Internazionale, scocca l'ora mondiale
A poche ore dall'inizio della dodicesima edizione dei Campionati del Mondo indoor, prosegue il punto su quanto andrà in scena nel velodromo Luis Puig, uno splendido impianto con le corsie di colore celeste e blu. Oltre alla panoramica su Valencia, anche i principali risultati indoor e outdoor (con corse su strada, marcia e cross) degli ultimi sette giorni. Asterischi mondiali Sono 159 i paesi presenti a Valencia. Le notizie degli ultimi giorni riguardano soprattutto un atteso protagonista, il panamense Saladino, che dopo aver recuperato dal leggero infortunio patìto nel meeting di Atene ha fatto ritorno in Brasile (dove abitualmente si allena) e non sarà in pedana a Valencia. Un altro campione del mondo all'aperto (alto maschile) ha rinunciato alla trasferta spagnola, a causa delle non buone condizioni di forma, complicate da problemi tecnici e da un infortunio, il bahamense Donald Thomas. Dopo il Qatar, il Bahrain: nel mezzofondo sono iscritti il doppio ex-campione del mondo Rashid Ramzi, Mansoor, Youssef Saad Kamel e Maryam Yusuf Jamal, tutti e quattro candidati alle medaglie. Come per il Qatar, stesso numero di elementi, identiche possibilità. Per il Kazakistan un paio di ottime saltatrici in alto (Aitova e Yevseyeva) e la triplista Rypakova, ormai cooptata dalla pedana a sfavore delle prove multiple. Per la Cina (undici elementi) le star sono Liu Xiang e le due pesiste. Per la Giamaica registriamo il forfait del decatleta Maurice Smith (argento mondiale). Ci sarà invece il vecchio leone Beckford. Brasile: no di Gregorio (niente indoor quest’anno), le speranze verdeoro sono riposte nelle saltatrici Maggi e Costa. Per il Portogallo (anche qui grossi calibri in pedana, Evora e la Gomes), rinuncia di Rui Silva. La Nigeria presenta i pezzi migliori nello sprint, come da tradizione: Fasuba e la Idoko guidano la spedizione composta da sei elementi. Infine il Sud Africa: partirà tra i favoriti nel lungo Mokoena, vista la contemporanea assenza di Saladino ed Howe. Sugli 800 l'argento olimpico Mulaudzi. Un oro mai visto In alcune competizioni ci saranno sicuramente dei campioni del mondo inediti, poiché non gareggeranno né medaglie d’oro uscenti né di passate edizioni dei Mondiali indoor: è il caso, per le gare maschili, dei 60 metri, dei 1500 metri, dei 3000 metri, del salto in lungo e del salto triplo; per quelle femminili, dei 60 piani, dei 60 ostacoli, dei salti in lungo e triplo e del getto del peso. C'è anche chi insegue la leggenda, come Maria Mutola, già sette volte oro mondiale al coperto (e un argento), che insegue con la nona partecipazione (primato assoluto) l'ultima perla nell'anno dell'addio alle gare, o come Allen Johnson, in pista già in tre edizioni dei Mondiali e per tre volte all'oro, o come il grenadino Francique, che aspira al terzo oro consecutivo sui 400 metri. Più in piccolo, ma nemmeno tanto, Kim Gevaert, recuperata in tempo per Valencia, a cui manca la medaglia d'oro per completare una strepitosa tripletta, avendo già vinto un argento ed un bronzo sui 60 piani, e Manolo Martinez, che appaierà il grande Sotomayor con l'ottava partecipazione iridata, un record. Due campioni olimpici, Bilonoh e Holm, saliranno a sette. Alcune gare potrebbero avere contenuti tecnici altissimi, in particolar modo i concorsi, come nella migliore tradizione dell'atletica indoor. L'alto femminile, per esempio: la croata Vlasic è salita a 2.05 a Weinheim, la tedesca Friedrich si è ancora superata con 2.02. Ancora, emozioni dal peso, con la replica dello show di Osaka tra la Vili-Adams e la Ostapchuk, l'asta con la Isinbayeva. Conferenze Nel nutrito elenco di "conferences" USA pre-NCAA del fine settimana non sono mancati i risultati interessanti. A Fayetteville, in uno degli appuntamenti più attesi, Brittney Reese si è divisa nuovamente tra lungo ed alto, con prestazioni di 6.87 ed 1.88. La Reese è stata finalista ad Osaka, dopo una brillante qualificazione di 6.83, classificandosi ottava. Non farà i mondiali, avendo optato per le finali degli NCAA, una settimana più tardi. A Lincoln gran volate sui 200 di Porscha Lucas (22.86, mondiale stagionale ed appena 19 anni) e della giamaicana Facey (22.96). A Seattle 8.12 nel lungo (ma anche 2.21 nell'alto) per il nero Norris Fredericks. Nello sprint Arman Dixon ha fatto furore a Boston, vincendo la sua batteria dei 200 in 20.77 e scendendo ancora di un decimo in finale (20.66). Sempre dal settore velocità nuova doppia impresa di Rubin Williams, 20.55 in batteria e 20.68 in finale, a Fayetteville. Dalla stessa sede 7.15 della trinidegna Baptiste, 52.10 di un'altra centro-americana, la grenadina Bartholomew, e 45.94 di Justin Gaymon sui 400, seconda prestazione mondiale dell'anno. Operazioni di peso Due nuovi pesisti si sono affacciati definitivamente alla ribalta, a conclusione di un percorso costellato di ripetuti primati personali nelle ultime settimane: si tatta di Ryan Whiting, un 21enne studente di ingegneria civile in Arizona, portatosi a 21.47 a Seattle, e di Russell Winger, 23enne del Colorado (discreta somoglianza con Johnny Godina), autore di ventuno metri esatti a Nampa, nell'Idaho. Dall'Europa Nell'ultimo meeting importante prima dei Mondiali (a Chemnitz), brillante 7.09 della nigeriana Idoko, ora in vetta alle graduatorie stagionali. Ottima la performance della portoghese Gomes nel lungo (6.91) e boom della tedesca Schwanitz nel peso, approdata ad un sorprendente 19.68 grazie a un lancio-capolavoro in una serie tutto sommato modesta (17.20-18.05-18.58-17.25-18.10). Nelle corse gemme polacche con il 6.57 di Chyla sui 60 e con il 20.84 di Urbas. Giovanissimi Il tedesco di colore Raphael Holzdeppe ha stabilito la nuova migliore prestazione mondiale indoor under 20 del salto con l'asta ad Halle, nell'incontro che ha visto impegnata la selezione giovanile italiana. Talento precocissimo, Holzdeppe è stato già sesto ai Mondiali junior di Pechino 2006. Il precedente "world indoor junior best" dell'asta maschile apparteneva al russo Kivalov (5.67 la scorsa stagione e quest'anno già a 5.71). A Lincoln la triplista sedicenne Chantal Malone (Isole Vergini Britanniche) ha saltato 12.97, risultato molto promettente per la sua giovane età. Al sole della Giamaica 20.69 sui 200 del campione mondiale under 18 Ramone McKenzie. Campionati australiani, super-Bannister Nella tre giorni di Brisbane il risultato di maggior spicco è stato il sorprendente 89.02 di Jarrod Bannister nel lancio del giavellotto, prestazione che rappresenta anche il nuovo record dell'Oceania. Per l'atleta un miglioramento di oltre cinque metri in un sol colpo. Fuori classifica, ovviamente, ha gareggiato anche la neozelandese Vili-Adams, all'ultimo test prima dell'imbarco per Valencia (19.54). Tra gli altri risultati 7:48.26 per Mottram sui 3000, doppio titolo per Tasmin Lewis (51.44 4 2:02.12), 6.67 della lunghista Thompson e 62.95 della discobola ventenne Samuels. Nei 400 sconfitta inattesa di John Steffensen per mano dell'emergente Milburn (45.90). Altro titolo a sorpresa, nel peso maschile: Scott Martin (21.27 la scorsa settimana) è stato battuto per due centimetri dall'ex-primatista Anlezark (20.21). Ancora giavellotto L'ultimo grande giavellottista sudafricano fu Marius Corbett, iridato appena mise piede nella categoria senior: ora sembra fare passi da gigante un altro ventenne, Robert Oosthuizen, sesto ad Osaka al debutto mondiale. Nella quinta tappa del circuito Yellow Pages (ad Oudtshoorn) si è migliorato fino alla misura di 86.80. Rientro dopo il termine della sospensione per doping di un grande degli anni '90, Hezekiel Sepeng, che ha corso i "suoi" 800 in 1:51.36. La finale del circuito venerdì, a Pretoria. Lanci invernali All'esordio stagionale, l'egiziano Anani ha lanciato il martello a 75.20 al Cairo. Nei campionati invernali di lanci della Lettonia record nazionale del martellista Sokolovs (76.59). Ancora lanci: dalla Romania 62.01 di Nicoleta Grasu e 69.12 della "pigliatutto" Bianca Perie (non ha ancora 18 anni, ma ha già vinto il titolo europeo e mondiale junior oltre a due mondiali under 18). Dall'Ungheria 76.38 di un altro martellista, Krisztian Pars. Paperoni Nei nostri precedenti appuntamenti abbiamo presentato la ricchissima mezza maratona di Abu Dhabi, che si è disputata giovedì scorso: i successi (e l'altissimo premio in denaro) sono andati ai due primatisti del mondo della specialità, Samuel Wanjiru (primo in 1:00:33) e Lornah Kiplagat (1:08:52). Il kenyano ha preceduto il tanzaniano Joseph (1:00:43) e l'etiope Eshetu Womdimu (1:01:16), una delle rivelazioni della passata stagione. La Kiplagat ha nettamente distanziato la coppia etiope Adere-Wami, rispettivamente seconda e terza in 1:11:23 e 1:11:30. Quarta Hilda Kibet, un'altra ex-kenyana che da alcuni messi corre per l'Olanda, come la Kiplagat. Maratone: Shami vince in Giappone Il vice-campione del mondo di maratona Shami (Qatar, ex-Yatich da kenyano) ha trionfato nella Mainichi Maraton di Otsu, una corsa che si sviluppa attorno alle rive del lago Biwa, in 2:08:23, suo secondo miglior tempo di sempre. Secondo in 2:08.34 l'eritreo Asmeron, quarto a Osaka ed a lungo protagonista nella maratona valida per il titolo mondiale. Ottime prestazioni anche dai giapponesi grazie a Osaki (2:08:36), Onishi (2:08.54) e Shimizu (2:09.23, per tutti primato personale). Miglior europeo lo spagnolo Rios, sesto in 2:09:38, diciassettesimo l'ucraino Baranovskiy in 2:16:17. Nelle altre corse su strada della settimana vittoria di Laban Moiben (2:13:50) e Tatyana Aryasova-Khmeleva (2:29:09) a Los Angeles. In Spagna (Barcellona) vittoria di Hosea Kipyego in 2:14:42. Nella mezza maratona di Parigi Stephen Kibiwott primo al traguardo in 1:01:04 sull'etiope Shentema (1:01:09) e sull'altro kenyano Yator (stesso tempo). Ad un secondo Wilson Chebet, alla terza mezza maratona in un mese. Lenah Cheruiyot ha vinto la gara femminile in 1:09.46, cogliendo un prestigioso successo su una grandissima della maratona, la lettone Prokopcuka. Altra mezza a Reading (Gran Bretagna) con successi di Patrick Makau Musyoki in 1:01:19 e Lizzie Yelling in 1:09.34. La maratona di Antalya (Turchia) è stata vinta dal kenyano Muia in 2:16:13. In Africa vittoria del tanzaniano Tluway (2:15:37) nella maratona di Moshi. Domenica prossima di disputerà la maratona femminile di Nagoya, ultimo treno per l'ex-campionessa olimpica Takahashi per conquistare un posto in squadra ai Giochi Olimpici. Saranno della corsa anche la Sakamoro, la Hiroyama, la Hara, la Shimahara, Takaki Ominami ed un'altra decina di specialiste con primati inferiori alle due ore e trenta. Cross: al caldo di Nairobi I campionati nazionali del Kenya (nonché Trials per il mondiale di cross) hanno indicato in Gideon Ngatunyi (quarto a Mombasa 2007 e grandi tempi sui 10000 metri in diverse gare in Giappone) e nella 19enne Grace Momanyi gli attuali numeri uno dell'immenso serbatoio-Kenya. Ritirato Kipchoge per problemi gastrici, si sono ben piazzati nomi noti quali Macharnyang, Ebuya e Bernard Kiprop Kipyego. Nella gara femminile ottimo secondo posto per la giovanissima Linet Masai, delusione per Vivian Cheruiyot, solo ottava. Titoli junior a Levi Matebo e Christine Kambua Muyanga. Nel cross di Fukuoka dominio kenyano nei 10 chilometri del percorso maschile con John Kuria, Bitan Karoki e Harun Njoroge. Cross femminile (sei chilometri) alla russa Konovalova, con ampio margine sulla kenyana Wairimu e sulla giapponese Manome. Tempo di titoli nazionali anche in Europa: quelli spagnoli sono andati a Juan Carlos de la Ossa e Jacqueline Martin (preceduta però al traguardo dalla lusitana Moreira). Nel vicino Portogallo successi per Henriques (quasi 40 anni) e per Jessica Augusto. In Francia titolo nel cross corto a Maazouzi e in quello lungo a Benhari (sconfitto in volata dal marocchino Marda). Marcia In Portogallo, a Mealhada, Susana Feitor ha vinto la venti chilometri dei campionati nazionali in 1:29:31; seconda l'ospite tedesca Seeger (1:30:08). Nella 50 km titolo a Joao Vieira in 3:52:35. Marco Buccellato
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