Giovanili indoor, Scarpellini record assoluto



Nell’atletica dei giovani – prima giornata dei campionati di categoria al Palafiera di Genova - c’è posto anche per un primato italiano assoluto: lo ottiene nell’asta Elena Scarpellini (foto in basso fidal/Claudio Petrucci), grazie ad un salto a 4.31 che supera di un centimetro il precedente limite indoor di Francesca Dolcini (due volte a quota 4.30 nel 2002, Zweibrucken il 1° febbraio e Vienna il 1° marzo di quell’anno: il primato assoluto all'aperto è quello fissato a 4.32 da Anna Giordano Bruno nel 2006). Per vincere il titolo promesse, la 20enne bergamasca non avrebbe avuto bisogno di un’impresa del genere, ma la voglia di migliorare l’ha poi portata a tentare anche la quota di 4.35 che avrebbe rappresentato il minimo per gli Europei di Birmingham: il primo e il terzo salto si sono dimostrati tutt’altro che velleitari. Questa la progressione del nuovo record: 3.70/1, 3.90/1, 4.10/2 4.20/2 (già nuovo limite promesse, prec. della stessa atleta: 4.16 Vienna 30/1/2007), 4.31/2 e quindi i tre errori a 4.35. Elena è soddisfatta dopo il salto record, ma anche molto lucida: in pedana ha ricevuto i consigli di Orlando Motta, suo tecnico - in coppia con Pierangelo Maroni - fin dai suoi esordi nell’Atletica Bergamo 1959, come l’incitamento dei suoi genitori e dei dirigenti della sua nuova società, la Fondiaria Sai di Enrico Palleri, che l’ha cercata e reclutata in questa stagione. E, scherzi del destino, dello scudettato sodalizio romano era portacolori anche Francesca Dolcini. Cosa cambia tra saltare 4.00-4.10, come fino alla scorsa stagione, e cominciare a misurarsi a queste quote? “Sicuramente significa aver regolato alcuni dettagli tecnici, come pure aver messo la testa a posto per i momenti che contano” Cosa è cambiato da una settimana fa, ad Ancona, quando avevi vinto il tuo primo titolo assoluto con un salto a 4.15? “A gareggiare a livello assoluto ci sono senz’altro maggiori stimoli, ma anche tensioni più dure da sopportare: qui mi sentivo tranquilla, rilassata, completamente a mio agio”. Grazie al titolo di Ancona e a questo record di Genova sei diventata la più forte specialista italiana? “Calma, questa è solo una tappa di un percorso lungo: Anna Giordano Bruno e Arianna Farfaletti rappresentano sempre delle avversarie dure da superare”. A livello juniores, dopo il bronzo europeo di Kaunas 2005, hai avuto l’esperienza dei Mondiali di Pechino, lo scorso anno: “Certamente speravo meglio del 10° posto ottenuto in Cina, ma c’è anche una spiegazione razionale: un errore a 4.00, che non avevo preventivato, ha dissolto la trance agonistica che mi accompagna nelle gare importanti. Ho cominciato a pensare troppo alla gara, ed invece quando sei in pedana devi saltare senza avere la testa pesante”. E se oggi, qui a Genova, fosse arrivato il minimo per gli Europei di Birmingham? “Se mi avessero portata, ci sarei andata senz’altro: in fondo il minimo era l’obiettivo che mi ero posta all’inizio della stagione indoor”. Il minimo non è arrivato ma adesso negli obiettivi stagionali c’è soprattutto quello di misurarsi al meglio in occasione degli Europei U23 di Debrecen, in luglio: “Spero di non fermarmi qui – conclude Elena - ma per ora 4.31 non rappresentano molto a livello internazionale: per avere qualche ambizione bisognerà saltare oltre”. Record della Scarpellini a parte, l'apertura dei Campionati Giovanili indoor di Genova è stata decisamente vivace. Il primo highlight della giornata era arrivato da Valentina Negro, 16enne piemontese di Gaglianico, che sale fino a quota 1.80 nell’alto allieve (quarta di sempre nella categoria), migliorandosi dall’1.75 all'aperto del 2006. Abbastanza convinti anche i suoi tentativi conclusivi a 1.82. Per Valentina (in alto, nella foto fidal/Claudio Petrucci) una sorpresa a metà, perché i favori del pronostico andavano ad Elena Vallortigara (primatista cadette con il suo 1.85 della scorsa stagione) e ad Enrica Cipolloni (rivelazione di questo scorcio di attività indoor, 1.78 a fine gennaio). Per Valentina Negro si tratta del primo salto in grado di fornire un “differenziale” (è una longilinea ragazza alta 1.77), oltre che del secondo titolo giovanile della carriera (era stata campionessa cadette a Bisceglie 2005): ed un altro regalato alla collezione del suo tenico Davide Di Chiara, che aveva portato alla maglia tricolore in precedenza la lunghista Silvia Favre e il giovane altista italo-nigeriano Kevin Ojiaku. Tra le protagoniste annunciate nella prima giornata dei Giovanili c’era anche Chiara Natali, la nuova speranza dei 400 metri: l’allieva dell’ex lunghista azzurro Milko Campus ha dominato il campo nella finale di categoria, ma il suo recente record italiano U18 – fissato una settimana fa a 55.12 su questa stessa pista – è rimasto imbattuto. Dopo aver registrato il passaggio di 26.24 alla campana, infatti, la marchigiana dell’Elpidiense ha proseguito con una parziale intorno ai 39” ai 300 metri e ha poi chiuso in 55.44: tempo di gran valore, intendiamoci, ma sul quale hanno forse pesato sia l’impegno mattutino delle batterie sia la relativa concorrenza trovata oggi a Genova. E, nella omologa finale promesse, la reatina Maria Enrica Spacca – vivaio della Cariri, ma reclutata nel 2006 dalla Forestale – ha stabilito la seconda miglior prestazione di sempre per la categoria con il tempo di 53.80: anche qui passaggio veloce a metà gara – 26.11 – e buona tenuta fino in fondo (inarrivabile, per ora, il limite U23 detenuto da Virna De Angeli con 52.17). La prestazione ottenuta oggi dalla 21enne allenata da Roberto Bonomi rappresenta il personale “ogni-impianto”, in quanto il suo miglior risultato all’aperto è fermo al 53.87 della passata stagione, ampiamente rivedibile alla luce dei progressi messi in mostra da Enrica. Nel corso del pomeriggio genovese, una miglior prestazione nazionale si è registrata nella categoria juniores, grazie al 7.96 ottenuto sui 60hs dal livornese Matteo Andreani: il risultato dell’atleta allenato da Paolo Falleni migliora il precedente 8.00 di Stefano Tedesco, segnato lo scorso anno (Ancona, 11/2/2006) con le barriere da 1.00m. Ma l’attuale definizione tecnica della categoria è stata introdotta ufficialmente solo a partire dalla passata stagione: in realtà, sotto un profilo strettamente tecnico, si deve fare riferimento ancora al 7.84 di Laurent Ottoz nel 1989 con le barriere da 1.06m. In chiusura di giornata, ancora Giulia Cargnelli si rende protagonista di un'impresa da ricordare: la ragazza di Udine diventa la terza juniores di sempre a superare la quota dei 4 metri, con un secondo tentativo di ottima fattura. Difficile poi mantenere la concetrazione per spodestare la solita Elena Scarpellini dalla lista dei record juniores (4.10 nel 2006), ma il secondo e il terzo tentativo a 4.11 possono costituire la base di partenza per ulteriori progressi. File allegati:
- I RISULTATI COMPLETI



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