Internazionale: Morozov mondiale, Walker a 6.04
La lunga settimana dell'atletica internazionale è stata impreziosita da due primati del mondo (Dibaba e Morozov) e da gare a volte straordinarie (Kaki). Spazio alla marcia, al Prefontaine Classic della notte scorsa, ed ai numeri e i fatti più interessanti prodotti negli ultimi giorni.
Il ballo dei debuttanti
Nel corso dei campionati russi di marcia a Saransk, il 20enne Sergey Morozov ha stabilito il primato del mondo dei venti chilometri. L'impresa, già staordinaria di per sé, assume un valore aggiunto storico per il tempo ottenuto da Morozov, 1:16:43. E' la prima volta che si marcia sotto l'ora e diciassette minuti (e solo dodici atleti hanno realizzato performances sotto l’ora e diciotto minuti nella storia della marcia). La gara ha visto il secondo classificato, Vladimir Kanaykin (detentore del primato del mondo con 1:17:16 ottenuto proprio a Saransk a settembre dell'anno scorso), scendere a sua volta sotto il vecchio limite in 1:16:53!
Morozov, record al primo colpo
Il 20enne Morozov ha concluso la prima venti chilometri della carriera proprio a Saransk, dopo essere stato squalificato ai campionati invernali di Adler, al primo assaggio della distanza su strada. Nel suo curriculum ci sono i titoli mondiali under 18 nel 2005 ed il titolo europeo junior nel 2007 (sui 10000 metri di marcia). Una sola esperienza sulla distanza doppia, ma in pista, lo scorso giugno a San Pietroburgo, dove chiuse in 1:28:02. Nella 20 femminile successo di Tatyana Kalmymova in 1:26:36 davanti alla Gudkova (1:28:17). La Kalmykova ha solo 18 anni, e con questo risultato ha realizzato la seconda prestazione di sempre per una atleta di categoria junior. Il tutto alla sua prima apparizione assoluta sui 20 chilometri!
Col record mondiale di Morozov sono già due i primati ottenuti nel corso della stagione dai marciatori russi. In Coppa del Mondo Denis Nizhegorodov si era imposto sulla 50 chilometri col nuovo limite mondiale di 3:34:14. Resta da vedere se, in occasione dei campionati di Saransk, sono state rispettate tutte le procedure necessarie per l'omologazione dei primati: ricordiamo infatti che in febbraio la Kaniskina e la Kornikova erano scese sotto il mondiale "ufficiale" della Ivanova nella 20 km donne (1:25:41), ma l'assenza dell'antidoping e del numero di giudici certificati aveva impedito l’omologazione del risultato.
A Pechino anche Yerokhin
Prima dello svolgimento della gara-primato si era disputata la 50 chilometri, con vittoria di Yerokhin in 3:38:08, che si aggiunge a Nizhegorodov e Kanaykin per la composizione del team dei cinquantisti che rappresenteranno la Russia ai Giochi. Per Yerokhin (ex-campione d'Europa under 23) è la prima "cinquanta" conclusa, dopo l'esordio in Coppa del Mondo, conclusosi col ritiro. Beffa per Andronov, leader della gara fino a due chilometrid all'arrivo e poi squalificato. Per il podio nazionale, secondo Chesnokov in 3:49:17, terzo Matyukhin in 3:52:50.
Walker sempre più su: 6.04!
Il Prefontaine Classic, attesissimo per l'attacco che Kenenisa Bekele aveva annunciato di voler portare a se stesso (il mondiale dei diecimila metri), è stato nobilitato da numerose prestazioni di grande spessore tecnico: a parte lo stesso Bekele, autore della quarta prestazione mondiale di ogni epoca (26:25.97), l'exploit più corposo è stato realizzato da Brad Walker, che con 6.04 nell'asta ha migliorato il primato statunitense e centrato la migliore prestazione per un atleta non nato nel blocco ex-sovietico.
Eccelso anche Adam Nelson, che ha migliorato il mondiale stagionale del peso con il primo over-22 all'aperto della stagione (22.12). In campo femminile, tre donne sotto gli undici secondi nei 100 metri (vince la Edwards con 10.94 sulle giamaicane Simpson e Stewart) e la risposta della Defar al record del mondo della Dibaba: con 14:38.73 non aggiunge nulla alla sfida tutta etiope. Belle altre gare 7.02 ventoso della brasiliana Maggi nel lungo e l'ultima gloriosa passerella di Maria Mutola a Eugene, la sua seconda casa. Sprint maschile: Senza Gay e Bolt, spazio per Spearmon (20.14, mentre Xavier Carter è uscito con un arto malconcio) e per Darrel Brown (10.07). Grandi nomi sui 400, ma il solo Merritt scende abbondantemente sotto i 4 secondi con 44.65. Bene gli 800, col piccolo kenyano Yego, che batte Kamel (l'ex-kenyano Konchellah) con 1:44.01.
Martellate e altri lanci
Riecco lo sloveno Kozmus: a Lubiana ha raggiunto la misura di 80.81. Bielorussia scatenata: mentre perdura l'assenza di Ivan Tsikhan (infortunato, ma si segnalano Svyatokha e Vashchylo con 80.30 ed 80.12) ecco le donne fare il vuoto grazie alla Miankova (76.19), la Tsander (74.56) e la Pchelnik (72.19). Dalla Turchia arriva l'80.36 di Esref Apak, lanciatore già fregiato di una medaglia olimpica. Per l'effetto di questi risultati, i nostri Lingua e Vizzoni scendono rispettivamente all'ottavo ed al quattrodicesimo posto nelle graduatorie mondiali stagionali.
Dalla Francia 73.25 di Manuela Montebrun a Nantes. Dalla Repubblica Ceka grande miglioramento per Martina Hrasnova-Danisova (74.59). Sempre dalla Bielorussia gran bordata di Nadzeya Ostapchuk nel peso (20.23, seconda la Leantsyuk con 19.47, terza la Karolchik-Pravalinskaya con 18.86), e successi per l'ultraquarantenne Iryna Yatchenko nel disco (63.49, seconda un'altra over-40, la Zvereva con 62.75) e per la giavellottista Shymchuk, al record nazionale con 62.38. Per gli uomini, 20.88 di Lyzhin nel peso. Ancora dai lanci, 67.91 di Frank Casanas, cubano che da pochi giorni ha acquisito la cittadinanza spagnola. Il risultato è stato ottenuto sabato a Castellon nella finali nazionali di club.
Kaunas, Alekna perde in casa
Il campione olimpico del disco Alekna è stato sconfitto domenica a Kaunas dal tedesco Harting (68.65 contro 68.19). Ottimi i magiari Mate (terzo con 66.32) e Kovago (quarto con 65.57). Nel meeting lituano terzo posto per Nicola Trentin nel lungo con 7.81.
Diecimila francesi
I titoli nazionali francesi dei 1000 metri sono andati all'ex-marocchino Berioui (27:59.36) ed a Christelle Daunay (31:57.40). Berioui è stato preceduto da altri atleti fuori concorso, il migliore dei quali è stato l'etiope Merga con 27:33.53, vincitore sul marocchino Marda (27:34.81).
Europa-mix
Nella coppa ucraina di Yalta buoni risultati dai concorsi: Il 20enne Nartov ha superato 2.30 nell'alto, la Styopina è salita a 1.95, Mazuryk si è portato a 5.82 nel salto con l'asta e Kuznetsov a 17.16 nel triplo. Da segnalare anche il 63.80 della discobola Semenova-Fokina, il 6.73 della lunghista Rybalko e il 51.57 della Pyhyda sui 400 metri. Per finire, Hanna Melnychenko (ora signora Frullani) ha totalizato 6203 punti nell'aptathlon, battuta dalla Osipenko (6262). Nel meeting di asta di Sopot (Polonia) 4.71 di Tatyana Polnova-Zaykova, che ha superato le beniamine di casa Pyrek e Rogowska, rispettivamente a 4.61 e 4.51.
Dalla Romania altra ottima gara sui 1500 di tre generazioni di specialiste: stavolta la veterana Iagar-Antoci (4:04.31) ha perso dalla solita Popescu (4:03.20, e 4:00.36 mercoledì scorso in Grecia) e dalla ventenne Vasiloiu (4:04.18). Mancava la Donita, altro gioiello under 23. In evidenza anche la Gavrila nel triplo (14.36), e l'anziana Grasu nel disco (64.32). A Praga buon 8.20 del ceko Novotny nel lungo (ma ventoso). Per finire la Polinia: eccellente e non senza sorpresa il risultato della eptatleta 22enne Chudzik, che ai campionati nazionali di prove multiple di Zielona Gora ha totalizzato uno score di 6494 punti.
Doveri sesta ad Arles
Restiamo nelle prove multiple col Challenge IAAF di Arles, dove si sono registrati risultati deludenti: nell'eptathlon solo una specialista ha totalizzato seimila punti, nel decathlon solo due uomini hanno raggiunto quota ottomila. Vittorie francesi per Nadir El Fassi (8123) e per Blandine Maisonnier (6157). Sesto posto per Francesca Doveri (5730, primato personale, ma con vento oltre i quattro metri al secondo, limite legale per le prove multiple), con i seguenti parziali: 13.44, 1.71, 11.74, 24.65, 6.05, 32.14, 2:16.23. Nel decathlon 5649 punti per Caseian (nessuno score nell'asta e nel giavellotto) e ritiro per Mottadelli al termine dei 400 metri, non completati.
Germania
Molte cose e buone: a Kassel la cubana Moreno ha ottenuto 74.12 nel martello (seconda la polacca Wlodarczyk con 72.65, solo terza la campionessa del mondo Heidler). Sugli ostacoli continua a crscere la tedesca Nytra (ora a 12.84), mentre al maschile sorprende l'olandese Van der Westen con 13.35. Attenzione alla ottocentista olandese Hak, scesa nel giro di due gare da oltre 2:04 a 2:00.61. Ha solo 22 anni e spera di emulare Ellen van Langen, campionessa olimpica del passato. Nel giavellotto, in attesa della forma della cubana Menendez, le tedesche Obergföll e Nerius si sono lasciate battere dall'inglesina Sayers (63.96).
Salti magici
Dall'eccezionale pedana di Bad Langensalza, che ogni anno produce cose notevoli, è uscito il 6.97 di Bianca Kappler (viziato da 2,3 metri di vento al secondo). La sudafricana Mey (che vorrebbe gareggiare per la Turchia nelle grandi competizioni) si è classificata seconda con 6.93, terza la nera inglese Johnson con 6.71. In campo maschile cinque atleti sopra gli otto metri (non è ancora conosciuta l'entità del vento per tutti i concorrenti), e cioè Garenamotse (8.22), i tedeschi Winter, Bayer e Rapp (8.14, 8.12 ventoso e 8.10) ed il bianco inglese Tomlinson (8.09). Si rivede anche un discreto duecentista russo, dopo tanto tempo: è Roman Smirnov, che in 20.57 ha superato lo statunitense Scales (primo però sui 100 in 10.18).
Settimana zeppa di meeting in terra tedesca: a Schönebeck la Kleinert (19.26) è stata clamorosamente battuta dalla sempre più competitiva Schwanitz (19.31). A Kassel aveva prevalso la Kleinert (19.44 contro 19.22). Terza in entrambe le occasioni la 21enne Hinrichs (18.46 ed in precedenza 18.83). Una manna per le tedesche, visto che per i Giochi è out Petra Lammert, infortunatasi seriamente e fuori gioco per circa due mesi. Nel martello maschile si rivedea discreti livelli l'ex-campione olimpico Ziolkowski (78.02), vincitore su Rautenkranz (77.35). Domenica sera a Regensburg Agnes Tschurtschenthaler ha chiuso undicesima nei tremila siepi in 10:31.11. Tra i risultati da segnalare, il 4.65 di Silke Spiegelburg nell'asta, il 10.17 sui 100 di Tobias Unger ed il 38.70 della nazionale tedesca della 4x100.
Grecia: Idowu a 17.55
Il triplista multicolore Phillips Idowu ha stabilito sabato a Creta la migliore prestazione mondiale stagionale della specialità con 17.55, aiutato da un vento calcolato in due metri esatti. Battuto il grenadino Lewis, secondo con 17.27. Nelle altre gare sorprendente 6.82 nel lungo della canadese Charles, il ritorno di Ashia Hansen nel triplo (quarta con 13.31, quinta Silvia Cucchi con 13.14), ed una buona gara di lungo maschile con 4 atleti oltre gli otto metri: il polacco Starzak (8.10), il danese Jensen (8.10 anche per lui), l'algerino Nima (8.07) e Smith della Bermuda con 8.03. Mercoledì a Kalamata il greco Tsatoumas aveva saltato 8.16, la slovena Sestak-Martinovic 14.68 nel triplo.
Retrospettiva della settimana: Oslo e Tallinn
Dibaba delle meraviglie: detto e fatto. Al Bislett era previsto l'attacco al mondiale della connazionale Meseret Defar (14:16.63, stabilito sulla stessa pista un anno fa), ed il record è stato limato di oltre cinque secondi. Il nuovo feticcio (il sessantaseiesimo primato del mondo realizzato allo Bislett) è 14:11.15, anche grazie alla tabella seguita prima dalla russa Alminova, poi dalla sorella Ejegayehu (sotto gli 8:40 ai tremila metri). Kaki da sogno: il 19enne campione del mondo indoor degli 800 metri ha stabilito il primato mondiale junior correndo sul velluto in 1:42.69. Era alla prima uscita all'aperto sugli 800. Il kenyano Rudisha, di solo un anno più vecchio e secondo in 1:43.72, ha un passo ancor più bello a pieni giri, ma Kaki al momento sembra avere qualcosa in più. E' stata una bellissima e veloce gara, nella quale non ha sfigurato Mulaudzi (1:44.04).
Jelimo, gli 800 donne hanno un nome
Terza vittoria in pochi giorni e terzo sub-1:56. Una cosa così non si vedeva da oltre 20 anni, e forse è bene che ora la ragazza si fermi. Dopo il mondiale junior in 1:54.99, ha stradominato ancora in 1:55.41, dando tre secondi e mezzo al resto del mondo. Se deve arrivare in una simile condizione a Pechino, ora deve tornare a casa.
Toh, gli inglesi
Con una certa sorpresa hanno dominato il mezzofondo Tom Lancashire e soprattutto Andy Baddeley, capace di vincere il miglio in 3:49.38. L'Africa era rappresentata da Choge, Nic Kemboi e Songok, il che dà ancor più lustro alla vittoria dell'inglese. Nel resto delle gare un emozionante giavellotto maschile risolto in extremis dal campione olimpico Thorkildsen, il primo acuto stagionale di Derrick Atkins (9.98 ventoso), la resurrezione di Wariner, tornato alla vittoria col mondiale stagionale di 43.98, ed il primo faccia a faccia di Blanka Vlasic con i 2.10, falliti dopo aver vinto la gara con 2.04 (mondiale stagionale anche per la croata).
Tallinn: dischi d'oro
L'iraniano Hadadi ha migliorato ulteriormente il record d'Asia con 69.32, e battuto per la terza volta in pochi giorni l'estone Kanter, campione del mondo. Nella stessa gara l'incredibile ucraino Nesterenko (sedici anni) ha ottenuto due volte la migliore prestazione europea juniores con l'attrezzo da senior, lanciando a un incredibile 65,12, seguito da 65.31 (nei primi due lanci).
USA
Poche cose a parte Eugene, e quasi tutte dai ragazzini: a Folsom il 18enne Cherry ha corso in 10.16 ventoso, l'altro minorenen O'Conner in 20.65 legale, ma soprattutto Laura Roesler (nata nel dicembre del 1991!) ha corso gli 800 metri del Jim Bush Invitational di Eagle Rock in 2:03.08. Nel meeting californiano da citare il canadese Connaughton (20.35 sui 200),, l'esordio di Dominique Arnold sugli ostacoli (secondo in 13.68) ed il 6.79 di Akiba McKinney nel lungo. Ora ci sono gli NCAA (da mercoledì) che promettono i soliti lampi di stagione.
Marcia, affare di famiglia
A La Coruna successi per i norvegesi Erik e Kjersti Tysse, che sono fratello e sorella (lei è notissima quanto lui e sposata Plaetzer). Erik ha vinto la venti maschile in 1:19:21 (vittime delle squalifiche Markov e Heffernan), lei quella femminile in 1:29:38. Attenzione alla greca Tsoumeleka: la campionessa olimpica di Atene 2004 sta tornando su in vista dei cinque cerchi (terza in 1:30:44 dietro al tedesca Zimmer). Gli spagnoli hanno anche annunciato i marciatori che li rappresenteranno a Pechino: col campionissimo Fernandez troveremo Molina e Sanchez sulla 20 chilometri, Garcia, Odriozola e Perez sulla 50, Vasco, Pascual e Poves nella venti femminile.
Marco Buccellato
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