Roma: la Bogomolova abbatte un limite storico



In una giornata con temperature primaverili e con un vento che si è fatto sensibilmente sentire nella seconda parte di gara, la 14. edizione della Maratona Città di Roma passa in archivio nel segno della russa Galina Bogomolova, che con 2h22:53 stabilisce non solo il record della manifestazione, ma migliora di oltre due minuti la miglior prestazione di maratona mai ottenuta su suolo italiano. Quello della Bogomolova è stato un assolo da applausi, degno della migliore soprano, perché sin dal via ha imposto un ritmo stratosferico per tutte le rivali a cominciare dall'ungherese Aniko Kalovics, alla fine terza in 2h29:04, preceduta anche dall'ucraina Zousko (2h28:18). I tempi delle altre ragazze del podio, e quelli degli uomini, sono lì a dimostrare chge le condizioni climatiche unite al percorso romano non erano certo ideali per ottenere grandi risultati cronometrici, per questo l'impresa della 31enne russa assume maggior peso. Diverso l'andamento della gara maschile, una nuvola di kenyani che si sono dati battaglia per tutta la durata della corsa, ma sin dalle prime battute si era capito che ben difficilmente si sarebbe potuto arrivare a grandi risultati cronometrici. Dopo il lavoro delle lepri, molte e affidabili come il vincitore della scorsa edizione Mandango Kipkorir, è stato Henry Kapkyai Kimeli ad accendere la miccia al 32. km guadagnando oltre 10 secondi di vantaggio su un gruppo che inizialmente, pur essendo popolato di atleti con personali ben inferiori, non ha creduto al suo attacco. Poi, quando il vantaggio iniziava a prendere consistenza, si sono isolati prima Jonathan Yego Kiptoo e poi Philip Sanga Kimutai. I tre si sono ritrovati a giocarsi la vittoria negli ultimi 2 km e a spuntarla è stato Yego, che prima di Roma aveva vinto a Bruxelles nel 2007. 2h09:58 il tempo del vincitore, unico a scendere sotto la soglia delle 2h10. Da notare che nei primi 10 ci sono 8 kenyani, un etiope e l'ucraino Antonenko Mikola, unico a tenere alto l'onore europeo. Primo italiano il campione tricolore di ultramaratona Giorgio Calcaterra, che con 2h18:40 è finito 19.. Giornata da dimenticare quindi per i colori azzurri: in campo maschile Ottavio Andriani stava viaggiando a ritmi notevoli fino al 32. km (era a 48 secondi dai leader) quando si è fatto risentire il dolore agli adduttori della gamba sinistra che lo ha costretto al ritiro, vanificando mesi di allenamento che sembravano poterlo portare sotto l'obiettivo delle 2h10:30, tempo che sarebbe valso il minimo olimpico. Stesso discorso fra le ragazze: dopo una partenza accorta la Sicari stava guadagnando terreno sulle immediate inseguitrici della Bogomolova, ma dopo il 30. km la luce si è improvvisamente spenta mentre la Ferrara era già scomparsa dalle prime 10 posizioni. Per fortuna Roma arriva abbastanza presto nella stagione e se le energie sono rimaste nel serbatoio c'è ancora tempo per riprovarci... Gabriele Gentili Nelle foto: l'arrivo della Bolomolova e di Yego (foto Giancarlo Colombo per Omega/Fidal) LE CLASSIFICHE Uomini: 1. Yego Kiptoo (Ken) 2h09:58, 2. Sanga Kimutai (Ken) 2h10:02, 3. Kapkyai Kimeli (Ken) 2h10:16, 4. Korir P. (Ken) 2h10:48, 5. Kipkorir Kosgei (Ken) 2h11:13, 6. Tarus D. (Ken) 2h11:18, 7. Birhanu (Eth) 2h11:23, 8. Njoroge Kimani (Ken) 2h11:37, 9. Mikola (Ukr) 2h11:57, 10. Singoei (Ken) 2h12:05. Donne: 1. Bogomolova (Rus) 2h22:53, 2. Zousko (Ukr) 2h28:18, 3. Kalovics (Hun) 2h29:04, 4. Kandie (Ken) 2h32:39, 5. Atsede (Eth) 2h33:07, 6. Kebebush (Eth) 2h34:03, 7. Padalinskaya (Blr) 2h34:08, 8. Cherono H. (Ken) 2h34:45, 9. Maxwell (Rsa) 2h37:35, 10. Bak (Pol) 2h38:03.


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