Osaka: triplette per Kenia e Russia. Isinbaieva OK
Pomeriggio di gare che l’Italia atletica ha vissuto da spettatrice con sei finali in programma, tutte spettacolari ma tutte con un esito che alla fine premia chi veniva dato per favorito alla vigilia. La gara più attesa, quella posta a fine giornata, era quella dei 400hs maschili che ha premiato lo statunitense Kerron Clement che con 47.62 ha siglato la miglior prestazione 2007, utile per resistere nel finale alla rimonta del ritrovato campione dominicano Sanbchez che ha chiuso in 48.01, risultato eccezionale conoscendo le tribolazioni che il suo fisico ha attraversato nelle ultime stagioni. Bronzo al polacco Plawgo in 48.12. Nei 3000 siepi non è la vittoria di Brimin Kipruto in 8:13.82 a sorprendere, quanto la tripletta della scuola africana con tre atleti (lo stesso Kipruto, Kemboi e Kipkemboi Matelong) ritenuti alla vigilia non all’altezza dello straordinario passato dell’atletica keniana nella specialità. Prima lo svedese Mohamed poi l’ex keniano (ora del Bahrein) Taher hanno provato a spezzare il treno keniano senza riuscirci. Nel disco relativa sorpresa per la prova negativa del lituano Alekna, campione uscente che manca l’appuntamento col podio lasciando strada libera all’estone Kanter, vincitore con 68,94 davanti al tedesco Harting (66,68) e all’olandese Smith (66,42) che così cancella la delusione del quarto posto nel peso. In campo femminile è una giornata tutta russa. E’ la giornata di Yelena Isinbayeva, che non fallisce l’appuntamento con il titolo mondiale, il secondo consecutivo per l’imbattibile campionessa di Volgograd che però ha rischiato con un errore a 4,80 che per qualche minuto è sembrato renderla vulnerabile di fronte alla ceka Badurova e alla connazionale Feofanova, rispettivamente seconda e terza con 4,75. Al secondo tentativo però l’allieva di Petrov è andata ben oltre la misura utile per vincere, poi ha regalato altre emozioni con tre tentativi di record mondiale a 5,02 con il terzo apparso il più convincente. Ma ancor meglio la Russia fa nel lungo con una tripletta inaspettata alla vigilia: titolo con 7,03 alla Lebedeva che ora punta all’abbinata lungo-triplo, argento con 6,92 alla Kolchanova e bronzo con 6,90 alla Kotova. Negli 800 femminili la keniana Jepkosgei impone la sua legge in maniera molto autorevole, andando all’attacco sin dai primi metri. Più volte, soprattutto nel secondo giro, la sua tattica sembrava suicida con la marocchina Benhassi e la russa Kotlyarova che si avvicinavano, ma ai 150 finali l’africana operava un altro cambio di ritmo per vincere in un fantastico 1:56.04, miglior prestazione mondiale stagionale, davanti alla stessa marocchina Benhassi (1:56.99) e alla sorprendente spagnola Martinez (1:57.62) autrice di una grande volata. Il secondo giro è stato fatale alla mozambicana pluri-iridata Maria De Lourdes Mutola, accasciatasi al suolo per un infortunio muscolare: una scena che a molti ha ricordato il grave infortunio di un altro grande della specialità in un’edizione mondiale, il cubano Juantorena a Helsinki 1983. La giornata di domani vedrà l’Italia guardare con grande trepidazione all’esordio di Andrew Howe, il campione europeo di salto in lungo che affronterà le qualificazioni. Arduo il limite, 8,15 che fa dell’appuntamento delle 3,20 ora italiana un test già molto indicativo sulla strada che porta alle medaglie. Howe è nel primo gruppo con il favorito panamense Saladino e il campione uscente statunitense Philips, e salterà per secondo dopo il bulgaro Atanasov. Ma Howe non sarà il solo italiano in gara: alle 3,00 qualificazione del giavellotto femminile per Zahra Bani, con limite di accesso alla finale posto a 61 metri, misura alla sua portata. Nel pomeriggio, alle 12,30, qualificazione del triplo per Magdelin Martinez che dovrà superare i 14,40 per entrare in finale (l’italocubana quest’anno ha saltato 14,57). Con grande curiosità è attesa la batteria dei 5000 femminili di Silvia Weissteiner, che cerca l’accesso alla finale dovendo entrare fra le prime 5 oppure puntare al ripescaggio potendo conoscere i tempi della prima batteria. Cinque i titoli assegnati nella giornata: in campo maschile i 1500 metri con la sfida preannunciata fra gli americani Lagat e Webb e i due del Bahrein Ramzi e Belal Mansoor, e il salto in alto, mai come quest’anno incertissimo nei suoi pronostici. Fra le donne titoli assegnati nei 400, nei 100hs e nel disco. Gabriele Gentili Nella foto: Usain Bolt, protagonista dei primi due turni dei 200 metri, l’avversario principale per lo statunitense Tyson Gay (foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal) File allegati:
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