". Seconda Elfenesh Alemu, anch'ella sotto il vecchio limite, terza l'ungherese Kalovics, una delle favorite per i prossimi Europei di corsa campestre. John Yuda, uno degli artefici della nouvelle vague tanzaniana, ha vinto la gara maschile in 46'45" davanti al vincitore dell'ultima New York Marathon, il sudafricano Ramaala, ed al kenyano Taragon. L'ex-olimpionico ed ex- campione del mondo della maratona, l'etiope Abera, al rientro dopo lunga assenza per infortunio, si è classificato diciottesimo. Ad Hartford, in una corsa flagellata dalla pioggia e dal forte vento, vittoria per il kenyano Moses Kemboi (2h16'34", primato della manifestazione). Gli etiopi Haregot ed Assafa si sono piazzati al secondo e terzo posto. Meglio per l’Etiopiai nella maratona femminile, vinta da Abeba Tola in 2h47'22", davanti alla veterana russa Titova (40 anni). Condizioni atmosferiche avverse anche a Boston nella mezza maratona dove i nomi più conosciuti erano nella start list femminile: c'è molta Europa nella vittoria della ucraina Nataliya Berkut (1h12'20") e nei piazzamenti di Firiya Sultanova (terza a 44 anni), Yelena Orlova (ex-quattrocentista ad ostacoli, quarta) e Valentina Yegorova (quinto posto per l'olimpionica di Barcellona '92). Seconda l’americana Jennifer Rhines, specialista dei diecimila in pista. A Graz, in Austria, successo di Henry Kapkiai (Kenya) in 2h13'19". I podisti del Kenya completano il podio grazie a Richard Mutai (2h14'34") ed a Bellor Yator (2h14'35"). Primo europeo il polacco Draczynski in 2h14'59". In Spagna miglio su strada ad Avila, e successo di Sergio Gallardo davanti al portoghese Rui Silva ed al 37enne Viciosa. In Olanda, a Groningen, la locale corsa lunga quattro miglia è stata vinta da atleti africani: il titolato Eliud Kipchoge (kenyano ex-campione del mondo dei cinquemila metri) e la giovanissima etiope Burika, soli diciotto anni. Alle spalle del kenyano personaggi di chiara fama come Robert Kipchumba, Simon Vroemen (fresco re-recordman d'Europa sui 3000 siepi) e Million Wolde (oro a Sydney sui 5000). Mamma Inessa Ormai ritirata dall’attività in pedana, Inessa Kravets (primatista del mondo del salto triplo ed ex-olimpionica e campionessa del mondo) ha dato alla luce Darya, la sua prima figlia, un giorno prima del suo trentanovesimo compleanno. La scomparsa di Terry Albritton Il pesista statunitense che nel 1976 si fregiò del primato del mondo con la misura di 21,85 è scomparso all'età di 50 anni in Cambogia, dove viveva da qualche tempo. La morte di Albritton risale al primo settembre ma la notizia è stata diffusa solo pochi giorni fa. Non precisate le cause del decesso. Primati d'Europa Dopo la IAAF, anche la EAA ratifica alcuni dei primati ottenuti nella stagione in corso (ovviamente siamo in tema di limiti europei): è il caso del 70,03 della giavellottista Obergfoell, dei quattro primati (anche mondiali) di Yelena Isinbayeva (da 4,93 a 5,01), dell'8'04"95 dell'olandese Vroemen sulle siepi. Nuovi primati europei under 23, omologati al termine delle consuete procedure: 38"95 della 4x100 francese (ad Erfurt), 3'27"27 della 4x400 femminile russa (sempre ad Erfurt) ed infine il doppio 11"03 sui cento metri piani femminili ottenuto prima dalla bulgara Lalova (ad Ostrava) ed in seguito dalla greca Karastamati (ancora Erfurt). Miss mese Per la quinta volta quest'anno, Yelena Isinbayeva è stata eletta "atleta del mese" in Russia. Stavolta ha preceduto Tatyana Lebedeva ed il campione d'Europa dei 100 chilometri di corsa in montagna Oleg Kharitonov, primo davanti l’azzurro Ardemagni. Mister marcia Si sono disputati sabato a Copenhagen i campionati nordici di marcia: buono il riscontro per il vincitore della 50 chilometri, il tatuato norvegese Nymark (quarto ai mondiali dietro l'azzurro Schwazer), autore di 3h49'36", davanti allo svedese Svensson ed al finnico Kinnunen. A Monica Svensson la 20 km in un modesto 1h39'10". Dovere di cronaca Dall'Iran giunge un risultato che, in tutta onestà, si fatica a non considerare come un errore di trascrizione: si tratta del 71,22 del discobolo Hadadi, che pur se autore di un 65,25 all'inizio di settembre, appare distante da certe gittate sull'ordine dei 70 metri. Per questa gara, svoltasi a Teheran nell'ambito della terza fase dei campionati di club, attendiamo una "errata corrige" su un più "credibile" 61,22. Dall'Iran anche la prima indoor della stagione agonistica 2006, un po' troppo anticipata per non essere compresa nell'anno solare 2005. Nel nuovissimo impianto della capitale Teheran, qualche risultato accettabile, come la doppietta nei salti in estensione della senegalese Ndoye (6,06 e 13,29) e quella nello sprint della russa Kondratyeva in 7"36 e 23"41. L'aggiornamento delle graduatorie mondiali stagionali e di quelle all-time è già fruibile nella sezione statistiche del sito, comprensivo delle gare dell'ultimo fine settimana. Di qui a domenica Sono appena iniziati i Giochi dell'Asia Centrale, durata dieci giorni, con il programma di atletica ancora in attesa del debutto: in Europa la maratona più importante si corrrerà ad Amsterdam, e negli USA a Columbus, in Ohio. Sempre in Europa, la venti chilometri di Parigi. Marco Buccellato


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