Ghidini: "Confido molto nella Cusma"
I Campionati Mondiali Indoor di Valencia costituiscono per il settore del mezzofondo veloce il primo vero test di una stagione delicata, nella quale l’obiettivo, come d’altronde anche per tutti gli altri settori, è puntato sui Giochi Olimpici di Pechino. In Spagna gareggeranno Rifeser, Obrist e la Cusma, ma molti altri sono gli atleti che hanno nelle possibilità quella di puntare a staccare il pass per la Cina. Ma proprio quell’ultimo passo è il più difficile da compiere e lo stesso responsabile di settore Gianni Ghidini è il primo a esserne cosciente: “E’ questa una stagione molto difficile da interpretare perché gli atleti sono forti ma l’obiettivo è quanto mai arduo e non alla portata di tutti. Negli 800 ad esempio abbiamo molti ragazzi che possono qualificarsi, da Longo a Bobbato, da Rifeser a Sciandra che peraltro ha già ottenuto il minimo. Ognuno di loro ha una storia diversa e obiettivi differenti: Longo ad esempio non cerca il minimo solo per partire, vuole essere competitivo, ma per far questo serve una condizioni fisica al massimo”. - Sciandra, l’unico che nel 2007 ha fatto il minimo, è parso cresciuto molto soprattutto come interpretazione tattica… - Livio tatticamente è abbastanza astuto, sa leggere la gara e sfruttare gli errori degli avversari, il bronzo alle Universiadi è un passo importante in tal senso, deve però acquisire continuità su certi livelli. Lo stesso dicasi per Bobbato, vorremmo tutti che tornasse quello del bronzo europeo indoor di Birmingham ma da allora ha una tendinite che non gli dà pace. Rifeser è un ragazzo tutto da esplorare, ha fatto buoni risultati ed ha grandi potenzialità, ma un po’ per problemi scolastici un po’ per il clima inclemente della sua zona (l’Alto Adige, ndr) ha difficoltà a preparare una stagione, io dico però che va atteso con fiducia. - Dietro la “prima linea” cosa c’è? - Ci sono due ragazzi di grande talento come Benedetti e Scapini che attendo con molta curiosità ai Mondiali Juniores. Attenzione però: inutile pretendere medaglie, si confronteranno con talenti capaci di correre già da 1:44, saranno gare terribili, ma faranno una grossa esperienza, magari per passare qualche turno. I nostri sono atleti che matureranno più tardi, potranno fare un po’ quello che ora fanno spagnoli e olandesi. E’ quello il modello al quale fare riferimento. - Veniamo ai 1500 dove Obrist continua a crescere… - Sì, a dispetto del grave infortunio riportato lo scorso anno a Rovereto che ha arrestato un po’ la sua preparazione, nelle indoor è andato anche oltre le aspettative. Da lui mi aspetto un grosso miglioramento all’aperto come anche da Goran Nava, tornato in Italia dopo svariate stagioni negli Usa, che ha nelle gambe tempi sotto i 3:40 uniti all’esperienza maturata nelle gare degli States, particolarmente sentite in questa specialità. - Fra le donne che cosa si aspetta dalla Cusma? - Elisa quest’inverno ha lavorato molto sulla velocità perché abbiamo visto che era quello che mancava ancora per il decisivo salto di qualità. Elisa ha lavorato duro, il suo salto di qualità significa innanzitutto essere costante su tempi da 1:58 il che le garantirebbe di potersi giocare una finale olimpica che sarebbe un grande risultato, considerando che rispetto a solo pochissime stagioni fa si è migliorata di 8 secondi. Ha fatto un cammino prodigioso. E’ un’atleta tutta da esplorare. Dietro di lei abbiamo alcune ragazze in evoluzione come Nichetti, Riva, Costanza che vedo molto forte, spero che la Berlanda risolva l’anemia e possa tornare competitiva, ma per loro ottenere il minimo sarà dura, significherebbe migliorarsi molto sensibilmente. - A livello giovanile la situazione femminile com’è? - Non rosea come quella maschile: abbiamo notato che fino al livello cadette ci sono buoni elementi in quantità, ma con il passaggio di categoria molte si perdono perché smettono di allenarsi, perdono interesse per l’atletica. Non è un problema di settore, riguarda tutta l’atletica e forse tutto lo sport, quando si entra nell’età critica. Gabriele Gentili Nella foto: Elisa Cusma (archivio Fidal)
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