Howe: "Ed ora voglio il record italiano"
La nuova dimensione di Andrew Howe si misura anche dalla sua reazione dopo quella che, realisticamente, può essere considerata la più importante vittoria della sua carriera. Soddisfatto sì, ma con moderazione: “E’ stata una gara più dura di quel che pensavo per tante ragioni. Gli avversari erano tignosi, l’inglese e l’ucraino mi hanno messo alla prova. Poi c’è stata la pioggia, che ha allentato un po’ la tensione della gara ma ha impedito la realizzazione di grandi risultati. E’ una grande vittoria, coronamento di un anno di lavoro, ma in fondo mi resta un pizzico di delusione per non aver raggiunto quel primato che ora è il mio vero obiettivo”. Un attacco che potrebbe partire già prossimamente: “Sarò al meeting di Zurigo poi vorrei riposarmi un poco, per la Coppa del Mondo si vedrà. Adesso non riesco a pensare al futuro, so solo che posso fare di più. Questa vittoria è un passaggio verso tappe più importanti come i Mondiali di Osaka e le Olimpiadi di Pechino. Io sono abituato a guardare sempre in avanti. Di questa vittoria mi rimarrà soprattutto l’immagine dello stadio pieno: quando mai capita per l’atletica?”. Andrea Barberi è la sorpresa della giornata. Il quattrocentista delle Fiamme Gialle ha staccato il biglietto per la finale dei 400 rimanendo a soli 4 centesimi dal record italiano di Zuliani. Un tempo che acquisisce maggior valore per le condizioni nelle quali è stato ottenuto: “Con la pioggia e l’umidità rimasta era difficile pensare a un risultato del genere soprattutto dopo i 45.80 della batteria. Sto correndo forte, è chiaro che ora il record di Zuliani non può non essere considerato alla mia portata. Spero che in finale le condizioni siano ottimali, anche se chiaramente la fatica comincia a farsi sentire”. Se tre altisti in finale poteva anche essere previsto, due ragazze all’atto conclusivo è davvero un colpo a sensazione. E’ della Meuti l’impresa maggiore, 1,92 con 3 cm di miglioramento: “Sono una matricola, alla prima nazionale due record di seguito, è una magia. Io ci speravo dentro di me, anche se nessuno l’avrebbe detto. Ma è nelle grandi occasioni che bisogna migliorarsi”. Le fa eco la più esperta Di Martino, tornata in finale in una grande manifestazione all’aperto: “Quest’anno sono stabile su altezze tra 1,90 e 1,94, per me è già importante esserci dopo quello che ho passato. Su 1,92 ho avuto qualche problema di rincorsa, poi nel terzo tentativo tutto si è messo a posto. In stagione ho sfiorato anche l’1,97, magari potrebbe arrivare in finale”. g.g. Nella foto piccola: Howe dopo il salto vincente. Nella foto grande: il portacolori dell'Aeronautica in azione (foto Gioancarlo Colombo per Omega/FIDAL) File allegati:
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